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ELENA TIARCA: GAVETTA ALL’ESTERO

di Umberto Martuscelli

2023.09.23 - «I miei genitori mi hanno assolutamente appoggiato e sostenuto in questo. Hanno gioito molto forse perché… non mi volevano più tra i piedi a casa?».

Elena Tiarca ride quasi commossa: «Figuriamoci, nemmeno da dire per scherzo… No, mia mamma e mio papà hanno convenuto sul fatto che un po’ di gavetta non potrà che farmi bene. E hanno ragione, lo so benissimo. Hanno ragione».

Elena Tiarca alla metà di settembre ha lasciato l’Italia e la sua ‘casa’ Gondrano e Berta. È andata all’estero: anche se a soli 200 chilometri da Padova e a una manciata di metri dal confine. Destinazione Slovenia: scuderia di Luka Zaloznik.

Come è nata questa novità?
«Parte tutto dall’anno scorso, quando ho cominciato a collaborare con Giuseppe Luise. Il signor Luise aveva portato alcuni suoi cavalli giovani nella nostra scuderia a Padova, il centro ippico Gondrano e Berta, per avviare un progetto comune. Dopo un po’ di tempo il signor Luise mi ha fatto un regalo meraviglioso: portarmi per qualche giornata a lavorare in scuderia da Luka Zaloznik appunto, con il quale lui collaborava da tempo».

Ma qualche giornata sporadicamente, di tanto in tanto, oppure più giorni consecutivi?
«Qualche giornata ogni tanto. La scuderia di Luka è a poche ore di viaggio da Padova, quindi partivamo al mattino, andavamo lì, io lavoravo con Luka e poi la sera tornavamo a casa. Poi però queste bellissime esperienze di cui non ringrazierò mai abbastanza il signor Luise, e naturalmente lo stesso Luka, hanno cominciato ad allungarsi: da un giorno sono diventati due consecutivi, poi un po’ di più, poi una settimana… finché ho ricevuto una proposta di lavoro da parte di Luka in persona».

Ne è rimasta sorpresa?
«Beh, diciamo che all’inizio mi sono sentita un po’ spiazzata, soprattutto avendo io a casa una scuderia, poi lo studio… e soprattutto la mia famiglia, perché devo ammettere di essere un po’… mammona, diciamo! Nel senso che le persone della mia famiglia io le amo incondizionatamente, per me sono fondamentali e lontano da loro non mi sento mai troppo bene… ».

Però…
«Eh… però in tutta franchezza mi sono resa conto di non poter rifiutare questa grandissima opportunità che mi è stata offerta da Luka. Così ho accettato e sono partita portando con me il mio amato Woodstock e due cavalli giovani del signor Luise, uno dei quali si chiama Mistinguette ed è stato proprio il primo cavallo giovane del signor Luise approdato nella nostra scuderia di Padova».

Poter portare con lei Woodstock è stata una buona cosa…
«Oh sì! Ecco, questa è una particolarità importante di Luka: lui tiene tantissimo al fatto che le persone che lavorano da lui stiano bene, si sentano a loro agio, siano felici».

Quindi questa è la sua prima volta fuori casa!
«Sì, è la prima volta che sto da sola, ma c’è appunto Woodstock con me che mi fa sentire meno lontano da casa».

Comunque sarà un’esperienza importantissima non solo dal punto di vista cavalli, ma proprio per la sua maturazione di persona.
«Assolutamente sì. È vero che sono a soli 200 chilometri da casa però qui nessuno parla italiano anche se siamo a solo qualche chilometro dal confine: e questo serve proprio a darmi la sensazione di essere lontana, all’estero, impegnata a fare qualcosa di importante per me e per la mia vita».

Come è organizzata la scuderia di Luka Zaloznik?
«Ci sono circa 25 cavalli tra i quali quelli principali, diciamo, cioè quelli che monta Luka in concorso. Gli altri sono cavalli da commercio oppure di proprietà delle ragazze che lavorano lì. Più quelli del signor Luise, che da tempo collabora con Luka».

E il suo compito quale sarà?
«Lavorare i cavalli giovani e qualcuno di quelli da commercio portandoli in gara, naturalmente sempre sotto la supervisione di Luka. Per me è una situazione del tutto nuova, ma sono molto contenta: Luka è molto presente, io non lavoro quasi mai da sola, lui controlla sempre tutto con occhio molto vigile».

Ma continua a portare avanti anche lo studio… ? Ci riesce?
«Oh sì, certo… I miei genitori sono stati chiarissimi, devo dare esami all’università. Quindi io devo riuscirci. Ma soprattutto voglio riuscirci!».