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Cavallini di Montefufoli 2Il Veneto è ancora una volta la regione pioniera di un progetto che vorrà, nel tempo, essere replicato in tutta Italia. Si tratta dell’iniziativa denominata “Razze autoctone”, voluta dal comitato regionale della Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) in sinergia con il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità dell’Arma, al centro della convenzione siglata nella scorsa edizione di FieraCavalli dalla presidente FISE Veneto Clara Campese e dal Colonnello Raffaele Pio Manicone, Comandante il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità. Il progetto sperimentale è la prima iniziativa che porta all’esterno i cavalli nati, cresciuti e addestrati negli allevamenti dell’Arma che, a oggi, conta oltre 370 equini presso 24 reparti operativi in Italia e oltre 690 in sette centri di allevamento, distribuiti su tutto il territorio nazionale. 

 

“Sono già arrivati i primi quattro cavalli in altrettanti centri ippici Federali del Veneto -  ha detto la presidente Clara Campese - ma l’obiettivo è incrementare questa nuova sinergia che ha numerosi effetti benefici. In primis quello di promuovere l’utilizzo e la valorizzazione nell’equitazione di cavalli italiani, offrendo ai circoli federali la possibilità di avere gratuitamente per due anni soggetti giovani e addestrati molto bene, perfetti per la scuola così come per il turismo e gli sport equestri ai primi livelli, decidendo alla fine del biennio se riscattali o meno a un prezzo simbolico. In seconda battuta - prosegue poi la presidente - queste razze autoctone escono per la prima volta dagli allevamenti statali che, viceversa, non vedrebbero il loro impiego per attività legate all’Arma a causa della stazza, troppo piccola per le esigenze della stessa. Vogliamo fare cultura presso tutti i centri ippici Federali di ciò che abbiamo di eccellente in Italia. E queste razze ne fanno sicuramente parte”. 

 

Secondo l’osservatorio del Comitato regionale i circoli ippici del Veneto fanno spesso fatica a trovare cavalli idonei per le attività base come la scuola di equitazione, ossia soggetti affidabili e capaci di “insegnare” all’allievo alle prime armi e a fargli fare i primi passi a livello sia amatoriale sia agonistico.  

 

“L’Avelignese, così come il Cavallino di Monterufoli, sono razze antichissime di cavallino, termine italiano equivalente all’anglosassone pony, che, per motivi di altezza e struttura, non possiamo utilizzare nelle attività istituzionali”, ha detto il Colonnello Carlo Alberto Minniti, a capo del Servizio per la Veterinaria del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. 

 

“L’allevamento presso le nostre strutture ne tutela l’estinzione curandone al contempo la selezione di razza - ha spiegato poi il Colonello Raffaele Pio Manicone. “I cavalli che vengono dai nostri allevamenti – continua Manicone - sono tutti addestrati con metodo naturale, senza coercizione: per noi questo è un aspetto fondamentale che pratichiamo da oltre 20 anni, quando in Italia non era così in auge come ora. La nostra doma dura 3-4 anni e non alcuni mesi come spesso accade, per questo ci auguriamo che la collaborazione con FISE Veneto e il progetto ‘Razze autoctone’ porti anche questa cultura di rispetto del cavallo a più persone possibili”.  

 

Sull’argomento è intervenuto anche il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. “Il Veneto ha una grande e lunga tradizione ippica, sia nel settore dell'allevamento che nelle varie discipline del cavallo, dall'equitazione, al galoppo, al trotto, al trekking. Mi complimento con la Federazione Italiana Sport Equestri e con l'Arma dei Carabinieri per aver scelto la nostra regione come apripista del loro Progetto 'Razze Autoctone’. Sono certo – ha aggiunto il Governatore - che questa bella iniziativa si potrà agevolmente ampliare. I benefici sono molteplici: oltre che valorizzare il cavallo italiano allevato nelle strutture dei Carabinieri, portando all'esterno questa razza autoctona, questi animali, giovani e ben preparati, saranno preziosi per diffondere la cultura del cavallo a vari livelli, dalla scuola di equitazione, al turismo equestre che tanto successo sta riscuotendo, all'attività sportiva vera e propria. Il Veneto, patria anche di Fieracavalli, una delle più importanti manifestazioni di settore al mondo – ha concluso il Presidente della Regione - è la sede ideale per un progetto al quale auguro il maggiore successo possibile".

 

(Nella foto: i cavallini di Montefufoli)

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