Iniziativa FISE presentata nell’ambito di un importante convegno a Taiwan

Facilitare l’interazione e l’integrazione sociale, stimolare l’attenzione per l’ambiente circostante, favorire la gratificazione personale, migliorare il comportamento interattivo e la comunicazione verbale essenzialmente attraverso la cura e l’attenzione per il proprio cavallo.

Sono questi i principali obiettivi del Paraendurance, interessantissima disciplina sempre più praticata per il trattamento riabilitativo con l’impiego del cavallo. La Federazione ha presentato un suo progetto nell’ambito di un importante appuntamento in corso di svolgimento in questi giorni a Taiwan.

Il XV Congresso Internazionale organizzato dalla HETI (Federation of Horses in Education and Therapy International), di Taiwan in questi giorni ha ospitato per l’Italia – grazie alla sponsorizzazione della Martini Spa di Castiglioncello (LI), che ha consentito l’effettuazione della trasferta - la relazione esposta di Antonio Luca Sorbello, titolare dell’omonima casa editrice, partner della Federazione nell’ambito dello stesso progetto e realizzata con la collaborazione di Francesca Gentile e Stefano Seripa. La casa editrice a ottobre pubblicherà un libro (formato cartaceo e ebook) e un audio libro, proprio sulla disciplina del Paraendurance.

L’idea è nata dalla opportunità di inserire il Paraendurance nel percorso riabilitativo equestre. La FISE ha inserito alcune gare della specialità nell’ambito di alcuni circuiti sperimentali già nel 2014. Questo progetto ha riscosso buoni risultati sui praticanti sia dal punto di vista fisico, che psicologico, consentendo di completare il percorso riabilitativo di chi pratica tale disciplina grazie a percorsi brevi svolti in sicurezza e comunque sempre sotto l’egida dei regolamenti federali. L’obiettivo sportivo internazionale è chiaramente l’inserimento del Paraendurance nel contesto delle discipline della Federazione Equestre Internazionale.