Prima lo Sport

Siamo alla fine della stagione estiva sportiva 2009. Il momento è molto importante, perché si tratta di capire cosa è successo e dare quindi una linea il più possibile definitiva alla politica sportiva della Fise dei prossimi anni.
Partiamo dai risultati. Le vittorie di questa nostra estate magica hanno nomi e cognomi: quelli dei cavalieri che hanno gareggiato a Windsor e a Fontainebleau. Campioni straordinari, ma anche accompagnati da uno staff tecnico scelto per lavorare esclusivamente per lo sport, senza condizionamenti. Credo in questo senso che siamo stati affidati, negli ultimi mesi, mandati importanti quanto coraggiosi.
SALTO OSTACOLI - Nel salto ostacoli, ho ritenuto di dover puntare su Markus Fuchs: ci ha subito dato una carica nuova, la convinzione di provarci, di cercare di tornare subito protagonisti. Le sue capacità - evidenti sotto il profilo tecnico sin dal primo raduno con i cavalieri - si sono rivelate anche strategiche: è stato soprattutto lui a insistere perché non si rinunciasse alla trasferta di Dublino, per quell'ultima tappa della Nations Cup che si è poi trasformata in un autentico trionfo e che è servita a compattare e motivare la squadra per Windsor.
COMPLETO - Anche per il completo, è stata assunta una soluzione innovativa, nata dalla crisi vissuta dal Dipartimento nel mese di maggio. Si è operata una scelta nuova, affidando la responsabilità della disciplina a chi aveva i numeri per garantire continuità ed esperienza nel momento più difficile: Euro Federico Roman. Con lui, una donna che rappresenta il meglio nell'ambito del completo: Katherine Lucheschi, capo équipe intelligente e generosa, l'ideale per una squadra che doveva trovare un punto di riferimento coerente, di grande forza e competenza. Sono queste le persone che hanno operato le scelte giuste, quando c'è stato bisogno di dire che cosa bisognasse fare. Sono loro, assieme ai cavalieri, ai cavalli, ai proprietari, i trionfatori di questa meravigliosa estate azzurra.
VETERINARI - E’ doveroso anche sottolineare la nascita di uno staff veterinario nuovo, serio, competente. Il dottor Sergio Orsi, alla testa del Team che segue la squadra di salto ostacoli, è un professionista, preparatissimo, un galatuomo onesto, appassionato, coraggioso, intelligente. Dopo Windsor ho voluto che seguisse anche la squadra di completo a Fontainebleau. Con Pietro Ziantoni, responsabile Veterinario del concorso Completo e Michele Sementilli ha creato un gruppo di lavoro ideale, che ha operato con perfetta unione di intenti: questa è stata una delle ragioni del nostro successo sia in Inghilterra che in Francia con il loro lavoro di squadra.
NOI ITALIANI - Ho sempre pensato e tutti sappiamo che l’italiano, preso individualmente, nelle varie attività che svolge, per le sue qualità è pressoché imbattibile. Il nostro problema è sempre stato invece il lavoro di gruppo, quello fatto insieme e per gli altri. Nell’interesse di un gruppo più ampio, di una collettività. Lì generalmente il nostro individualismo, che sovente si traduce in egoismo stupido, ci porta a fallire. Ma ci sono momenti, occasioni, e alle volte capita nello sport, in cui gli italiani si ritrovano insieme, diventano gruppo, “fanno squadra”. E allora sono dolori per gli altri. In quel momento l’Italia diventa grande, assomiglia a quello che ciascuno di noi ha sempre sognato: un popolo che si vuole anche bene. Ed è lì che, puntualmente, l’Italia vince.
A Windsor tutti i cavalieri si aiutavano a vicenda: se Natale doveva entrare, insieme a Markus che dirigeva i lavori in mezzo al campo prova, c’erano Pippo e PiGi a tirare su gli ostacoli, Juan Carlos a bordo campo che osservava e diceva la sua, Jonella all’ingresso a vedere cosa succedeva dentro. E così ogni volta, a turno. La stessa cosa si è andata creando a Fontainebleau. Il giorno del cross, la domenica intorno al campo di gara. E alla fine, sempre, l’emozione di tutti. Di tutti! La gioia per i podi da troppo tempo aspettati, la liberazione... Ma le squadre si formano se chi decide vuole raggiungere questo risultato.
SOLO PER SPORT - Il sottoscritto e il consiglio federale, hanno finalmente scelto avendo come unico obiettivo lo sport. Sembra scontato detto così, ma non lo è! Perché questo ha significato spezzare o comunque non tenere conto dei mille condizionamenti cui da tanti anni era abituato il nostro ambiente. Tutto questo ha un prezzo. E’ quantomeno un rischio. Perchè tutta l’Italia, quella dello sport equestre compresa, è stata da troppo tempo costruita sui compromessi interessati, sulle scelte che dietro le parole altisonanti nascondono miseri interessi di bottega... e di tasche! E’ stato un rischio, dicevo, ma è la scelta che ho deciso di fare, insieme a un consiglio federale coraggioso e che voleva davvero innovare sulla strada di un cambiamento significativo. Gli elementi che più di ogni altro oggi accomunano questi staff tecnici sono oltre alla competenza, la generosità e il coraggio. Che sono anche alle radici dell'idea di quello che vuole essere questa nuova federazione: generosa, appunto, intelligente, competente, ottimista. Le scelte che abbiamo effettuato in questi mesi, sono state assunte senza pensare agli interessi economici che puntualmente si nascondono dietro le richieste politiche. Abbiamo cambiato drasticamente direzione, sfuggendo le secche dei compromessi sempre al ribasso, delle marchette, delle regalie. Così facendo, abbiamo liberato energie importanti, consentendo ai nostri tecnici di fare serenamente il proprio lavoro.
BASTA VELENI - E' stata dura e lo sarà ancora di più, visto che siamo solo all'inizio. Ma l'ottimismo, la gioia, il buonumore che finalmente avvertiamo nel nostro ambiente nascono soprattutto dalla consapevolezza di avere la coscienza pulita. Me ne accorgo ogni giorno, quando mi capita di imbattermi ancora in vecchi livori, nei veleni, nell'invidia, nella sconfinata presunzione di irriducibili falliti che parlano come guru, disegnando scenari da strateghi di battaglie mai vinte. A loro resti il peso di una rabbia irrisolta, a noi la felicità di queste fantastiche giornate di successi. Viva l'Italia, viva i nostri meravigliosi ragazzi campioni, le nostre stupende giacche tricolori, le medaglie di Windsor e di Fontainebleau che hanno mostrato ancora a tutto il mondo che, come mi ha detto uno dei massimi dirigenti Fei in Francia: “Italy is back in the game!”. Siamo tornati, siamo nuovamente in gioco.

Un caro saluto
Avv. Andrea Paulgross
Media Partner
Cavallo Magazine Equestrian Time RDS
Charity

 

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