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IL CEF ABBRACCIA LE PONYADI 2012Dal 5 all’8 nel Centro federale ai Pratoni del Vivaro la nuova edizione dei Giochi della Gioventù degli sport equestri 
Torniamo a Pratoni del Vivaro, ancora nel cuore dell’estate, per quello che da sempre l’esercito dei ragazzi che ama il cavallo considera probabilmente, prima che un grande evento agonistico, un prolungamento naturale delle vacanze.
Ai Pratoni si gareggerà sul serio, sia chiaro, per la nuova splendida edizione delle Ponyadi, i Giochi della Gioventù dell’equitazione. Nessuno lo sa meglio dei cavalieri che gli daranno vita, tutti in età tra i cinque e i quattordici anni, da mercoledì 5 a sabato 8. Ma per tutti loro – più degli istruttori, dei parenti, degli amici, degli appassionati (ben 10 mila le presenze registrate l’anno scorso) che li accompagneranno nell’avventura – l’evento ospitato ancora una volta dal Centro equestre federale è e rimarrà soprattutto una festa.
Tutto è pronto da giorni, al CEF, oggetto (meglio: vittima) nelle ultime settimane di gossip sgangherati. L’impianto, che sbuca tra l’altro dal tunnel di un inverno di gelo polare prima e di un’estate di fuoco poi, non versa certamente nella situazione disastrata che qualcuno ha voluto dipingere. I problemi non mancano, è ovvio, legati alla natura stessa del luogo, alla proprietà dell’impianto (che è del CONI) e alla sua anagrafe. Ma se molti sono stati affrontanti e risolti negli ultimi mesi, altri verranno concretamente affrontati nei prossimi anni.  
Di sicuro, anche perché le Ponyadi sono uno spettacolo che riempie il cuore e  il posto che le ospita va ammirato da vicino, vale davvero la pena, in questi giorni, affacciarsi nell’angolo di Scozia abbracciato dal monte Artemisio, dal Maschio delle Faete e da Monte Cavo, le vette più alte dei Colli Albani che influenzano non poco lo straordinario microclima della zona, spesso fresca anche in un’estate torrida come quella (forse) appena alle spalle.
I Pratoni, che si estendono per centocinquanta ettari, tra declivi e colline, con un’altitudine media che oscilla tra i 550 e i 600 metri, sono un luogo decisamente magico. Forse pure per le lontane origini vulcaniche, che di certo sono all’origine di un terreno ideale per cavalcare: l’intera area sorge sui resti di un imponente edificio eruttivo, noto come Vulcano Laziale, attivo addirittura 600 mila anni fa.
Di certo, come ha scritto Marco Lodoli, “sono il regno del cavallo”, che non a caso affascinarono anche la regina d’Inghilterra, Elisabetta II, che chiese e ottenne di goderseli cavalcando per oltre due ore, in beata solitudine, nel corso di una visita ufficiale in Italia. Il CEF è qui dal ’59, per volere del CONI. L’impianto fu utilizzato per la prima volta per i Giochi Olimpici di Roma ’60. Negli anni, ben al di là delle recenti polemiche, ha subìto una serie di interventi conservativi e di migliorie.
Un evento come le Ponyadi 2012, oltre 800 cavalli e un migliaio di cavalieri provenienti da ogni angolo d’Italia, diversi con camper, roulotte e van al seguito, sono la dimostrazione vivente dello stato e delle reali capacità ricettive delle strutture gestite dalla FISE (ma, come detto, sempre di proprietà del CONI).
Si parte dunque domani, mercoledì 5 settembre. Alle 18, come da tradizione, il momento forse più suggestivo dell’evento, la cerimonia di inaugurazione, in un clima difficile da descrivere: tutte le rappresentative regionali con i gonfaloni e i loro colori disseminate sul campo Posillipo, il giuramento di un giovane atleta, il saluto del presidente della FISE a tutti i partecipanti, l’alzabandiera, l’accensione del braciere. 
La piccola Olimpiade dei giovani si allungherà come sempre per quattro giorni, fitti di competizioni tutte all’insegna del pony, il primo passo per intraprendere una carriera negli sport equestri: salto ostacoli, completo, dressage, cross country, gimkana nelle diverse specialità, pony games, carosello, presentazione, attacchi, endurance, volteggio, horseball, gimkana western e performance. Andrea Paulgross, come detto, farà anche quest’anno gli onori di casa. Lasciando peraltro subito spazio ai veri protagonisti dell’evento: “Questa è soprattutto la loro festa, un modo piacevole per celebrare lo sport meraviglioso che hanno scelto, vivendo giornate di agonismo e di allegria in un posto bellissimo, in un clima di competizione sana e divertente, partecipando a una manifestazione che è forse quella che più sta a cuore alla nostra Federazione. Perché sappiamo che il nostro futuro in questi giorni sarà qui, nel nostro Centro federale: in queste centinaia di ragazzi meravigliosi e nei loro amici cavalli”.


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