Anche i cavalli sono riconoscenti nei nostri confronti. Infatti, la storia di Pedro, un cavallo sauro di 15 anni, la dice lunga. “Sono andata a prenderlo nel Veneziano – racconta Francesca Gallo, 35enne padovana del quartiere Sant’Osvaldo - l’ho trovato, pelle e ossa, in una squallida stalla vecchia maniera. Non sapeva cosa volesse dire mangiare in modo decente e, soprattutto, farsi qualche bella galoppata. Una volta a casa ho anche scoperto perché lo regalavano: Pedro è bolso, soffre di un enfisema polmonare cronico, quindi non curabile. Impossibile venderlo”. Come tanti altri esemplari, anche Pedro, viene ora utilizzato per l’ippoterapia, l’insieme cioè delle tecniche mediche che utilizzano gli equini per migliorare lo stato di salute di una persona. Sembra come una vera e propria riconoscenza per averlo salvato. La donna, presidente dell’associazione Seahorses, che si occupa di ippoterapia rivolta a persone con disabilità fisiche o mentali, o socialmente svantaggiate, dopo averlo portato in un suo maneggio alla Mandria, ora a Cervarese Santa Croce, l’ha rimesso in sesto fisicamente e gli anche dato un compito molto importante: ridare l’autostima alle persone che l’hanno persa.