PIAZZA DI SIENA: Vezzani “direttore d’orchestra”
- Categoria: Salto ostacoli
- 20 Maggio 2014

Allo chef de piste, apprezzato in tutto il mondo, il compito di disegnare i tracciati dello CSIO capitolino
Sarà l’emiliano Uliano Vezzani, chef de piste, apprezzato in tutto il mondo, a disegnare i tracciati dell’82° CSIO di Roma Piazza di Siena. Conosciuto nel panorama equestre mondiale e davvero stimato dai cavalieri e dalle amazzoni, Vezzani nella sua lunga carriera ha già diretto i campi di importantissimi eventi agonistici di primo piano, tra cui quelli delle finali di Coppa del Mondo di Milano e Goteborg, di quattro finali del Global Champions Tour, per passare poi al Winter Equetrian Festival di Palm Beach e ai tour di Vejer de la Frontera e di Arezzo. Insomma la sua è proprio una carriera invidiabile e a qualche ora dall’importantissimo appuntamento di Villa Borghese è proprio Vezzani a parlare dell’evento che giovedì prenderà ufficialmente il via a Roma. “Il fondo è perfetto – ha affermato lo Chef de piste - ma ciò che è straordinaria è la sua cornice. Sia per cavalli sia per cavalieri saltare qui è una grande emozione, un’esperienza unica. Anche per i soggetti degli ostacoli ci rifacciamo ampiamente a Roma e in campo troveremmo quello dedicato al Colosseo, al tempio romano, a quanto d’inimitabile questa città offre a tutti noi”.
Vezzani si è poi soffermato sugli aspetti tecnici con particolare riferimento alle innovazioni. “È un discorso lungo – ha confessato Vezzani - ci vorrebbe molto tempo per affrontarlo. In estrema sintesi possiamo partire dal fatto che il salto ostacoli, così come ogni sport, è sempre in evoluzione. Gli ostacoli sono sempre alti 1,60 e quindi c’è sempre bisogno di avere grande forza atletica, ma linee di salto e distanze a cui li poniamo tra di loro aumentano le difficoltà, mostrano le capacità tecniche dei binomi. Poi il fronte di salto è spesso più stretto che in passato, le barriere sono più leggere e delicate. Tutto questo rende i percorsi selettivi. E’ necessario però – aggiunge lo chef de piste – tenere sempre al centro di quanto facciamo il rispetto per il cavallo. Le difficoltà vanno distribuite omogeneamente su tutto il percorso, combinandone i diversi aspetti, dalla distanza dei salti alla loro altezza e profondità. In un grande concorso come Roma, poi, i tracciati crescono progressivamente con il passare delle giornate. All’inizio è sempre una presa di contato con il campo gara, si valuta forma e condizione dei cavalli e si accompagnano progressivamente verso competizioni come la Coppa delle Nazioni di venerdì e il Gran Premio Roma di domenica”.