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Kadermin


30 giorni che ti ho perso...Da quasi un mese stiamo vivendo l'astinenza dalle corse con i cavalli italiani fermi nei box, relegati in quegli spazi bui, dalla demenza di coloro che avrebbero dovuto tutelarne i diritti, ma che di fatto hanno solamente scaldato le poltrone dell'UNIRE per un decennio abbondante, giocando ai piccoli politici e curando solo i propri interessi. Sull'orlo di un fallimento annunciato si attendono quelle benedette riforme da noi invocate in tempi non sospetti ma che dubitiamo alcuni leader delle Categorie possano volere davvero. Molti di loro sono infatti i veri complici delle politiche basse del passato alle quali o hanno attivamente partecipato (essere per 2 dicasteri sia Commissario, che Presidente ed infine Segretario Generale non permette oggi di guidare un'opposizione credibile) o distratti sorveglianti con un occhio chiuso in cambio di 13 monete. Servirebbe un esame di coscienza ed un altro atto di fiducia del Governo. Oggi solo Monti-Catania (l'ippica è di competenza di 2 ministeri; Economia e Agricoltura ed in questo rimbalzo si è persa) possono salvare un mondo fatto da 50 mila famiglie, 15 mila cavalli e che vale a livello agricolo più del settore del pomodoro in termini di ettari dedicati. Vi sembra poco? Se poi aggiungiamo il patrimonio di selezione, i successi conquistati in tutto il mondo e quanto in 50 anni l'ippica ha dato all'erario, crediamo che la bilancia del dare e avere penda ancora dalla parte dei cavalli.


Se i cavalli che corrono piangono, diversa è la situazione di quelli che saltano, che stanno attraversando una fase diversa, anzi opposta. la Fise, uscita dal buio della monarchia assoluta veleggia verso una democrazia diversa, quasi un Rinascimento epocale. I proprietari e gli allevatori, a lungo emargnati dal sistema, sono stati richiamati al tavolo dei bottoni dal giovane Presidente Andrea Paulgross abile a capire che con solo i cavalieri a bordo, la nave poteva solo naufragare. Attenzione massima a loro, con la creazione di un board dedicato, ed un occhio di riguardo per i giovani cavalli ( e cavalieri) italiani hanno riacceso l'antico entusiasmo equestre sopito fin dai tempi dei fratelli D'Inzeo e Mancinelli. Il fatto di coinvolgere nei programmi direttamente le Scuderie farà si che l'equitazione torni ad essere uno sport di squadra senza le improvvisazioni che hanno caratterizzato gli appuntamenti topici di questi anni, senza essere in ostraggio del cavaliere di turno, ma con tutte le componenti sportive in grado di pianificare l'attività insieme e non in barba, alla Fise. Un idea geniale alla quali in molti hanno aderito e che deve trovare una sana applicazione coinvolgendo tutti quelli che hanno davvero a cuore il comparto e che, salvo il boicottaggio di qualche arrivista in salsa di tortellini, che prima di puntare al cielo, dovrebbe fare i conti con una propria acclarata incompatibilità, darà ottimi risultati. A questa politica federale di Rinascimento che festeggia la storica leadership mondiale della splendida principessa Valentina Truppa nel Dressage, un grande impulso l'ha dato l'ottimo lavoro di Class Horse Tv. Voluta fortemente dall'intuizione di Luca Panerai il 221 è diventata nel tempo il salotto previlegiato dei cavalli e merita il plauso di tutti coloro ai quali, con un semplice click del telecomando, si ritrova a bordo campo dei più grandi concorsi nel mondo.




(Da Libero, l'edizione di oggi)

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