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FEI: arriva il si per i cavalli clonatiUna svolta storica che permetterà agli animali di concorrere alle competizioni sportive internazionali
Rivoluzione per il mondo dell’equitazione. La FEI ha stabilito che i cavalli clonati e i loro figli potranno gareggiare alle competizioni sportive internazionali. La decisione, arrivata dopo l'ultimo meeting tenuto dall'associazione a Losanna, è stata presentata e dibattuta al FEI Sports Forum con il risultato che dal mese di luglio anche i cavalli clonati saranno ammessi nelle più importanti rassegne equestri.
La FEI ha anche annunciato che continuerà a controllare le ricerche sulla clonazione in modo da garantire sempre e comunque il benessere dei cavalli. Il cambiamento di rotta è arrivato anche perché sono sempre più numerosi nel mondo i cavalli clonati. Tra i più famosi il clone di ET, campione che vinse nel 1997 a Goteborg la finale della FEI World Cup Indoor guidato dal mitico austriaco Hugo Simon, uno dei più popolari cavalieri del circuito internazionale a partire dagli anni Settanta, i due cloni del purosangue americano Gem Twist, indimenticabile saltatore alle Olimpiadi di Seul e il clone di Chellano Z. Nessuno tra questi ha già partecipato a competizioni, ma è certo che i loro allevatori saranno felici della decisione presa dalla FEI.
L'allevatrice Mary Chapot che possiede Gemini, uno dei due cloni del purosangue americano Gem Twist, è rimasta sorpresa ed estasiata alla notizia che finalmente la sua progenie possa partecipare a eventi sportivi: "Ci sono molte similitudine tra il mio cavallo e Gem Twist – racconta l'allevatrice a Horse & Hound, la più antica rivista di equitazione britannica. Tuttavia essendo Gemini uno stallone (Gem Twist a suo tempo era stato castrato), sicuramente le loro performance saranno differenti. Non riavremo mai un nuovo Gem Twist, ma almeno abbiamo conservato i suoi geni". Naturalmente i dirigenti delle due principali aziende che lavorano nel campo della clonazione, la Via Tech del Texas e la Cryozootech di Sonchamp, Francia, hanno accolto la notizia della partecipazione dei cloni alle gare internazionali con grande entusiasmo. Comunque ammettono che il compito della clonazione non è quello di riprodurre le copie dei più celebri cavalli della storia, ma di permettere ai geni dei cavalli migliori che sono morti o sono stati castrati di essere disponibili ancora una volta: «Ci siamo concentrati nel trasformarli in stalloni - rileva Eric Palmer di Cryozootech - Il nostro obiettivo è il patrimonio genetico».
 



(Fonte: Corriere della Sera)
 
(Nella foto il cavallo Gemini, clone del purosangue americano Gem Twist) 
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