Diversi capitani dei polo teams appartengono all’area lombarda Non solo campioni argentini e brasiliani, ma c’è tanta “Madunina” nella terza tappa dell’Audi Gold Cup 2013, il Milano Autumn Polo che si sta disputando sullo scenografico campo di gioco in Via della Rovere, zona Forze Armate. La percentuale dei capitani dei polo teams appartenenti all’area lombarda, infatti, è altissima (3 su 6) e anche molti giocatori appartengono ai club di palla e stecca milanesi.

Fabio Acampora - originario di Monza, un luogo dove i cavalli hanno regnato a lungo – e di Sebastian Bernardez – argentino da anni trapiantato all’ombra del Duomo – che nella vita sono soci di una catena di ristoranti a Milano e in questo torneo avversari in due squadre che ieri si sono incontrate nella prima giornata. Vittoria netta dell’Audi di Acampora (foto di L.Pascali) su Ruinart dell’amico Bernardez, il cui “number one” (numero di maglia che di consueto identifica il capitano) è Davide Dondena, imprenditore nel ramo pneumatici di Vigevano che ha spostato la sua passione sportiva dai cavalli-motore dei go-kart a quelli atletici del polo. Per lui il gioco è divertimento - in tre anni di attività si è spinto a disputare tornei nelle due patrie del polo, l’Inghilterra e l’Argentina – ma sempre con un occhio al risultato, “che dà la carica” spiega sorridendo.

Paolo Calderaro, attaccante di U.S. Polo Assn., intensamente impegnata ieri e oggi, è nato a Roma ma ormai stabilmente inserito come avvocato nel foro di Milano.

Edoardo Romeo, amministratore di un’azienda di rating, sgambetta da ragazzino tra scuderie e box. Suo padre Diego, patron della meneghina Scuderia Incolinx, ha siglato nel 2010 il Derby di galoppo con Worthadd, crack dalla doppia anima vincente di stayer e miler. Edoardo è nel polo dal 1998, aveva attaccato la stecca al chiodo nel 2010, ma ora non ha resistito al richiamo del Milano Autumn. Nella sua squadra,la Hublot - in campo oggi contro il Ruinart – c’è Oscar Carona, giunto in Italia ventenne dall’Argentina. Al suo fiuto di talent-scout e alla sua pazienza di trainer Milano deve la nascita di tanti giocatori che ora ne hanno fatto una città-faro del polo italiano.