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Scomparso Sebastiano Adorno, papà di Paolo
Il cordoglio della Federazione Italiana Sport Equestri
Un altro lutto coinvolge tutto il mondo degli sport equestri italiani. Ieri è scomparso, infatti, Sebastiano Adorno, padre di Paolo Consigliere federale in rappresentanza dei Cavalieri.
Sebastiano Adorno è stata una figura sempre molto presente nel mondo degli sport equestri. La sua passione per i cavalli, trasmessa al figlio Paolo, lo ha portato a ricoprire la carica di Consigliere regionale del Comitato FISE Sicilia e in passato ha operato anche come giudice nazionale di salto ostacoli.
A Paolo e a tutta la famiglia Adorno giunga il cordoglio del Presidente della FISE Vittorio Orlandi, del Consiglio federale, di tutto lo staff della Federazione e di tutto il mondo dell’equitazione italiana.
I funerali si terranno domani, mercoledì 11 gennaio, alle ore 10.30 nella chiesa madre di Floridia in provincia di Siracusa.
Assemblea Elettiva: chiarimento su ammissione al voto delle Associazioni affiliate
In merito ad alcune richieste pervenute in Federazione e relative alla possibilità, in occasione della prossima Assemblea Elettiva, di ammettere al voto le associazioni affiliate nel 2016, prorogando di fatto la validità dell’affiliazione per le operazioni elettorali, la FISE conferma che, ricevuto il parere del CONI - Ufficio Attività per la Segreteria Generale Statuti e Regolamenti, non è possibile dare corso a tale istanza per motivi che andrebbero contro la normativa federale in vigore.
Il CONI ha, dunque, confermato la corretta interpretazione da parte della FISE, aggiungendo altresì, che è da ritenersi quale unico riferimento l’attuale testo delle Norme di attuazione dello Statuto Federale della Federazione, documento ratificato dalla Giunta Nazionale del CONI.
Sulla base della regolamentazione vigente, infatti, posto che l’assemblea si svolgerà il 23 gennaio 2017 e che le norme prevedono che l’affiliazione si rinnovi entro il 15 gennaio (art. 4.2 delle Norme di attuazione, salvo sanatoria entro il 18 gennaio previo pagamento della mora), l’affiliato non rinnovato sarebbe in mora e come tale non ammissibile al voto (art. 18.6 Statuto Federale).
Neanche l’assunzione di una semplice delibera del Consiglio Federale di proroga del termine per l’affiliazione dal 15 al 30 gennaio sarebbe possibile, perché andrebbe in contrasto con l’art. 4.2 e 4.3 delle Norme di attuazione che, in quanto approvate dalla Giunta nazionale Coni, si intendono norme di rango superiore non modificabili se non con la medesima procedura (nuova approvazione da parte della Giunta Nazionale del CONI).
Si precisa, pertanto, che ai sensi degli articoli 7.2, 18.6 dello Statuto Federale e 4.2 e 4.3 delle Norme di attuazione dello Statuto federale, le associazioni che vorranno essere parte attiva in sede di assemblea elettiva FISE, esercitando il diritto di voto, entro il 15 gennaio 2017 (senza mora) o entro il 18 gennaio 2017 (con la mora) dovranno procedere necessariamente al rinnovo dell’affiliazione per l’anno 2017.
Ai fini della legittimazione attiva relativa alle operazioni di voto sarà, dunque, ritenuta definitiva la tabella degli affiliati aventi diritto pubblicata sul sito ufficiale della Federazione (sezione Assemblea Nazionale Elettiva) nel termine dei 4 giorni prima della data di svolgimento dell’Assemblea ordinaria elettiva (Art. 21.4 Norme di attuazione dello Statuto Federale).
Fise: quote di spettanza 2017
La Federazione Italiana Sport Equestri comunica che è disponibile il documento relativo alle “Quote di spettanza FISE 2017”. La proroga del tesseramento 2016 scadrà il 20 febbraio prossimo.
Il documento “Quote di spettanza FISE 2017” è disponibile in calce alla presente news.
Clicca qui per scaricare il documento
Scomparso l’Ingegner Enrico Bedini
Cordoglio della Federazione Italiana Sport Equestri
Un grave lutto ha colpito oggi, mercoledì 4 gennaio, tutto il mondo dell'equitazione italiana.
È scomparso, infatti, all'età di 81 anni l’Ingegner Enrico Bedini, uomo che ha dedicato la sua esistenza alla grande passione per l’equitazione ricoprendo anche la carica di Vice Presidente FISE nel quadriennio 1988/1992. Una passione la sua trasmessa anche alla figlia Manuela che, nel 1994, è stata la prima amazzone a vincere il titolo di Campione italiano assoluto di salto ostacoli.
Industriale milanese classe 1935, l’Ingegner Bedini ha fondato nel 1969 il Centro Ippico Brianteo, a Birago, che da allora è diventato uno degli impianti di riferimento del nord Italia e non solo. Ed è grazie alla sua intraprendenza che l’Italia è riuscita ad ospitare per la prima volta nel 1984 a Milano una tappa della Coppa del Mondo di salto ostacoli, spostata poi proprio a Birago nel 1985 per l’inagibilità del Palasport.
Proprietario ed allevatore anche di purosangue inglese con la scuderia Briantea, tra i suoi tanti meriti nel campo organizzativo, sportivo e promozionale, va ricordata anche la nascita agli inizi del 1982 del settimanale il ‘Giornale di Equitazione’.
Il Presidente della FISE, Cav. Vittorio Orlandi, il Consiglio federale e tutto lo staff della Federazione Italiana Sport Equestri, porgono le più sentite condoglianze alla famiglia Bedini ed esprimono immenso cordoglio per la perdita di un uomo che ha lasciato un segno importante nell’ambito dell’equitazione italiana.
Comunicato di Gianluca Palmizi
Riceviamo e pubblichiamo comunicato ufficiale a firma di Gianluca Palmizi.
Caro Presidente,
Le sono grato per lo spazio che mi riserva sul sito della Federazione Italiana Sport Equestri. Tengo particolarmente a ringraziare pubblicamente Lei e l’intero mondo equestre per la solidarietà e l’affetto che ho ricevuto in seguito all’aggressione, da me subìta venerdì 25 novembre u.s., all’interno del Pala Show Jumpers di Vermezzo. In relazione a tale episodio, pur ignorando chi possa avermi aggredito e perché, sto facendo tutti i passi necessari.
La Sua vicinanza, insieme a quella di colleghi, cavalieri e allievi, mi è stata di grande conforto in un momento nel quale sono stati messi a dura prova la mia emotività e il mio stato di salute. Per di più, ho appreso con profondo rammarico l’esistenza, su tale episodio, di voci incontrollate e incontrollabili, ovviamente del tutto infondate e, tuttavia, lesive della mia reputazione. Per questa ragione, sto intraprendendo anche ogni azione risarcitoria, al fine di ottenere il giusto ristoro, anche economico, dei danni subìti.
Allo stato, non posso parlare dei dettagli di questa vicenda sulla quale ogni valutazione è affidata ai legali da me incaricati. In ogni caso, appena ci saranno sviluppi che potranno essere resi noti, sarà mia cura darne completa informazione.
Milano, 27 dicembre 2016
Gianluca Palmizi
Ci lascia Francesco Mattavelli
Il cordoglio della Federazione Italiana Sport Equestri
E’ scomparso, poco dopo Natale, Francesco Mattavelli, un vero e proprio personaggio del nostro mondo e da sempre grande punto di riferimento nel panorama degli attacchi.
Il Presidente Vittorio Orlandi, il Consiglio federale e tutta l’equitazione italiana esprime il proprio cordoglio per questa grave perdita stringendosi alla famiglia in questo momento di dolore.
La cerimonia funebre si svolgerà oggi, mercoledì 28 dicembre, alle ore 14,30, presso la chiesa di Sulbiate.
(foto © Gruppo Italiano Attacchi)
Scomparsa mamma del Col. Oppes. Il cordoglio della FISE
E’ scomparsa ieri, domenica 25 dicembre, la mamma del Col. Salvatore Oppes. Appresa la triste notizia il Presidente della FISE, Vittorio Orlandi, il Consiglio federale, lo staff della Federazione e tutto il mondo dell’equitazione italiana esprimono il proprio cordoglio e sono vicini al Col. Salvatore Oppes e a tutta la famiglia in questo momento di grande dolore.
AUGURI DI BUONE FESTE!

Orlandi: "FISE diventata Federazione credibile"
ROMA (ITALPRESS) - "E' una bella serata e voglio portarvi buone notizie. Siamo riusciti a raddrizzare la barca e il risultato e' evidente: oggi finalmente riusciamo a pagare i nostri debiti pregressi, siamo diventati una federazione credibile". Queste le parole del presidente della Federazione italiana sport equestri Vittorio Orlandi, nella conferenza convocata al Circolo del Ministero degli Affari Esteri, a Roma. Il bilancio consuntivo del 2015 e' stato chiuso dalla Fise con un avanzo di oltre due milioni e 200 mila euro, circa il doppio rispetto all'obiettivo fissato dal piano di risanamento del Coni.
"Abbiamo girato un po' l'onda - ha sottolineato il numero uno della Federazione sport equestri, candidato per la conferma nelle elezioni del prossimo 23 gennaio a Milano - abbiamo realizzato una serie di iniziative con una ricaduta molto forte per i centri ippici, il fulcro della nostra equitazione. Perche' questo e' il nostro obiettivo: aiutare i centri a crescere in modo uniforme".
Orlandi si e' poi soffermato sulle iniziative realizzate, partendo dal "rilancio del pony club, una nostra priorita'. La convenzione firmata con il ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca serve proprio come fortissima promozione del pony, oggi portata nelle scuole. Abbiamo poi nominato due direttori sportivi, Marco Reitano per il settore olimpico e Duccio Bartalucci per le specialita' non olimpiche: ognuno deve sviluppare il proprio settore. E ancora abbiamo cercato di migliorare Piazza di Siena e continueremo a farlo il prossimo anno, quando non avremo piu' i vincoli contrattuali della passata gestione".
Infine Orlandi ha fissato gli obiettivi per il futuro: "Stiamo facendo bene, siamo sulla buona strada ma dobbiamo andare oltre e prepararci nel migliore dei modi per l'Olimpiade di Tokyo, il nostro punto di arrivo - ha spiegato il presidente della Fise - Nella divisione dei contributi fatta dal Coni per il prossimo anno non abbiamo ottenuto risorse suppletive perche' non abbiamo centrato risultati importanti ai Giochi Olimpici: ecco perche' questo deve essere il nostro obiettivo finale. Dobbiamo puntare in particolare su tutte le discipline e in particolare sul completo dove possiamo ottenere ottimi risultati"
Progetto cavalli italiani: opinioni dal territorio
Pareri unanimemente positivi sul progetto FISE MiPAAF da parte degli addetti ai lavori
In un clima di generale entusiasmo partono i lavori per trasformare in realtà il progetto per la valorizzazione del cavallo italiano siglato di recente da FISE e MiPAAF sulla base di un protocollo di intesa che avvia i due enti lungo un cammino condiviso con i proprietari ed i cavalieri che aderiranno alla proposta.
I proprietari dei soggetti di volta in volta selezionati per le 3 discipline olimpiche (e in futuro anche per l’endurance), infatti, se decideranno di sottoscrivere la convenzione riceveranno un contributo annuale stanziato per il 50% dalla FISE e per il 50% dal MiPAAF e si impegneranno a mantenere i loro cavalli nella disponibilità di cavalieri italiani scelti in accordo con la federazione.
I soggetti che i tecnici incaricati dovranno indicare per l’inserimento sono cavalli di 5, 6 e 7 anni che saranno poi rivalutati alla fine di ogni stagione da un punto di vista del rendimento sportivo, delle loro potenzialità nonché della salute. Gli atleti equini che non saranno ritenuti interessanti per la prosecuzione del progetto saranno svincolati, mentre gli altri continueranno il percorso intrapreso. Dagli 8 anni in avanti sarà la FISE ad addossarsi la totalità del contributo diventando così l’unico interlocutore di proprietari e cavalieri. I cavalli potranno essere confermati dalla Federazione Italiana Sport Equestri fino all’età massima di 12 anni.
Il progetto è studiato per rispondere alle esigenze dei diversi attori coinvolti che sono da individuare all’interno delle categorie dei proprietari e degli atleti. L’incentivo economico loro destinato automaticamente si tramuterà in un vantaggio per l’intero comparto dell’allevamento del sella italiano creando nei modi che vedremo un rinnovato interesse nei confronti dei soggetti made in italy ed un ulteriore stimolo per gli allevatori a produrre cavalli di qualità elevata.
Le piene potenzialità dell’iniziativa potranno essere comprese solo col tempo, ma da alcune brevi dichiarazioni raccolte intervistando personaggi di spicco del mondo equestre italiano accanto ad alcune normali perplessità, prevalentemente riguardanti l’attuazione pratica di aspetti come i programmi agonistici ecc, sono già emerse sfaccettature interessanti. Queste hanno implicazioni che vanno ben oltre l’obiettivo principale, ossia quello di ottenere nei prossimi anni un ricambio continuo di soggetti per competizione di alto livello ed allo stesso mantenere gli stessi al sicuro dalle più allettanti offerte provenienti dall’estero.
Molti cavalieri sono anche proprietari dei soggetti che montano e si addossano personalmente le spese per crescere i cavalli giovani. Lungo la strada frequentemente le risorse scarseggiano e, come accade anche ai proprietari/sponsor, si trovano a dover mettere da parte le loro ambizioni sportive per assicurarsi un ritorno economico in grado di tenere in piedi la loro attività di atleti. Certamente alcuni proprietari atleti
Ovviamente atleti e proprietari saranno liberi di declinare l’invito a partecipare al progetto, ma l’aiuto offerto a chi vorrà avere affianco la federazione ed il MiPAAF sarà un importante sostegno. E’ in questo senso che l’hanno interpretato i cavalieri intervistati che con i loro commenti hanno evidenziato anche altri aspetti. Discipline come il completo ed il dressage, che soffrono maggiormente la mancanza di investitori e proprietari in grado di affiancare gli atleti, saranno coloro che più facilmente aderiranno al progetto esattamente come i proprietari di regioni che si trovano geograficamente distanti dai principali centri equestri italiani e che per crescere i propri cavalli supportano dei costi significativamente maggiori a causa delle lunghe trasferte.
Il vincolo di lungo termine se da un lato preoccupa soprattutto gli esponenti del salto ostacoli dall’altro è stato accolto come la dimostrazione che esista la volontà di concertare una programmazione seria e di lungo periodo tesa a riportare gli sport equestri azzurri ai più alti livelli e di sostenere il mercato del cavallo italiano andando incontro anche agli allevatori. L’idea che i proprietari vadano incentivati sia economicamente sia attraverso un esplicito apprezzamento per i loro sforzi ha trovato ovviamente tutti concordi.
Un’interessante chiave di lettura forse sottovalutata è stata resa da chi vede nel progetto un’importante opportunità anche per i cavalieri più giovani, juniores e young riders. I soggetti cresciuti all’interno del progetto quando ne usciranno potranno diventare interessanti master per gli atleti più giovani accompagnandoli magari nelle sfide continentali giovanili, ciliegina sulla torta di un progetto davvero di ampio respiro.
Opinioni dal territorio
Luigi Angius:“L'iniziativa è sicuramente interessante. In Sardegna gli allevatori ed i proprietari di cavalli vendono in tenera età i soggetti migliori anche perché supportarne la crescita sportiva da qui è molto oneroso. Le trasferte per partecipare a concorsi tecnicamente validi ed adatti a far crescere un cavallo importante sono costose. Un contributo come quello offerto da FISE e MiPAAF penso possa incentivare i proprietari a tenere alcuni dei cavalli nei quali credono di più permettendo loro di darli in lavoro a cavalieri di primo livello. A mio avviso per la disciplina del completo il progetto sarà ancora più interessante che per il salto ostacoli. L'allevamento sardo ha cavalli che già in passato si sono messi in evidenza in questa disciplina e l'interesse in questa direzione con un contributo adatto a far fronte alle spese di mantenimento non può che crescere”.
Mario Barrovecchio:“Direi che finalmente si torna a programmare vittorie e non a pensare solo ad un piccolo tornaconto personale. Riuscire a portare avanti la carriera sportiva di un buon soggetto, ed in questo caso pure di un prodotto italiano, e' degno di una federazione che ha delle ambizioni meritevoli, gratificando il lavoro di cavalli, cavalieri, proprietari ed allevatori”.
Stefano Brecciaroli: “Il progetto mi ha colto un po' di sorpresa, ma credo che sarà un'ottima iniziativa e per questo motivo sono stato contento di accettare l'incarico di individuare i primi soggetti da inserire nel programma. Portare avanti i cavalli giovani è innegabilmente costoso ed è importante poter dare un incentivo al 'proprietario', figura abbastanza rara nel nostro paese per la disciplina del completo. Il contributo erogato renderà meno gravosa anche l'attività dei cavalieri/proprietari e dovrebbe essere in grado di catalizzare l'attenzione sul sella italiano influenzando positivamente anche l'intero comparto dell'allevamento made in Italy.
L'accordo siglato da Fise e Mipaaf per me ha anche potenzialità che vanno oltre al mero discorso dello sport di vertice o dell'allevamento italiano in senso stretto. All'inizio della nostra carriera io e molti miei colleghi abbiamo potuto farci le ossa sui famosi cavalli federali, soggetti acquistati per i cavalieri di prima squadra che poi venivano declassati per ragioni di anzianità, per problemi di salute o semplicemente perché ad alto livello non erano poi così competitivi. Nei ranghi juniores e young riders questi cavalli hanno portato all'Italia tante medaglie europee ed hanno permesso a noi, giovani cavalieri alle prime armi, di costruirci un importante bagaglio di esperienza in sella a soggetti con basi di lavoro qualitative e solide perché formati dai nostri migliori atleti di allora. In quest'ottica anche il lavoro e le risorse impiegate sui cavalli che non riusciranno ad arrivare ad altissimo livello non andrà sprecato e potrà essere sfruttato a favore dei nostri giovani, il futuro della nostra equitazione.
Sono sicuro che questo cammino fatto dai cavalieri insieme ai proprietari, alla FISE ed al MiPAAF possa dare motivazione al settore permettendo di costruire qualcosa di importante nel giro di 3 o 4 anni”.
Jacopo Comelli: “Il contributo che FISE e MiPAAF si sono impegnati a stanziare fa parte di un progetto che trovo molto interessante sia per rilanciare il cavallo italiano sia come sostegno all'attività degli atleti e dei proprietari. Parlando di concorso completo spesso l'atleta è anche proprietario dei soggetti che monta e quindi è facile che siano predominanti le sue ambizioni sportive più che quelle economiche. Ottenere un profitto dalla vendita del cavallo frequentemente non è nelle sue priorità e quindi avere un contributo di questo tipo alleggerirà il cavaliere di molte delle spese che altrimenti sosterrebbe da solo. Lo trovo un buon incentivo anche per i cavalli di proprietari non direttamente coinvolti come atleti o per gli allevatori stessi che potranno permettersi di tenere qualcuno dei loro cavalli in lavoro presso cavalieri di primo livello. La mia speranza è che il progetto possa tornare utile anche per i cavalieri più giovani. Un cavallo che dopo qualche anno viene tolto dal progetto perché non ritenuto adatto all'attività di vertice seniores può diventare un ottimo soggetto da affidare ad uno juniores o ad uno young rider per il quale diventerebbe una preziosa nave scuola.”
Matteo Fantozzi:“E’ un progetto che, una volta intrapreso, non va più fermato, perché crea le fondamenta per un sistema sportivo e per un mercato allevatoriale. Mi auguro che questa iniziativa apra anche una revisione sistematica dei percorsi formativi di tutti i giovani cavalli italiani, puntando sull’eccellenza, con concorsi equiparati a quelli d’oltreconfine”.
Roberto Fiasella: “Iniziativa non buona, di più! Rappresenta un aiuto concreto e un riconoscimento diretto all’allevatore o proprietario. Mette in atto, inoltre, un segnale di vicinanza alle esigenze di noi cavalieri, ridonando entusiasmo in una condizione che versa da anni in un malessere generale. FISE, allevatori, proprietari e cavalieri, sono finalmente partecipi di un progetto comune”.
Massimo Grossato:“E’ l’unica strada percorribile per evitare la “fuga” dei nostri migliori soggetti all’estero, come è successo negli ultimi anni. Si tratta di un progetto intelligente che ha come obiettivo quello di lavorare con una seria programmazione in funzione dello sport, con ambiziosi obiettivi a lungo termine”.
Davide Kainich:“E’ un progetto fantastico che promuove prima di tutto la crescita dei cavalli italiani. Questo a prescindere dalla loro permanenza all’interno del progetto, nel corso degli anni. Diciamo che supporta l’allevatore o il proprietario, che potranno contare anche sul lavoro di cavalieri e amazzoni accreditati. Sono molto favorevole a questa svolta, anche perché molti cavalieri sono pure proprietari di cavalli giovani e l’idea di poter lavorare congiuntamente con la Federazione fa ben sperare per il nostro sport”.
Giulia Martinengo Marquet: "Idea brillante. Finalmente viene messa in pratica un'iniziativa che potenzialmente mette tutti d'accordo. La Federazione, con questo progetto, si dimostra fattivamente vicina alle necessità del nostro sport e dei nostri allevatori. Questo patto di vincolo si basa, però, su una comunità di intenti che richiede al proprietario del cavallo di tenerlo in Italia per condividere un sogno sportivo, anche quando a 7 anni può far gola ai commercianti stranieri. Detto questo, si tratta, a mio parere, di un'ottima iniziativa”.
Andrea Messersì:"Essendo un cavaliere che investe lo sport sui giovani cavalli, non posso che aderire con entusiasmo a questa iniziativa. E' un pratico segnale di vicinanza a tutte le risorse del nostro movimento che sostengono spese ingenti per far crescere i loro cavalli, trovandosi a volte costretti a venderli per rientrare economicamente. Personalmente trovo che dia una boccata d'ossigeno generale, contribuendo fattivamente ad affiancare l'eccellenza del nostro allevamento con un progetto a lungo termine”.
Gianluca Quondam: “Il progetto in se mi sembra ottimo, ma necessita di maggiori specifiche. Bisognerebbe indicare che tipo di gestione vuole fare la FISE con quei cavalli (quali concorsi, in che numero e di quale livello). Il rischio, inoltre, è che un proprietario non se la senta di vincolare il proprio cavallo per la maggior parte della sua vita agonistica a fronte di un contributo che, soprattutto a 7 anni, può rivelarsi non convincente per impedire la vendita di un cavallo importante”.
Gianluca Palmizi:"E' indubbiamente una delle più belle iniziative che la FISE potesse mettere in piedi insieme al MiPAAF. Sappiamo quanto sia difficile trovare cavalli eccellenti e, soprattutto, quanto sia importante individuarli. Questa convenzione è l'unica via percorribile per sostenere lo sport italiano e il suo allevamento. Certamente, contrasta con il fine commerciale d'Oltreconfine, prevedendo un patto di vincolo, ma il proprietario può anche non accettare e proseguire la sua strada, avendo il pieno diritto di decidere di vendere il suo cavallo all'estero. Chi invece aderisce, entra in un progetto condiviso con il cavaliere, la FISE e il MiPAAF, con l'obiettivo di fortificare il vivaio equino nelle più importanti sfide azzurre".
Salvatore Vacirca: “E’ a mio parere una buona iniziativa che si pone, prima di tutto, l’obiettivo di tutelare il nostro allevamento equino, evitando di perdere i migliori soggetti italiani. In secondo luogo, rappresenta un valido supporto per tutte e tre le forze del nostro sport, cavaliere, allevatore e proprietario, perché punta ad incentivare l’allevamento e ad alimentare la sinergia tra la FISE e i tuoi rappresentanti sportivi. Sebbene risulti assai difficile capire se un cavallo a 5 o 6 anni possa essere olimpico, questo vincolo è l’unico modo per assicurare che non vengano venduti all’estero”.