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Nell’anno in cui si celebrano due ricorrenze molto sentite dai cavalieri militari, l’80° del Concorso Ippico Internazionale di Piazza di Siena e il 70° anniversario delle ultime gloriosissime cariche a cavallo di Jagodnij, Isbuschenskij e Poloj combattute durante il secondo conflitto mondiale, il Gruppo squadroni a cavallo dei Lancieri di Montebello, in uniforme da parata con colbacco e armato di lancia in legno di frassino (l’arma con cui la cavalleria si scagliava in massa caricando l’avversario), eseguirà una rievocazione storica volta a tributare un omaggio alle tradizioni equestri militari italiane – incarnate dall’inventore del “Sistema di equitazione naturale”, il “maestro elettissimo” capitano Federico Caprilli – e alle tradizioni proprie della cavalleria militare che attraverso i valorosi cavalieri di ogni epoca ha servito con orgoglio l’Italia e il suo Esercito. L’appuntamento è per sabato 26, subito dopo la conclusione della gara di Potenza. Ad aprire la rievocazione storica, dunque, il tributo sempre doverosissimo a Caprilli, vieppiù nell’anno dell’80° CSIO, a seguire senza soluzione di continuità i Verdi Lancieri, sia a piedi sia a cavallo, proporranno un saggio di abilità equestri e di evoluzioni in “ordine chiuso” che culmineranno nel tradizionale Carosello di Lance, una dinamica, coordinata ed articolata serie di movimenti effettuati governando il cavallo con una sola mano, armati di lancia.
Nel finale, gli squilli di tromba della Fanfara a cavallo scandiranno gli ordini del Comandante di Gruppo, che al grido “caricat!” condurrà i lancieri nella rievocazione di una carica di cavalleria “lancia in resta”.
Il Reggimento Lancieri di Montebello è l’unico, tra quelli della cavalleria italiana, a trarre origine e denominazione da un fatto d'arme, quello della battaglia combattuta il 20 maggio 1859 nei pressi dell'abitato di Montebello (da allora Montebello della Battaglia) dove, durante la 2.a Guerra d’Indipendenza, la Brigata di cavalleria – composta a sua volta dai Reggimenti “Novara”, “Aosta” e “Monferrato” – colse una fondamentale vittoria lungo la strada che avrebbe portato all’unità d’Italia.
Dal primo impegno operativo del neo-costituito reparto, ovvero la campagna di repressione del brigantaggio nell’Italia meridionale del 1861–1863, passando per la 3.a Guerra d’Indipendenza e la 1.a Guerra Mondiale è durante la Seconda Guerra Mondiale che i Lancieri di Montebello si legano indissolubilmente alla città di Roma, alla cui difesa contribuirono in modo decisivo ed eroico durante i combattimenti del settembre 1943, allorquando, nel pieno del collasso politico-militare italiano, il reggimento sacrificò oltre la metà dei suoi effettivi alla difesa di Roma, guadagnandosi l’onorificenza della medaglia d’argento al valor militare allo stendardo.
Oggi, i Lancieri di Montebello, oltre a un’intensa e costante attività operativa in Italia (operazione “Strade Sicure”) e all’estero (Libano oggi e in passato Kosovo e Iraq), svolgono quotidianamente compiti di alta rappresentanza, di cerimoniale di Stato e operativi, con il “Gruppo Squadroni a cavallo” attraverso le sue componenti appiedata (Squadrone d’onore) e montata (Squadrone a cavallo).
Lo Squadrone a cavallo, in particolare, unico reparto a cavallo dell’Esercito Italiano, è di fatto il custode degli oltre trecento anni di tradizioni della Cavalleria Militare Italiana, testimoniate dalla sede ove svolge le proprie attività addestrative, l’Ippodromo militare di Tor di Quinto (oggi intitolato al generale di Corpo d’armata Pietro Giannattasio) fucina, un tempo, dei cavalieri militari italiani e stranieri e nel cui ambito il capitano Federico Caprilli promulgò il “Sistema di equitazione naturale”, da lui inventato e successivamente adottato in tutto il mondo.
Questi, infine, i dati anagrafici degli “attori” dell’esibizione di Piazza di Siena.
Colonnello Francesco Olla, Comandante del Reggimento Lancieri di Montebello; Tenente Colonnello Giancarlo Cati, Comandante del Gruppo Squadroni a cavallo; Capitano Paolo Mezzanotte, Comandante lo Squadrone a cavallo; Capitano Antonio Ferraro, Comandante lo Squadrone d’onore.

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