Lazzaro dorme col cavallo dopo il terremoto
- Categoria: La federazione
- 12 Giugno 2012

Dopo il sisma ci si arrangia in mille modi. E Lazzaro, la sera, dorme con il cavallo Fulmine. Succede a Magnacavallo, in provincia di Mantova, ove il riverberarsi dei tremori non da scampo alla paura.
Lazzaro si adagia, vestito, su un letto di paglia, dentro alla sicurissima “baracca”, ovvero il box in legno del suo cavallo, che amorevolmente gli cede lo spazio necessario.
Ovunque, in quella terra colpita duramente, si formano aggregazioni popolari, villaggi accampati dove la gente che non può, o non vuole, rientrare a casa, si riunisce per combattere la tragedia, si mischia e si confonde tra le diverse etnie, dando vita a sporadiche lezioni di lingua straniera, o testando la cucina internazionale, con mezzi arrangiati.
A volte le tende stanno proprio sotto i cornicioni delle case, per non abbandonare i sacrifici di una vita, i ricordi, e gli affetti legati alle cose di casa. E Lazzaro, uomo di fattoria, se ne sta con i suoi animali, che dichiara sconvolti dopo l’accaduto del 29 maggio. E sua moglie Rosanna, da venti giorni prepara pranzo e cena per le tante persone accampate nella neonata corte. Una tragedia affrontata con amore, coraggio e solidarietà. «Ma l’è gént forta, la nostra», dice Lazzaro.