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La prima cosa che insegno ai miei allievi? Il rispetto del loro compagno di sport. L’amore sincero per il cavallo, vero atleta delle nostre discipline. E, quindi, la considerazione della sua componente fisica, ma soprattutto di quella morale. Perché un compagno di sport con il morale alto nel momento della difficoltà sa darci realmente una mano, e questo ci insegnerà e ci darà modo di amare e di apprezzare sempre più questo splendido animale, nostro compagno di sport e di vita”.
Non ha dubbi Carlo Forcella, torinese tra breve quarantacinquenne, che del cavallo da più di trent’anni ha fatto davvero un compagno inseparabile. Ne aveva quattordici quando ha cominciato a montare (equitazione di campagna, poi salto ostacoli e diverse gare) e poco più di venti quando decise che quello era il suo mondo e lo sarebbe stato per sempre. Era l’’87, quando decise di andare a lavorare a tempo pieno presso un centro ippico in provincia di Torino: “Era il modo migliore per partecipare a più concorsi e approfondire la conoscenza dell'arte dell'equitazione, obiettivo che per altri sette anni inseguii impegnandomi anche in altri centri”. Nel frattempo, nel ’93, la partecipazione al corso regionale Istruttori, “dove la sorte mi fece incontrare Antonio Tabarini, divenuto in seguito mio mentore e maestro”.
Nel ’94, il diploma di istruttore FISE in tasca, un’altra svolta, impressa dalla decisione di avviare da solo un centro ippico, "La Magnolia". “Scelta certamente azzeccata – racconta Forcella visti i risultati ottenuti anche grazie alla collaborazione e alla costante frequentazione delle scuderie di Antonio Tabarini”. Intanto, peraltro, non abbandonava l’attività di cavaliere, partecipando a concorsi nazionali e internazionali: “Tra i miei cavalli ricordo in particolare Giove, sauro olandese di grande temperamento, compagno di moltissimi concorsi ippici, dalla gestione non facile ma con cui avevo instaurato un feeling unico”.
Nel ‘97, dopo un problema alla schiena, l’addio alle gare e la decisione di dedicarsi esclusivamente all’istruzione. “Scelta dolorosa? Solo in parte. Non ero uno straordinario cavaliere, capii presto di poter diventare un buon istruttore”. Subito buoni, in effetti, i risultati ottenuti da Carlo Forcella con i suoi allievi. Nel 2000, un ulteriore passaggio: promosso tecnico di equitazione dell’ Associazione Pentathlon Moderno Torino, prese a collezionare eccellenti risultati nella nobile disciplina inventata direttamente dal barone De Coubertin: nel salto e anche nel dressage, sempre con allievi juniores.
Lungo l’elenco dei successi che hanno via via riempito di trofei la sua bacheca: due medaglie d’oro individuali ai Campionati italiani di pentathlon moderno juniores con Luca Guglielmetti, una medaglia d’argento a squadre juniores sempre ai Campionati italiani con il P.M. Torino, una medaglia di bronzo ai Campionati assoluti juniores di dressage, una medaglia d’oro ai Campionati freestyle juniores di dressage (Ruggero Defilippi), una d’argento ai Campionati regionali juniores di salto ostacoli (Paola D’Oria), un bronzo ai Campionati regionali a squadre (C.I. La Magnolia), un oro ai Campionati regionali salto ostacoli I gr. qualificato (Stefano Vincenti), un argento con lo stesso Vincenti ai Campionati italiani juniores di salto.
E poi? E poi un impegno sempre più attivo all’interno della FISE, con l’incarico di consigliere regionale del Comitato Piemonte, dove è responsabile del settore pony agonistico e della formazione. E, ormai da diversi mesi, il ruolo di responsabile nazionale del settore pony salto ostacoli. “Una carica che mi inorgoglisce – spiega Forcella – e che considero uno snodo fondamentale per il rilancio dell’attività: in pratica, ci si occupa della programmazione delle competizioni di interesse federale, quanto della logistica relativa alle trasferte ufficiali e ai rapporti con gli istruttori e con gli sponsor: un tema, quest’ultimo, assai delicato, visto che nel nostro caso gli ‘sponsor’ sono di solito i genitori, figura ovviamente fondamentale e da tenere nella massima considerazione”.
Genitore è anche lui, con la moglie Mariangela: hanno tre figlie, Sara di dieci anni e Giulia e Claudia, gemelle di sei anni, e una quarta con quattro zampe, Minni, una splendida Jack Russell. Carlo Forcella vive con grande serenità a Lanzo Torinese, con la sua piccola tribù tutta al femminile.
E’ stato il presidente della FISE, Andrea Paulgross, a voler inserire il suo nome in quella casella sin qui vuota, a metà strada tra il team manager e il coordinatore dell’attività didattica: “E’ una scelta – spiega lo stesso Paulgross – che scaturisce evidentemente dall’eccellente lavoro svolto da Carlo in Piemonte. Un lavoro serio, capillare, programmato, fatto di stage e di appuntamenti selezionati con cura, allo scopo di creare una base di atleti sempre più competitivi. Un vero e proprio modello operativo che ci è parso giusto allargare a tutto il territorio nazionale, nel quadro del programma di rilancio del salto ostacoli che abbiamo posto al centro delle nostre strategie”.
Strategie che, di riflesso, hanno trovato in Forcella un appoggio incondizionato: “Ho subito sposato con entusiasmo la riforma voluta da Paulgross, cercando di riprodurla pari pari nella nostra realtà. Sotto la spinta delle nuove impostazioni della FISE, e grazie alla presenza nel nuovo Board dei proprietari di un grande appassionato (e anche lui genitore) del settore Pony, come Fabrizio Masoni, stiamo provando ad adottare già nel nostro mondo il Progetto Scuderie, al fine di utilizzare al meglio le risorse fisico-atletiche dei nostri pony, con una struttura di base competente, per poter arrivare all’obiettivo finale (quest’anno, i campionati d’Europa) nelle migliori condizioni e con reali possibilità di successo. L’impostazione che ci siamo dati è perfettamente in linea con le strategie della Federazione. E, a mio avviso, è quella giusta: lavorando così, si può seriamente provare a far crescere il movimento dalla base”.

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