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SALTO OSTACOLI: Concorsi Sperimentali su misura di amatori e professionisti

La tipologia di evento favorisce una logica di programmazione agonistica basata sulla progressione

Con l’inserimento, all’interno del programma di salto ostacoli, del concorso “Sperimentale”, abbreviazione in “S” per distinguerlo dai nazionali A e B, e divisi in S1 (concorso con montepremi da 6.000 a 15.000 euro), S2 (montepremi da 18.000 a 27.000) e S3 (montepremi da 30.000 in su), la FISE ha voluto dare la possibilità, a tutta l’utenza sportiva, di programmare e modulare il concorso secondo le proprie necessità. Le due giornate di gara, introdotte da una warm up, permettono al cavaliere non professionista o al giovane, di non rinunciare a una giornata lavorativa o di scuola ed anche lo stesso professionista può abbreviare, se lo ritiene, la sua assenza dalla scuderia. D’altra parte, tutti quanti hanno anche la possibilità, in alternativa, di mettere “sulle gambe” i loro cavalli, per poi poter entrare nel vivo del concorso, che si sviluppa in seconda e terza giornata. Il montepremi, reso più appetibile, poiché concentrato, appunto, su due giorni, è distribuito secondo parametri fissi (il 40% del montepremi è sul GP), unicamente nelle categorie Pro. Queste ultime, suddivise in bassa, media e alta, presentano maggiori difficoltà tecniche rispetto a quelle riservate agli amatori. Negli S1è obbligatorio programmare il livello 1, per il quale la bassa è 120, la media è 130 e la alta è 140; negli S2, la scelta del comitato organizzatore può andare, invece, sul format delle 3 categorie del livello 1, oppure su quelle previste per il livello 2 (la bassa è 125, la media è 135 e la alta è 145); stesso discorso per gli S3, che possono programmare i format del livello 1, del livello 2, o del livello 3, nel quale la bassa è 130, la media è 140 e la alta è 150). I cavalieri di primo grado, se lo ritengono, possono partecipare alle categorie Pro, fino all’altezza massima di 135. I cavalieri di secondo grado, invece, possono montare nelle 120 e 125 Pro soltanto con i cavalli di 6 e 7 anni.

Per quanto riguarda le categorie Am (amatori), queste prove non sono dotate di montepremi in denaro. Sono suddivise anche esse in tre tipologie: bassa, media e alta. I livelli sono così identificati: negli S1 è obbligatorio programmare il livello 1, per cui la bassa è una 105, la media è 115 e la alta è 125; negli S2, la scelta per il comitato organizzatore può andare sulle categorie del livello 1, oppure su quelle previste per il livello 2, in cui la bassa è 110, la media è 120 e la alta è 130; negli S3, i comitati organizzatori possono programmare a loro scelta il livello 3, in cui la bassa è 115, la media è 125 e la alta è 135, ma (vale lo stesso discorso per il segmento Pro) possono essere programmati alternativamente anche il livello 1 o il livello 2. Alle categorie Am non possono partecipare le patenti di II grado.

Le categorie Giovani Cavalli sono senza montepremi e riservate ai soggetti di 4 e 5 anni, con due giornate di warm up e la terza di Precisione tab A, come avviene anche nelle altre tipologie di concorso nazionale. Nell’ambito dei concorsi sperimentali possono essere inserite categorie aggiunte solo inferiori a quelle previste nel programma dei CIN “S” (es, L60, B80), catalogate come “avviamento allo sport”, o anche categorie pony.

Questa nuova formula di concorso vuole incentivare la competitività dei cavalieri, assegnando il 10% del montepremi come premio d’onore ai tre best rider Pro delle due giornate.
La non promiscuità obbligatoria tra primo e secondo grado, ove è solo il primo che può scegliere di confrontarsi nelle categorie Pro (fino a 135) e non il contrario, permette di distinguere nettamente le difficoltà tecniche richieste a un secondo grado, da quelle adeguate a un primo. Questo favorisce una logica di programmazione agonistica, basata sulla progressione anche in vista dei passaggi di livello di patente. E sul rispetto di questo concept, il settore tecnico FISE punta sul lavoro sinergico con i direttori di campo al fine di offrire in concorso diverse componenti sportive e mettere a loro agio tutti i livelli e i gradi di preparazione di cavalli e cavalieri.

“Si tratta di un’iniziativa intelligente – ha commentato il direttore di campo Roberto Murè - che favorisce chiarezza tra comitati organizzatori, direttori di campo e concorrenti. E’ un sistema che permette ai primi di modulare il proprio format essendo a conoscenza del livello territoriale; ai secondi di poter costruire percorsi chiaramente indirizzati, senza deludere le aspettative degli amatori e le necessità dei professionisti, potendo, appunto, distinguere le caratteristiche tecniche dei percorsi Am e Pro; ai concorrenti viene data la possibilità di divertirsi, crescere agonisticamente in modo progressivo e provare a confrontarsi nelle categorie Pro, potendo così fare il punto della situazione circa il proprio grado di preparazione. La concentrazione del concorso su due giornate di gara – conclude Murè – favorisce tutti gli utenti, andando incontro alle svariate esigenze che li porta in gara. La warm up facoltativa è, senza dubbio, lo strumento più efficace per introdurre il proprio cavallo alla gara, in un nuovo campo, senza la pressione del risultato. E’ una tipologia di concorso molto snella e sportivamente attendibile”.

Altrettanto soddisfatto, Raffaele Aprile, presidente della Società Ippica Megarese (Augusta), che ha già sperimentato nel suo centro l’organizzazione di tali eventi. “E’ una formula che permette un’organizzazione fluida e chiara – ha dichiarato Aprile – il che permette a noi comitati organizzatori di offrire un pacchetto di categorie ben distinte. Gli istruttori possono indirizzare in modo mirato i propri allievi, e i loro cavalli, su prove che al momento gli appartengono”.

“Dovrebbero essere tutti così i nazionali – ha dichiarato, dal suo punto di vista, Matteo Zamana – anche i cavalieri professionisti hanno la possibilità di modulare il concorso in base alle esigenze dei loro cavalli. Si salta la warm up con un soggetto giovane, o con un cavallo che ha poca esperienza o qualche problema da risolvere. Viceversa, si possono risparmiare i cavalli più esperti, con due sole giornate di gara, potendo accedere a un montepremi più alto”.

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