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TeamItalia tokyo pancalli vezzaliTokyo (Giappone) - L’Italia degli sport equestri gioisce per l’impresa di Sara Morganti, regina del Paradressage, capace di apporre la sua firma in un risultato storico per la disciplina: mettere al collo la prima medaglia (di bronzo) della storia per l’Italia nel dressage ai Giochi Paralimpici. 

 

C’è grande festa nella Scuderia italiana per il successo di Sara e per le prestazioni positive delle altre azzurre: Francesca Salvadè, Carola Semperboni e Federica Sileoni. Il morale è alle stelle, soprattutto dopo aver applaudito Sara sul podio. È bene ricordare che dietro successi come questi ci sono dietro sempre grandi e numerosi Team. 

 

E anche a Tokyo l’Italia Team di Paradressage è supportato da una serie di professionisti che si occupano dei cavalli o delle atlete. Primi tra tutti i tecnici personali delle ragazze che durante tutto l’anno, nel caso specifico un quadriennio (e in questo caso a causa pandemia addirittura cinque anni) lavorano per raggiungere tali obiettivi.

 

Per questo crediamo sia indispensabile ringraziare proprio tutti. La squadra di tecnici che hanno accompagnato le atlete italiane è composta da Alessandro BenedettiFrancesca Cavaglià, Davide CofanelliLaura Conz (già presente a Tokyo durante le Olimpiadi per seguire cavalieri di Dressage e Completo) e Norma Paoli

 

Ruolo cardine è stato quello del veterinario di squadra, il dott. Fabrizio Monici, soprannominato il "veterinario volante", ma anche di chi si è occupato della fisioterapia dei cavalli, come il massofisioterapista Antonio Inghilleri o del fisioterapista umano Mario Ferrante; tutti pronti a intervenire in ogni luogo e ad ogni ora, qualora se ne fosse presentata la necessità. 

 

Un ringraziamento davvero sentito deve essere rivolto anche ai tre groom che già in Italia, poi ad Aachen e in questi giorni a Tokyo, si stanno occupando dei cavalli delle ragazze. Royal Delight, Oliver Vitz, Paul Burberry sono delle vere star in scuderia e Antonio Ragno, Michele Caporro e Victoria Morganti hanno pensato a non far mancare loro nulla. Il ruolo del groom, di chi più di tutti ogni giorno sta in compagnia dei cavalli, di chi ne conosce vizi, necessità e bisogni è un ruolo importantissimo sempre; lo è ancora di più in una trasferta come quella di Tokyo: lontano da casa e dopo aver affrontato un lunghissimo viaggio. 

 

Non vogliamo dimenticare i proprietari dei cavalliGea Einaudi, presidente di World Soul Onlus è a Tokyo in questi giorni, gli altri in Italia. Anche loro hanno, naturalmente, un ruolo primario nella catena del successo per aver creduto in un progetto e aver affidato i propri cavalli alle azzurre. Arrivare a una paralimpiade, come abbiamo più volte detto, è certamente il sogno di ogni atleta, ma lo è anche per i proprietari dei cavalli, che oggi - più che mai - sono considerati atleti a tutti gli effetti. E poi ci sono loro: i genitori, i familiari che in questa edizione di Paralimpiadi hanno gioito con il cuore, purtroppo da casa.

 

Un grazie, dunque, da parte della Federazione va a tutti questi professionisti che, ognuno per la sua specifica competenza, hanno contribuito a questo risultato. A supportarli da parte della Federazione ci sono stati innanzitutto il capo equipe Ferdinando Acerbi, (solo lui sa a quante riunioni abbia potuto partecipare in questi giorni ndr), Elisa Solerio (Dipartimento Salto Ostacoli e Programmazione Olimpica FISE) e Anna Baroni (Dipartimento Equitazione Paralimpica FISE) che dal 12 di luglio sono a Tokyo per supportare e organizzare l'arrivo, la permanenza e la ripartenza di atleti, cavalli e staff in Giappone. Insieme a loro, per la spedizione paralimpica, Enrico Perez, responsabile della comunicazione sportiva federale, impegnato a fornire notizie da Tokyo e naturalmente il Segretario generale, Simone Perillo, che ha coordinato tutte le attività.   

 

(Nella foto: l'Italia Team di Paradressage a Tokyo2020 insieme al Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali e al Presidente CIP, Luca Pancalli)