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Luca Moneta, “entusiasta di appartenere a questa FISE”Il suo approccio al Progetto Scuderie e la sua fiducia nei confronti del Presidente Paulgross

“Sto cominciando a imparare a montare a cavallo”. Questo è il punto della situazione che traccia, in modo sbalorditivamente umile e serio, Luca Maria Moneta, a commento della sua carriera agonistica di vertice e delle sue performance allo CSIO di Gijon, che lo vede attualmente impegnato sul campo, insieme a Marziani, Chiaudani, Vizzini e Arioldi.

“L’attuale movimento cui ha dato impulso il progetto Scuderie e, a monte, l’attuale gestione federale del dipartimento salto ostacoli – ha puntualizzato Moneta – è stato per me un valore aggiunto rispetto al mio personale itinerario professionale. Ho sempre puntato sulla programmazione e sulla progressione, nel lavoro di tutti i giorni e negli obiettivi a medio-lungo raggio, tenendo sempre presente l’importanza di diventare, prima di tutto, un uomo di cavalli. Il mio mentore, Michel Robert, mi ha insegnato qualcosa che va al di là della fondamentale tecnica sportiva, ovvero il pieno rispetto per gli atleti cavalli. Una mentalità che, pur puntando su obiettivi ambiziosi, lavora per risultati meno veloci ma più gratificanti. Quei risultati – incalza – che si consolidano in una competitività duratura nel tempo. Sono consapevole dell’elevato margine di miglioramento dei miei cavalli, specialmente di Neptune Brecourt. Devo solo mettercela tutta a imparare a montare”.

Luca Maria Moneta rientra nel gruppo dei cavalieri di prima fascia del Progetto Scuderie, che, per dirla con le parole del cavaliere, “rappresenta il concetto di trasparenza, professionalità e meritocrazia che serve a questo sport. Si tratta di un progetto che non cambia la vita dall’oggi al domani – incalza Moneta – ma che fa da trampolino di lancio verso il cambio di rotta necessario per tutto l’ambiente e, in particolare, per l’identificazione di un team Italia solido e numericamente forte. Noi cavalieri abbiamo bisogno di sentirci supportati logisticamente da una Federazione che si pone al servizio della professionalità, non della sporadica medaglia. Abbiamo bisogno di poter dialogare con il dipartimento per il comune obiettivo, che può essere il podio, ma anche la crescita di un binomio con previsioni future. Io credo fermamente in questa Federazione e nell’impegno e nella serietà che Andrea Paulgross ha messo in campo per definire proprio queste priorità. Il nostro Presidente federale si è dimostrato un imprenditore avveniristico e merita la fiducia di più colleghi. Personalmente mi spiace che il progetto Scuderie non sia stato da tutti raccolto nel suo significato di innovazione e genialità. Quando l’ho letto per la prima volta, il mio commento è stato “Finalmente!”. Confido nella continuità di questa soluzione. E, a dire il vero – aggiunge – ne vedo già dei risvolti tangibili, come la compattezza della squadra, la serietà, la disciplina e il rispetto verso il capo equipe e le sue scelte. Nonostante non abbia partecipato alla Coppa delle Nazioni, io non mi sono sentito escluso, tutt’altro! Stefano Scaccabarozzi non perde mai di vista il dialogo con i cavalieri. Non mi ha semplicemente comunicato la sua decisione, ne ha parlato con me. E per me quello che conta è che l’Italia vinca o, come in questo caso, firmi uno splendido secondo posto su 13 squadre formate da molti binomi della Top League. Io sono lusingato di essere qui, con i miei compagni, a difendere i colori azzurri. Se noi vogliamo che la FISE lavori per lo sport – conclude Moneta - noi per primi dobbiamo essere sportivi. Se chiediamo trasparenza, noi per primi dobbiamo essere seri. Chi aderisce al progetto Scuderie si identifica in un meccanismo di collaborazione e sentimento nazionale. Questo, a mio modo di vedere le cose, è il futuro dell’equitazione e sono entusiasta di far parte di questa FISE”.

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