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LA FISE INTERVIENE SUI RICORSI PRESENTATI ALL’ALTA CORTE DI GIUSTIZIA DEL CONI Il presidente del CONI Petrucci ha stigmatizzato i comportamenti di chi pensa di sovvertire un risultato assembleare attraverso esposti e ricorsi basati su cavilli e interpretazioni regolamentari
In occasione della recente Giunta del 8 ottobre 2012, il Presidente del CONI Giovanni Petrucci  ha "stigmatizzato i comportamenti di chi pensa di sovvertire un risultato assembleare attraverso esposti e ricorsi basati su cavilli e interpretazioni regolamentari".
L’Assemblea Nazionale della Fise di Forte dei Marmi ha bocciato chiaramente la politica federale della gestione Paulgross in modo molto più evidente di quanto sia stato il risultato numerico e l'ex presidente Fise ha terminato il suo mandato in un ambiente assembleare estremamente ostile.
Il comportamento "aggressivo" della maggioranza dei presenti non è stato certamente condivisibile in termini di etica sportiva, ma ampiamente giustificato dai disagi inaccettabili, cui erano stati sottoposti  i partecipanti all’Assemblea per incapacità organizzativa messa in campo  dalla passata gestione federale. Dimensioni assolutamente insufficienti della sala  e dei parcheggi, condizioni climatiche interne ai locali inaccettabili, mancanza di servizi igienici e ristorazione hanno dato ai presenti, ancora indecisi, la conferma  che il presidente e il consiglio in carica non fossero  adeguati al compito di dirigere per un altro quadriennio le sorti della nostra Federazione. E’ la prima volta che un presidente della Fise non viene riconfermato per almeno un secondo mandato, a dimostrazione  di una caduta verticale di consenso nell’elettorato, in meno di  quattro anni. E’ oggi anomalo e  imbarazzante che qualcuno voglia sovvertire un risultato assembleare molto più chiaro di quanto risulta dai numeri, attraverso procedure legali, peraltro il Consiglio Federale, riunito  il 17 ottobre, ha preso atto dei ricorsi presentati all’Alta Corte di Giustizia del Coni, da parte di un circolo ippico della Toscana, ed  ha già dato mandato ai propri legali per la costituzione in giudizio.
Le motivazioni di tale anomalia ed  imbarazzo derivano dal fatto che l’attuale Consiglio Federale dovrebbe  tutelare la FISE dagli errori amministrativi eventualmente commessi dalla precedente gestione.
In occasione dell’Assemblea Nazionale di Forte dei Marmi, infatti, il controllo degli aventi diritto a voto era affidato alla Commissione di Verifica Poteri, organo ufficiale previsto dallo statuto federale, nominata dall’ex presidente FISE  Andrea Paulgross e presieduta  dall’Avv. Riccardo Andriani (Presidente della Corte d’Appello Federale  sempre nominato da Andrea Paulgross). Tale Commissione ha redatto il verbale di verifica poteri, che è stato letto e approvato in Assemblea (organo sovrano della FISE) prima dell’espletamento delle operazioni di voto e nulla era emerso in quella occasione.
Il verbale dell’Assemblea Nazionale, dal quale risulta la regolarità dell’assemblea stessa, è stato redatto e sottoscritto da un pubblico ufficiale, il notaio Adriana Iantaffi di Camaiore, nonché dall’ex presidente federale Andrea Paulgross e  dal Vice presidente del CONI Riccardo Agabio, nominato per l’occasione presidente della stessa assemblea elettiva.
Relativamente alle candidature la Federazione ricorda che le stesse sono state ritenute valide e fatte pubblicare sul sito federale dal Segretario Generale della FISE Sergio Bernardini, funzionario incaricato (per Statuto) della verifica dei requisiti di eleggibilità.
Non ritenendo quindi giustificati i motivi dei ricorsi, il Presidente della FISE Antonella Dallari non condivide  il tentativo, contrario agli interessi dello sport, di far annullare le operazioni di voto del 10 settembre 2012, che hanno espresso un risultato chiaro ed inequivocabile, formulato dall’organo sovrano della Federazione: l’Assemblea degli aventi diritto a voto, che ha visto una partecipazione, peraltro, quasi totalitaria. Il Presidente della FISE auspica inoltre che sia scongiurata la deprecata ipotesi di dover convocare una nuova assemblea elettiva, a pochi giorni da un’adunanza programmata dalla passata gestione federale, a detta di tutti, in modo assolutamente inadueguato per ciò che riguarda location e organizzazione.
Per concludere  il Consiglio federale ha confermato di volersi regolarmente costituire in giudizio e di sostenere le tesi istruttorie per fare in modo che il ricorso venga rigettato nel più breve tempo possibile, con la certezza che sia ormai necessario abbandonare i conflitti elettorali e ricominciare a parlare di sport  per lavorare tutti insieme ad una programmazione efficace, in vista di un quadriennio impegnativo e denso di appuntamenti difficili per l’equitazione italiana.
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