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E’ nato Zayed, figlio di Haya e Al Maktoum

Sabato 7 gennaio è nato Zayed, secondo figlio del presidente della FEI Haya Al Hussein di Giordania e dello sceicco Muhammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e governatore sovrano di Dubai. Alla coppia, che aveva già una bambina di quattro anni, vanno gli auguri più sinceri da parte della FISE; al piccolo Zayed il benvenuto più affettuoso.


L’annuncio ufficiale, diramato dalla FEI a tutte le federazioni mondiali, è delle ultime ore, ma Zayed è nato sabato scorso, accolto con emozione dai due celeberrimi genitori. Entusiasta la principessa Haya Al Hussein, che al marito sceicco aveva già dato una femmina; entusiasta lui, Mohammed Al Maktoum, che di figli ora ne ha 18, neanche a dirlo da mogli diverse: 10 femmine e 8 maschi. Molti di questi ultimi portano già i nomi della famiglia più importante e più potente degli Emirati: Abdu'l-Melik, Yüsr, Abdülazim, Sahap, Samed. Ma il neonato Zayed non è certo da meno, essendo stato chiamato con lo stesso nome del fondatore della stessa federazione araba (gli Emirati, appunto): lo sceicco Zayed, nipote di Zayed Ben Khalifa, capace prima di creare la formidabile coalizione il 2 dicembre del ’71 e poi, per altri trentatré anni, di imprimere ad un Paese così particolare determinazione e compattezza d'intenti.
Haya bint Al Hussein, leader mondiale degli sport equestri, ha quarant’anni ed è figlia di re Hussein di Giordania e della sua terza moglie, Alia Baha Tuqan, morta in un incidente di elicottero nel ’77 e alla cui memoria è stato intitolato l’aeroporto internazionale di Amman.
Nominata messaggero di pace delle Nazioni Unite nel settembre 2007 e Godwill ambassador per il World Food programme, Haya risiede a Dubai con il marito, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che come ricordato è vice presidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano della stessa Dubai. La coppia vive peraltro diversi mesi all’anno in Inghilterra, in una tenuta faraonica, neanche a dirlo dotata di incredibili scuderie, un centinaio di chilometri a nord di Londra.
Haya ha anche un passato di eccellente sportiva, impreziosito da un record raro: è stata la prima donna araba ad aver partecipato a gare di equitazione a livello mondiale e addirittura olimpico (era in squadra per la Giordania a Sydney 2000). Impegnatissima a livello politico, dal 2007 è membro del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, delegata alle relazioni internazionali e presidente del massimo organismo degli sport equestri, la FEI, dal 2006: è stata rieletta a novembre del 2010, rimarrà in carica fino al 2014.
Non meno interessante ovviamente anche l’identikit del potentissimo marito, che sul suo profilo facebook si definisce “poeta, amante del deserto, dell'arte e dei cavalli”, nonché “buon musulmano nel rispetto delle altre fedi”. Emiro di Dubai dal 2006, ma di fatto al comando dal 1995 come principe ereditario del più timido fratello Maktoum, Sheikh Mohammed è il quarto reale al mondo per ricchezza: poco meno di 20 miliardi di dollari di patrimonio stimato ufficiosamente (ma il calcolo è certamente per difetto). Soprattutto, è l'uomo che ha creato la nuova Dubai, trasformandola in una sorta di spettacolare lunapark per adulti, dotato peraltro di ospedali e scuole unici al mondo.
Ambizioso, terribilmente decisionista, ammirato (e temuto) in patria e non solo, musulmano effettivamente assai tollerante, Mohammed Al Maktoum ha poco meno di sessantadue anni, solidi studi in economia e finanza condotti nel suo Paese e nel Regno Unito, una prima moglie - Sheikha Hind, sposata nel 1979 - e l’invidia pressoché incondizionata degli altri reali del Golfo, dai sovrani del Qatar e del Bahrain, a quelli di Abu Dhabi e della stessa Arabia Saudita, che peraltro lo guardano con grande rispetto. Anche per uno stile di vita, va detto, che molti considerano l’emblema del suo successo. Poeta in arabo classico fin da bambino, i suoi versi non solo compaiono sui muri di Dubai accanto ai suoi ritratti, ma sono stati scelti per formare una corona di sabbia e cemento intorno all’isola-comprensorio miliardario Palma Jebel Ali, ormai pronta («Solo un uomo con una visione può scrivere sull'acqua», ha detto di sé stesso).
Leggendaria la sua passione per i cavalli. Lo sceicco per la diciottesima volta papà è considerato tuttora il re indiscusso delle aste miliardarie in Gran Bretagna e negli Usa. Ha comprato centinaia di splendidi esemplari, senza mai badare a spese, guadagnando in fretta il primato di primo proprietario al mondo. Con loro ha vinto le più prestigiose corse internazionali, ad Ascot è ospite nella tribuna dei reali d’Inghilterra, di cui è diventato intimo. Lui stesso è un valente cavaliere, la specialità preferita è l’endurance: la formidabile maratona a cavallo che forse meglio rispecchia il suo temperamento.

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