Main
Official
RideUp
RideUp
Kadermin

ministero saluteLa FISE il 7 giugno ultimo scorso ha chiesto al Ministero, alla luce della normativa europea nel frattempo subentrata e considerati gli otto anni passati dalla precedente valutazione del rischio (DM del 2 febbraio 2016), una revisione del Decreto Ministeriale. Anche a seguito di ciò il Ministero della Salute (DGSA) ha emanato il 10 settembre u.s. un documento (Federazione Italiana Sport Equestri - Rapporti SSN ed Istituzioni - Rapporti SSN ed Istituzioni (fise.it)) che sostituisce il precedente e decaduto DM sulle procedure operative finalizzate a controllare e sorvegliare l'Anemia Infettiva Equina (AIE) sul territorio nazionale per “limitare la diffusione dell’infezione sul territorio nazionale ed offrire garanzie sanitarie ai fini delle movimentazioni e degli scambi nazionali ed internazionali”.

 

L'Anemia Infettiva Equina (AIE), una malattia virale trasmessa da insetti ematofagi e per via iatrogeno che colpisce cavalli, asini e muli. L'attività di controllo dell’AIE è effettuata su quanto disposto dagli articoli 124 e 125 del Regolamento europeo di sanità animale 2016/429, che disciplinano rispettivamente i movimenti degli animali e le misure di prevenzione della malattia. Tale regolamentazione europea, che ha fatto decadere le precedenti normative (i.e. DM del 2 febbraio 2016), classifica l'AIE tra le malattie di categoria D ed E, cioè tra quelle che richiedono un controllo rigoroso per prevenire la diffusione del virus, garantendo la sicurezza sanitaria degli animali durante le movimentazioni nazionali e internazionali. Si ricorda infatti che, nel caso in cui si sospetti o si confermi un focolaio di AIE, gli equini sieropositivi devono essere isolati e il loro spostamento è vietato fino alla conclusione del processo diagnostico. Inoltre, se il focolaio dovesse essere confermato, questo è da considerare estinto con la macellazione/abbattimento/morte naturale dei soggetti sieropositivi. Intanto che il soggetto sieropositivo è in vita devono essere garantiti le seguenti misure di biosicurezza atte, come riportate nelle indicazioni operative, per impedire la diffusione dell’infezione, ed il benessere animale. Tali drastiche misure richiedono quindi una prevenzione attiva (lotta agli insetti ematofagi) e rigorose pratiche per evitare la trasmissione iatrogena .

 

Nel documento il ministero informa che nel periodo di applicazione del Piano nazionale per la sorveglianza ed il controllo dell’AIE (DM 2 febbraio 2016) è stata confermata la presenza di infezione da virus dell’AIE sul territorio nazionale, “con livelli di prevalenza paragonabili a quelli precedentemente rilevati ed utilizzati per la classificazione dei livelli di rischio regionale”. Pertantoper il Ministero della Salute permane una “chiara evidenza di un significativo rischio di infezione per alcuni orientamenti produttivi degli allevamenti”, tanto da richiedere l'emanazione di apposite procedure tecnico- operative (elaborate con il supporto del Centro di Referenza Nazionale per l’Anemia Infettiva Equina (CRAIE). 

 

Il documento identifica ad “alto rischio” gli Stabilimenti di equini che in BDN (VetInfo) siano registrati con orientamenti:

“EQUESTRE / DIPORTO” e “LAVORO” valorizzati SI. 

 

Pertanto, sono da considerare ad alto rischio le seguenti strutture (Codice Aziendale):

 

  • •Stabilimenti con almeno un allevamento registrato in BDN con Orientamento produttivo EQUESTRE/DIPORTO e con flag da “lavoro” valorizzato SI;
     quelle registrate in BDN con Orientamento produttivo EQUESTRE/DIPORTO;
  • • quelle ricadenti in Area di Sorveglianza Attiva (ASA) cioè area del raggio di 3 km da un focolaio confermato di AIE;
  • • quelle per il quale non è inserito l’orientamento produttivo in Banca Dati Nazionale (BDN);
  • • quelle che detengono almeno un mulo.

 

Gli operatori e/o proprietari in caso di movimentazione dell’equide detenuto in queste circostanze (ad alto rischio) devono sottoporlo a controllo per l’AIE con cadenza annuale. 

 

Viceversa, sono considerate strutture a “basso rischio” tutte quelle strutture che non sono ricomprese ad alto rischio, ovvero, per semplificare pur senza essere esaustivi, in assenza di azioni specifiche adottate dalle ASL, gli “Stabilimenti per il ricovero collettivo di equini”, che non abbiano un mulo  (cioè “Maneggio”, “Scuderia”, “Ippodromo” o “Centro di Incremento ippico”), ed allevamentiche nel loro orientamento produttivo abbiano le spunte su “Familiare” o “Ippico Sportivo” o “Equestre/Diporto” (quest’ultimo solo se con l’ulteriore spunta “Lavoro” “NO”).

 

Gli operatori e/o proprietari in caso di movimentazione dell’equide detenuto in queste circostanze (a basso rischio) devono sottoporlo a controllo per l’AIE ogni tre anni (a prescindere dalla Regione di appartenenza).

 

I proprietari e/o operatori degli equini devono sottoporre ad un primo controllo gli animali di età superiore ai 12 mesi, possibilmente prima del periodo a rischio (periodo attività vettoriale tra maggio ed ottobre).

 

Gli stalloni che devono essere utilizzati alla monta pubblica sono sottoposti a controllo annuale.

 

I prelievi per la diagnosi di AIE, come al solito, sono effettuati a cura dei servizi veterinari delle AUSL competenti o da veterinari formalmente incaricati dell’esecuzione dei prelievi, come da normativa vigente e secondo le modalità indicate dalle Regioni e Province Autonome, utilizzando i Moduli appositamenteallegati al documento per inviarli all’IZS (i veterinari li troveranno anche tramite gli applicativi informatici disponibili / schede).

 

I campioni saranno analizzati con metodo ELISA, nel caso di positività o caso dubbio saranno inviati al CRAIE che eseguirà i controlli con i test di conferma previste.

Media Partner
Cavallo Magazine  Equestrian Time
Charity

 

artlogo ops ETS color rid

Supplier Logo Askoll Gold Span My Horse 40X40 LOGO ECOHORSE CON SCRITTA Logo Berton Rimorchi