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Jumping Verona: si parte
- 25 Ottobre 2018
Domani alle 11.15 al Padiglione 8 farà il suo ingresso il primo binomio in gara nel CSI5*-Wcategoria a tempo premio Clabel impianti Ippici - che apre il programma sportivo internazionale della diciottesima edizione di Jumping Verona. Domani giornata subito intensa con altre due categorie: alle 15.30 ancora una prova a tempo - premio Kask - e alle 17.45 la ‘grossa’ una categoria mista con ostacoli a 1 metro e 55 – premio Prestige. A livello nazionale prosegue invece il Gran Premio 120x120 iniziata già oggi, una gara ideata appositamente per celebrare la 120esima edizione di Fieracavalli.
Sabato e domenica mattina previste altre tre categorie del CSI5*-W prima del gran finale con l’appuntamento più atteso, il Gran Premio Longines FEI Jumping World Cup™ Presented by Fieracavalli-Veronafiere, valido come terza prova del girone Europa Occidentale della World Cup 2018/2019.
Già sold-out le tribune del padiglione 8 ma il Gran Premio di domenica potrà essere seguito anche da casa grazie alla diretta di Sky su Sky Sport Arena (canale 203) a partire dalle 14.15.
Con eccezione del Gran Premio, tutte le gare nazionali e internazionali in svolgimento al padiglione otto possono essere invece seguite via streaming - clicca qui
UNDICI DONNE IN CERCA DI GLORIA
Undici. Tante sono le amazzoni presenti nelle gare del CSI5*-W in programma nell’edizione 2018 di Jumping Verona. Una minoranza, vero, ma di straordinaria qualità con atlete che spesso ‘le hanno suonate’ ai colleghi maschietti. Basta un nome per spazzare ogni dubbio sulle potenzialità delle ragazze venute a Verona: Simone Blum.
La tedesca di Amburgo, ventinovenne, a settembre ha conquistato l’oro ai campionati del mondo negli Usa a Tryon stendendo tutti i favoriti, in sella alla favolosa DSP Alice. La Blum è naturalmente tra le più attese e temute alla terza tappa del Longines FEI Jumping World Cup™. La neo campionessa del mondo arriva in uno stato di forma eccezionale e per di più con il morale a mille per il suo matrimonio di qualche giorno fa. Nella città di Giulietta e Romeo è tutto dire.
Il gruppo rosa delle straniere è arricchito dall’australiana Edwina Tops Alexander, prima australiana entrata nella Top Ten del Ranking FEI, ha partecipato all’Olimpiade di Rio 2016, sempre tra le protagoniste nei concorsi di tutto il mondo. E ancora l’austriaca Anna Markel, la finlandese Julia Jylas, la greca dal nome illustre Athina Onassis, nipote dell’armatore greco Aristotele Onassis, un altro nome illustre quello della statunitense Jessica Springsteen, figlia del ‘Boss’, le svedesi Petronella Andersson e Jonna Ekberge la svizzera Jane Philips Richard. Due le azzurre: il 1° aviere Francesca Arioldi, ventiquattrenne di Milano, figlia di Roberto (grande cavaliere azzurro e ex cittì dell’Italia) al debutto a Jumping Verona e Lucia Vizzini Le Jeune, romana, 42 anni, che ha sposato il campione del mondo di Lexington 2010, Philippe Le Jeune insieme al quale ha avuto due bambine. Per lei è la quinta partecipazione alla coppa del mondo a Verona, ma ciò che conta è che l’azzurra torna a gareggiare in Italia da dove mancava, sportivamente parlando, dal 2013.
A Verona tre volte le donne hanno conquistato il podio nel Gran Premio Longines FEI Jumping World CupTM. Doppietta per la tedesca Meredith Michaels Beerbaum, terza nel 2006 e seconda nel 2010 e terzo posto anche per Malin Baryard Johnsson nel 2012.
VEZZANI: CHEF DE PISTE NON PER CASO
A tracciare i percorsi del CSI5*-W di Verona, terza tappa della Longines FEI Jumping World Cup™ 2018 è un esuberante emiliano di 61 anni con la passione per i cavalli sin da bambino e mai sbiadita da incertezze.Uliano Vezzaniè da tantissime stagioni tra i migliori chef de piste al mondo. Sicuramente su un ipotetico podio un posto non glielo toglie nessuno. Il Padiglione 8 di Verona è un impianto indoor con un terreno che conosce come le sue tasche eppure Vezzani non da niente di scontato.“Ho disegnato campi gare in tutto il mondo, conosco impianti a memoria ma per me è sempre come la prima volta e lo sarà anche a Verona 2018. L’importante è mettere sempre un pizzico di novità, in uno sport che si evolve velocemente a livello tecnico e nel quale il pubblico e i cavalieri cercano motivi per emozionarsi”.
Se Vezzani è diventato un big lo deve sicuramente a una professionalità acquisita da maestri con i quali ha avuto la fortuna di lavorare e rubare con gli occhi i segreti del mestiere; Marcello Mastronardi su tutti. Ma pure per la straordinaria capacità di porsi come primo obiettivo la sicurezza del cavallo e del cavaliere. “Non disegno mai un percorso senza prima aver ascoltato cavalieri e amazzoni. Con loro mi piace il confronto, le idee che possono emergere nel corso di una sana discussione. Ovvio che l’ultima parola spetta a me, ma sono orgoglioso del rapporto che ho con i protagonisti. Io voglio bene a loro e penso che pure loro ne vogliano a me. Non ci siamo mai traditi. Mi piace ricordare un fatto che mi è accaduto. A Bordeaux, dopo un Gran Premio, mi si avvicina Chistian Ahlmann e mi chiede perché, secondo me, lui e il suo cavallo avevano commesso quell’errore alla gabbia. Gli esposi la mia versione e lui mi rispose con un sorriso e un convinto ok. Mi basta questo per sentirmi felice e al posto giusto”. Chef de piste non per caso, ma come ragione di vita.
(foto © JV/Grasso)