Piazza di Siena apre nel seno dell'inclusione: al via i progetti di FISE Sociale
- Categoria: La federazione
- 22 Maggio 2025
In occasione della prima giornata della 92ª edizione dello CSIO Roma Piazza di Siena, la Federazione Italiana Sport Equestri ha acceso i riflettori su una delle sue anime più profonde e autentiche: quella della FISE Sociale.
Non solo sport di vertice, ma anche un impegno costante nel promuovere inclusione, formazione e benessere psicosociale attraverso il cavallo, protagonista silenzioso ma potente di percorsi di crescita personale, recupero e integrazione.
A fare gli onori di casa, il Segretario Generale della FISE, Simone Perillo e la consigliera federale Grazia Basano Rebagliati, che nei saluti istituzionali hanno sottolineato l’importanza di una federazione capace di guardare oltre l’agonismo per farsi motore di coesione sociale. “La nostra visione di sport equestre non si esaurisce nella performance sportiva: vogliamo che il cavallo diventi strumento di inclusione, di educazione e di rinascita personale. Con i progetti di FISE Sociale diamo concretezza a questo impegno, valorizzando l’aspetto umano e relazionale del nostro sport”, ha dichiarato Simone Perillo, Segretario Generale della FISE.
Al centro dell’attenzione, il progetto Equitraining, che si svolge presso il centro federale dei Pratoni del Vivaro e si rivolge a persone adulte con disabilità o provenienti da contesti di disagio sociale. Finanziato dalla Fondazione Roma e realizzato dalla FISE, il programma prevede otto cicli formativi – il primo dei quali si è già concluso con successo – finalizzati al conseguimento della qualifica di assistente tecnico di scuderia.
“Il cavallo diventa un ponte relazionale” – ha dichiarato Barbara Ardu, direttore tecnico area formazione e progetti speciali della FISE – “Per molti di questi ragazzi rappresenta la prima vera opportunità di apprendere un mestiere in un ambiente sano e rispettoso”.
Anche i professionisti intervenuti – lo psichiatra Emanuele Caroppo e la psicologa Chiara De Santis – hanno evidenziato il valore terapeutico del rapporto con il cavallo, capace di stimolare fiducia, responsabilità e cura.
Un altro importante tassello del percorso di inclusione promosso dalla FISE riguarda il fronte della solidarietà internazionale. Sempre ai Pratoni, grazie alla collaborazione con UNHCR, Save the Dream e l’agenzia Attalfer, questa mattina sono stati consegnati gli attestati di partecipazione a un gruppo di rifugiati coinvolti in un progetto formativo integrato. Un momento carico di emozione e applausi, che ha celebrato piccoli grandi traguardi personali raggiunti attraverso la forza silenziosa del cavallo.
Con questa iniziativa, la FISE ribadisce il proprio impegno a favore di uno sport che non si limita ai riflettori delle arene internazionali, ma che sa essere strumento di trasformazione e speranza, soprattutto per chi ha più bisogno di essere accompagnato.