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LogoFISEAl fine di rendere liberamente accessibili le informazioni sul procedimento istruttorio avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nei confronti della Federazione, pubblichiamo il testo integrale della memoria difensiva depositata dalla Federazione in occasione dell’audizione del 17 giugno scorso. La memoria dell'11 giugno 2019 è disponibile a questo link

 

A seguito della contestazione a carico della FISE della violazione degli impegni resi obbligatori con provvedimento dell’AGCM n. 22503 del 2011, attraverso condotte volte a impedire manifestazioni sportive equestri da parte di  operatori concorrenti presso enti affiliati alla FISE, che integrerebbero un abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 102 TFUE, la Federazione ha  cercato di chiarire  di essersi limitata a chiedere ai propri affiliati di non far svolgere presso i propri impianti  manifestazioni sportive organizzate da enti terzi in violazione dei limiti dell’agonismo definiti nel Regolamento tecnico del 2012 con l’Antitrust, poiché configurerebbero una violazione dei regolamenti federali ed esporrebbero gli enti affiliati a rischi non coperti dalla polizza assicurativa federale.

 

Circa la pretesa inottemperanza agli impegni assunti nel 2011 che si sostanzierebbe nell’adozione di nuovi regolamenti che restringono gli ambiti di svolgimento dell’attività amatoriale, in quanto FISE è tenuta ex lege a vigilare sulla qualificazione agonistica in ragione della particolare pericolosità e tecnicità delle discipline afferenti (ratio peraltro sottesa proprio all’accoglimento degli impegni del 2011) e non risulta nella CRI alcuna dimostrazione della natura arbitraria della soglia di agonismo fissata da FISE.

 

In particolare la Federazione ha cercato di far comprendere alla Commissione l’importanza della Formazione degli istruttori e dei tecnici per far svolgere in massima sicurezza l’attività agonistica ai praticanti gli sport equestri. Infatti la FISE pone estrema attenzione alla formazione dei propri quadri tecnici che per poter far svolgere l’agonismo, ad esempio nella disciplina del salto ostacoli, devono seguire un corso della durata di 30 giornate, per diventare Istruttori di base, che consente di svolgere l’attività ludico amatoriale e successivamente un corso di ulteriori 33 giornate per diventare istruttori di primo livello e poter svolgere l’agonismo. 

 

Inoltre la Federazione ha sollevato ulteriori eccezioni: 

 

- la decadenza dell’Autorità dal potere sanzionatorio, perché l’inottemperanza agli impegni non può che riferirsi a condotte poste in essere entro l’ordinario termine di prescrizione di cinque anni, mentre le condotte contestate sono state poste in essere a distanza di oltre 10 anni dall’avvio dell’originario procedimento istruttorio;

 

- l’individuazione del mercato rilevante, poiché l’Autorità individua un unico mercato rilevante mentre la disciplina “salto a ostacoli” non è intercambiabile con la disciplina “attacchi” sia per il percorso di formazione e istruzione che sotto il profilo economico;

 

- l’individuazione della posizione dominante di FISE, perché l’elemento della “quota di mercato” detenuta non è stato indagato e l’Autorità fa discendere la posizione dominante di FISE unicamente dal suo essere la Federazione Sportiva Nazionale riconosciuta dal CONI nel campo equestre, ma si tratta di un automatismo illegittimo e indimostrato (basti pensare che ben 14 EPS su 15 hanno un numero di enti affiliati superiore a quelli della FISE).

 

Nelle prossime settimane l’Autorità dovrebbe esprimersi in merito al procedimento in corso.

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