I cavalli ci riconoscono, come i cani. Lo assicura una ricerca condotta dall'Università del Sussex, in Gran Bretagna, iniziata nel 2008 e focalizzata su 24 cavalli delle scuderie Woodingdean e Sussex Horse Rescue Trust.
Secondo gli esperti, i “cavalli domestici” utilizzano un sofisticato sistema cognitivo, elaborando informazioni uditive, olfattive, e visive, non solo per riconoscersi gli uni con gli altri, ma anche per rapportarsi al mondo esterno, fatto di voci, suoni, odori e immagini, fino alla vera e propria identificazione di un essere umano.
Nella pubblicazione apparsa su 'Proceedings of the Royal Society B', le scienziate Leanne Proops e Karen McComb dichiarano di aver dimostrato che i cavalli sono in grado di distinguere le persone che conoscono, distinguendole anche per il sesso.
Il primo test dei ricercatori è stato quello di fare ascoltare al cavallo due voci, una familiare e una non, emesse da due persone nascoste: il cavallo si girava in direzione della persona che non vedeva solo quando sentiva la voce familiare. Un'ulteriore prova ha dimostrato, nelle medesima circostanza, come il cavallo stesse girato più tempo e si voltasse più spesso nella direzione della voce che riconosceva quando questa veniva dalla parte destra del suo campo visivo, ossia quella associata all'emisfero sinistro del cervello, quello coinvolto in questo processo.   
Proops ha affermato: “Il meccanismo di riconoscimento umano di propri simili si basa su un processo complesso e, senza dubbi, di tipo trasversale (cross-modal, ndr) che ad oggi, è miseramente conosciuto. Per esempio riconosciamo qualcuno da come guarda e dal tono della voce. Con questa ricerca si evince che anche i cavalli, come probabilmente altri animali, possiedono una modalità trasversale di riconoscimento, tra loro e degli individui".

Di Daniela Cursi