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ZORZI IN CAMPO OSTACOLI? SÌ: TOMMASO!

di Umberto Martuscelli

2023.07.22 – Zorzi in Veneto è un cognome molto diffuso. Se però lo si riferisce allo sport equestre, beh… c’è poco da fare, di Zorzi ce n’è soltanto uno: quel campione favoloso che di nome fa Alberto. Anzi no, in realtà ce n’era soltanto uno… Eh sì, perché adesso abbiamo un ‘nuovo’ piccolo Zorzi che sembra avere tutte le migliori intenzioni di seguire le orme del ‘vecchio’ grande Zorzi… ! Ed è Tommaso, nipote di Alberto, cioè figlio del fratello maggiore di Alberto, Giampietro (nato nel 1978 e da tutti conosciuto come Pippo).
Tommaso pochi giorni fa in sella a Burberry des Terdrix ha fatto parte della squadra azzurra children che ha ottenuto un’ottima quarta posizione nel Campionato d’Europa di salto ostacoli a Gorla Minore (insieme a Lavinia Lo Bosco, Giorgia Baldi e Giorgia Gusmano), classificandosi infine al 18° posto della graduatoria individuale (105 i partecipanti!). Per lui cinque percorsi: tre chiusi con un errore, due senza alcuna penalità.

A distanza di qualche giorno come si rivive quel Campionato d’Europa?
«Quando ho vinto il Test Event e ho saputo che sarei andato al Campionato d’Europa sono stato felicissimo. Quando sono arrivato a Gorla ero molto emozionato e ho vissuto letteralmente un sogno… Un sogno che speravo si avverasse, e in effetti si è avverato: mi sono impegnato tanto per questo».

Tecnicamente parlando che analisi fa della sua prestazione?
«Il primo giorno avrei potuto di certo fare meglio: ho montato con un po’ di ansia e questa è la ragione per cui ho fatto l’errore sull’ultimo ostacolo… Gli errori degli altri due giorni forse avrei potuto evitarli montando su distanze leggermente migliori, però comunque sono contentissimo».

Qualche sera fa siete stati invitati tutti a casa di Lavinia Lo Bosco in Piemonte per festeggiare insieme: una cosa molto bella!
«Sì, siamo tutti molto uniti: per noi è un divertimento e un piacere stare insieme. Abbiamo riparlato del campionato, delle gare, di come sono andate le cose… Molto bello».

Quale è stata la persona per lei più importante nello sviluppo della sua carriera fino a oggi?
«Mio papà. Mi ha sempre sostenuto, mi ha sempre aiutato, ha sempre creduto in me».

Ed è stato lui il suo istruttore, ovviamente…
«Sì, certo. Noi stiamo a Massa Carrara, in Toscana, abbiamo un nostro centro ippico a Migliarino Pisano che si chiama ASD del Drago».

Lei da circa due mesi è entrato a far parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro…
«Sono molto contento, per me è una grande opportunità. È una responsabilità: ma sono felicissimo di averla».

Avere un campione come Alberto Zorzi per zio che significato ha per lei?
«Lui è uno dei cavalieri che preferisco in assoluto: non perché sia mio zio, ma proprio perché mi piace tantissimo come monta a cavallo. Mi dà sempre consigli, quando sono in gara mi scrive sempre, parliamo tanto non solo delle mie gare ma anche delle sue, siamo sempre in contatto».

Quindi lui la segue, anche se non è sempre fisicamente presente.
«Moltissimo. Se non fosse stato in Svezia allo Csio di Falsterbo mentre noi eravamo a Gorla per il Campionato d’Europa sarebbe di sicuro venuto anche lui per starmi vicino».

C’è qualcosa di particolare, qualche suggerimento, qualche consiglio che le rivolge?
«Mi raccomanda spesso di fare movimenti lenti e morbidi con il mio corpo, in generale di muovermi il meno possibile… Soprattutto insiste tantissimo sul fatto che si debba rimanere sempre molto umili».

Suo papà e Alberto parleranno molto di lei…
«Assolutamente sì. Siamo una famiglia molto unita».

Esatto, perché poi bisogna dire la stessa cosa anche di sua mamma Federica e di sua sorella Camilla Franci…
«Sì, mia sorella è venuta a vedermi a Gorla, fa un sacco di tifo per me, è sempre molto in ansia… !».

Quindi quando lei è in concorso ha davvero un mondo dietro di lei… !
«Sì, davvero!».

E questo le dà una maggiore carica oppure la mette un po’ in soggezione?
«Mi rende molto più determinato perché so di avere più persone da soddisfare e renderle felici per me è una gioia».

Lei in gara si emoziona oppure riesce a rimanere freddo?
«Mah, non saprei… dipende dalle situazioni. A Gorla per esempio l’errore del primo giorno ha contribuito a rendermi più determinato e non intimorito il giorno dopo. Non mi ha demoralizzato, insomma, anzi».

Il suo cavallo Burberry des Terdrix da quanto tempo lo monta?
«Da circa un anno, più o meno. Lo ha trovato mia sorella Camilla, ha 17 anni e mi aiuta un sacco, è bravissimo, io devo tutto a lui».

Lei quest’anno ha finito la terza media: adesso quali sono i progetti per il futuro?
«Spero di continuare a montare a cavallo, di avere l’opportunità di lavorare per qualche cavaliere importante e poi di poter aprire una scuderia mia».

Beh, un bel progetto!
«Sì. Intanto però inizio il liceo sportivo… ».

La cosa più bella vissuta a cavallo?
«Senz’altro il Campionato d’Europa di Gorla».

La meno bella, l’esperienza più difficile?
«C’è stato un periodo un anno fa circa, poco prima di comperare Burberry, in cui cadevo sempre, mi andava tutto male, non riuscivo più a fare niente, ad ogni gara ero per terra… è stato bruttissimo, ho anche pensato di smettere».

E come si è risolto?
«Lavorando tanto, alzandomi la mattina presto per andare a montare, montando tanti cavalli… e ascoltando i consigli di mio papà, di mio zio e di mia sorella».

Lei vive in Toscana, ma sentirà la sua radice veneta, no?
«Moltissimo!».

E non avete mai pensato di ritornare in Veneto e di riavvicinarvi alle… origini?
«Per adesso no. Magari un giorno torneremo, chissà!».

Quindi lei si considera toscano o veneto?
«Senza dubbio veneto!».