Luca D'Orazio, una vita per il polo
- Categoria: La federazione
- 06 Marzo 2013

Da 22 anni, D’Orazio è presidente del Ginevra Polo Club (Roma), quartier generale dell’omonima squadra, chiamata con il nome di sua figlia. Il capitano ha condotto il suo team alla vittoria dei maggiori tornei dello Stivale, come il Campionato Italiano (1995, 2002 e 2008), la Coppa Duca D’Aosta (2004, 2006, 2008, 2010 e 2011) e la Coppa Italia FISE (2008 e 2010). Il centrocampista azzurro è stato coprotagonista del quinto posto dell’Italia ai Campionati d’Europa 2010 (Austria) e, come capitano, della vittoria nel trofeo Barcellona Real Polo Club (2009 e 2010), aggiudicandosi, altresì, il trionfo, per 4 anni consecutivi, del Polo Tour di Buenos Aires (2008, 2009, 2010 e 2011), rinomata competizione di vertice della disciplina.
Sua figlia Ginevra non è solo la musa ispiratrice del nome della sua squadra, ma parte attiva e valida del polo femminile italiano: è capitano del Lazio Polo Team, rappresentativa della Polisportiva Lazio e membro del Ginevra Polo Team. “Quando era piccola – dichiara il giocatore – ho provato a forzarla con i cavalli, ma lei, dopo qualche anno di pratica, ha preferito desistere. L’ho lasciata ovviamente libera di decidere. In seguito è tornata sui suoi passi e mi ha chiesto di ricominciare a montare. Voleva giocare a polo. Tutti i giorni montiamo insieme”.
L’allenamento quotidiano è preciso e complesso. “Ogni giorno – spiega D’Orazio - il programma di lavoro consiste in un primo allenamento al trotto su pista (un cavallo montato, gli altri tre al seguito con longia). Segue il lavoro in piano singolarmente. Non può mancare, per una preparazione completa del cavallo e del cavaliere, la simulazione di gioco che può avvenire singolarmente (un giocatore si allena a cavallo con la stecca e la pallina) oppure con una vera e propria partita (quattro contro quattro). In quest’ultimo caso, ovviamente, si riduce il lavoro precedente”.
Il polo è, dunque, uno sport che ha regalato molte vittorie alla famiglia D’Orazio (anche Ginevra ha collezionato numerosi successi in Argentina), ma è, soprattutto, una passione che unisce padre e figlia. “Fortunatamente – incalza Luca - si tratta di una disciplina che vanta gare nei posti più belli del mondo, quindi riusciamo a coinvolgere anche mia moglie con l’ulteriore occasione dei viaggi”.
Abbiamo chiesto al nostro giocatore azzurro, il dietro alle quinte del polo. In poche parole, cosa c’è dietro e prima di quelle emozionanti partite che animano il pubblico, fittamente assiepato a bordo campo, in ogni manifestazione. “C’è dedizione quotidiana, costanza, tenacia, umiltà e, soprattutto, rispetto per i collaboratori di scuderia e per i cavalli. Prima di tutto, a mia figlia, ho insegnato questo: sapersi prendere cura del cavallo, saperlo gestire da terra”.