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Pegaso, la costellazione del cielo boreale

La costellazione di Pegaso è una delle più riconoscibili in cielo, dal momento che si trova in una zona non molto ricca di stelle e per la forma che la contraddistingue, il cosiddetto Quadrato di Pegaso.
Nella mitologia greca Pegaso (dal greco peghè che significa sorgente) è il più famoso dei cavalli alati, nato dal terreno bagnato dal sangue versato quando Perseo tagliò il collo della Medusa. Tornato in cielo dopo le avventure terrestri, Pegaso si trasformò in una nube di stelle scintillanti che formarono, appunto, una costellazione.
Le costellazioni sono gruppi di stelle utili per tracciare una mappa del cielo. Presenti sin dall’antichità, si distinguono in zodiacali, boreali e australi in base alla loro posizione.
Pegaso è una grande costellazione tipica del cielo boreale, vicina alle costellazioni di Perseo, Andromeda e Cassiopea. Dall’Italia si può ammirare quasi allo zenit nelle ore che precedono la mezzanotte da luglio a dicembre. Questa costellazione era stata già individuata da Tolomeo (100 – 178 d.C. circa) nell’Almagesto, una delle opere di astronomia più influenti dell’antichità, dove venne rappresentato il sistema solare con un elenco di 48 costellazioni.
Pegaso si estende in direzione ovest rispetto al suo quadrato, dove sono presenti altre stelle luminose, la più importante delle quali è Enif, che rappresenta la testa del cavallo alato mitologico; Enif, ormai prossima al tramonto nelle sere invernali, è raggiungibile tramite una concatenazione di stelle minori che dal quadrato su dirigono verso sud-ovest, rappresentando così il collo dell'animale.
A nord-ovest invece si evidenzia la rossa stella Matar, che rappresenta le zampe anteriori di Pegaso; la costellazione si presenta alle nostre latitudini come "capovolta".

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