Riccardo Sanavio: Dressage per veri uomini
- Categoria: La federazione
- 16 Febbraio 2012
Di Riccardo Sanavio prima di fare questa intervista sapevo due cose: che è uno dei migliori giovani dressagisti italiani, con all'attivo una serie lunghissima di vittorie in concorsi nazionali e internazionali: due volte oro agli italiani, due volte argento; finalista agli europei 2009, quarto nella finale A di Francoforte nel nello stesso anno e terzo nella finale B quest'anno; E, che durante i campionati europei young riders 2009, ha dovuto fare i conti con la perdita del suo Uson Van essene, cavallo federale, suo fidato compagno di avventure e successi, mancato per le complicazioni sopraggiunte dopo un operazione d'urgenza per un ernia. Un po' poco per cominciare. Diventiamo amici su facebook, e quel che scopro mi confonde: 21 anni, addominale scolpito, faccia furbetta, testa rasata, piercing sulla lingua e immancabilmente contornato da donne. Non esattamente la mia idea di dressagista, ma sono già curiosa. Che poi da uno cosi' ci sia solo da imparare lo scoprirò piu' tardi, quando prenderò in mano il telefono per fare quella che doveva essere un 'intervista e diventa invece una chiacchierata tra amici e una piccola lezione di sport.
Domanda immancabile, perchè un uomo sceglie il dressage?
Avrò avuto 10 anni, montavo i pony ed ai campionati italiani ho vinto la mia prima medaglia in rettangolo. Nel salto ostacoli ero andato malissimo...da li in poi per me solo dressage. D'altra parte monto anche in una scuderia dove il dressage è molto piu' praticato del salto ostacoli, è stata una scelta abbastanza naturale. In ogni caso solo in Italia il dressage è considerato uno sport femminile, all'estero e ad alti livelli ci sono moltissimi uomini che la praticano.
Chi è il tui istruttore?
Da tempo mi segue Laura Conz, siamo una “coppia” collaudata e abbiamo raggiunto tanti traguardi insieme.
Non ti manca un po' di brivido, un po' di adrenalina in rettangolo?
L'adrenalina nella mia vita non manca! Faccio Kick-boxing, correvo in moto e ho anche il bruttissimo vizio di andare forte in macchina, non mi faccio mancare le emozioni forti. Quando salgo a cavallo però vado alla ricerca di sensazioni un po' piu' raffinate: l'armonia dei movimenti, il piacere di avvicinarsi ogni giorno un po' di piu' alla perfezione...cose cosi'. Una cosa non esclude l'altra, ma non è obbligatorio cercare entrambe a cavallo, o no?
Chiarissimo, e illuminante. Sono già un po' spaventata. Com'è stato il tuo 2011? Hai concluso la stagione con un brillante risultato nella finale di worl cup, terzo nella finale b.
Se devo essere onesto non sono soddisfatto. Potevo fare meglio sia a Francoforte,accedendo alla finale A, che ai campionati Europei quest'anno. Montavo un cavallo estremamente difficile, Lullaby, ma mi aspettavo di piu' da noi due.
Parlaci di lui.
E' un cavallo di uno sponsor svizzero. Mi è stato affidato dopo la morte di Uson perchè giudicato troppo complicato per essere montato dalla figlia del proprietario. E' un cavallo maschile, molto forte e non è stato facile entare in sintonia, anche perchè abbiamo dovuto bruciare le tappe, ma abbiamo fatto degli ottimi risultati insieme. Il vantaggio di un uomo è proprio questo, avere forza fisica non è necessario, ma con alcuni cavalli aiuta.
Ora ti accuseranno di essere sessista: le donne stravincono in tutte le discipline ormai.
Ma no, dico solo che un cavallo ti deve “calzare”, specilamente nel dressage dove sono i dettagli a fare la differenza . Io sono molto piu' bravo con cavalli forti e di carattere, mi viene naturale. Sono meno “comodo” su cavalli di sangue e qualità che risentono del minimo movimento del cavaliere...una donna, che pesa meno ed è piu' delicata farà meno fatica. Penso sia normale. Poi la bravura di un cavaliere, uomo o dinna che sia, sta proprio nel montare tutto.
Qaul'è il tuo programma per il 2012?
Questo sarà un anno di transizione. Lullaby è rientrato dai suoi proprietari e per questa stagione posso contare solo su un cavallo di 8 anni e con un passato nel salto ostacoli. La mia sfida sarà riuscire a portarlo fuori in qualche internazionale e fare una buona prova ai campionati italiani. Non mi aspetto di piu' per ora.
Perchè non hai scelto un cavallo da dressage?
A me le cose facili proprio non piacciono...La verità è che per competere ad alto livello i costi sono elevatissimi, e qualche compromesso è normale a meno di non investire un patrimonio. Lui è un cavallo con dei movimenti che a me piacciono moltissimo ed ha una spiccata intelligenza, ha voglia di imparare e capisce tutto al volo. Giorno dopo giorno progredisce. Per me è la qualità principale in un cavallo, se ogni giorno bisognasse ricominciare da capo sarebbe troppo difficile darsi degli obiettivi e centrarli.
Progetti per il futuro?
Sono un ambizioso, ma mi piace fare un passo alla volta e quest'anno sarà dedicato alla crescita. Il futuro? va costruito un giorno alla volta. I risultati poi arrivano.
Sei troppo serio!di qualcosa di sconveniente.
Andiamo a pranzo insieme?
Noioso.
Grazie per l'intervista.
Cosi' si conclude la chiacchierata con Riccardo Sanavio. Dubbi svaniti: sotto un improbabile taglio di capelli e tanta voglia di divertirsi c'è un grande talento e una dedizione fuori dal comune. Sacrificio, volontà, idee chiarissime e nessuna intenzione di prendere scorciatoie. Il futuro del dressage italiano è già in campo ad allenarsi.