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Dal 24 al 27 maggio, Piazza di Siena si animerà per ospitare il suo 80° CSIO. Nata sulle note storiche di un’Italia unita da ben 70 anni, ha accompagnato la continua e rapida evoluzione della storia italiana e mondiale assistendo al cambiamento di mode e costumi, alle transizioni politiche e alle rivoluzionarie scoperte scientifiche.
Come un’anziana e saggia signora, può testimoniare il passaggio dal fascismo alla prima Repubblica, l’emanazione del primo codice civile nazionale (che sostituì il codice napoleonico), la conquista dello Spazio, il crollo del muro di Berlino, il passaggio dalla lira all’euro.
L’ovale romano ha ammirato i primi tacchi con gonne corte e applaudito le grandi invenzioni della storia, come il personal computer, internet e il telefono cellulare. Ha “cantato” Ernesto Bonino e compianto Lucio Dalla. Ha accolto le famiglie reali d’Europa e proclamato la vittoria dei capostipiti equini dei campioni di oggi.
Piazza di Siena è una signora tradizionalista che conserva il suo fascino di sempre, cullata nel parco di Villa Borghese (il terzo più grande della città di Roma), accanto alla Casina dell’Orologio e alla Casina di Raffaello. Ha ospitato 79 edizioni dello CSIO e i Giochi Olimpici del’60. Ha premiato per ben due volte, come vincitore del Gran Premio Roma, il colonnello Alessandro Bettoni Cazzago, ultimo comandante dei cavalleggeri in guerra, protagonista della carica sui reparti sovietici, e della vittoria, a suon di sciabole, contro cannoni e parabellum.
Piazza di Siena è nata nel 1926, contestualmente alla Federazione Italiana Sport Equestri (prima di allora denominata Società per il Cavallo Italiano), e ha “stretto la mano” a 12 presidenti. Il primo fu Luigi Ayroldi di Robbiate. A lui seguirono: il Generale Piero Dodi, il Generale Alfonso Cigala Fulgosi, Ettore Rossi, il Conte Ranieri di Campello (Commissario CONI), Francesco Formigli, il Gen. Tommaso Lequio di Assaba, il Conte Enrico Luling Buschetti, Lino Sordelli, Mauro Checcoli, Cesare Croce e l’attuale in carica Andrea Paulgross.
Piazza di Siena ama la tradizione ma non è conservatrice: ogni anno che passa diventa sempre più bella e capace di stare al passo con i tempi, nel pieno rispetto del suo unico amore: i cavalli.