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SALTO OSTACOLI: I GIOVANI PER CRESCERE

di Umberto Martuscelli

Orizzonte salto ostacoli. Il Veneto guarda in prospettiva alla specialità più praticata e diffusa tra quelle che compongono il panorama dello sport equestre. E per farlo, bisogna necessariamente partire dai giovani. Caterina Penner è la referente per il dipartimento che in seno al comitato regionale veneto della Fise è dedicato all’attività giovanile. Chi meglio di lei dunque per parlare di tale argomento?

«Il test event di Gorla Minore è stato il primo momento di verifica dell’attività giovanile che in questo 2022 è ancora all’inizio, ma che in realtà vive il proseguimento del lavoro svolto l’anno scorso».

Un progetto di continuità, insomma.

«Direi proprio di sì, tanto che abbiamo riconfermato il nostro tecnico Gianluca Palmizi e in più stiamo mettendo a punto un programma sempre più chiaro e sempre più specifico a favore di tutto il vivaio. Il nostro progetto non comincia ieri, insomma: è stato riconfermato, modificato e spero migliorato».

Vi ha quindi dato soddisfazioni, fino a oggi?

«Da quando abbiamo iniziato a lavorare con Gianluca Palmizi il settore giovanile ha ottenuto ottimi risultati, sia con i cavalli sia con i pony, categorie che sono andate a medaglia nelle gare a squadre rispettivamente a Piazza di Siena e in Fieracavalli. Quindi ottimi segnali: poi come nel caso di qualunque vivaio bisogna lavorare in prospettiva, ci mancavano alcuni tasselli che sono quelli che abbiamo provato ad aggiungere quest’anno».

Vale a dire?

«Una programmazione sempre più chiara che adesso si arricchisce anche degli altri due progetti che secondo noi sono di eguale grande importanza e viaggiano in parallelo essendo entrambi rivolti al comparto di base: uno è quello che prevede l’impegno di Roberto Rotatori come tecnico unico, gli altri sono i master di approfondimento dedicati agli istruttori. Roberto Rotatori lavora in stretta sinergia con Gianluca Palmizi, oltre che con i tecnici delle altre discipline».

Gianluca Palmizi quindi proporrà nuovamente i suoi stage?

«Sì, esatto, uno ogni quattro/sei settimane. Lui va avanti con il suo lavoro e con la sua opera di monitoraggio, ma inoltre abbiamo cercato di mettere un po’ più in chiaro la calendarizzazione, cosa che l’anno scorso forse è stata uno dei nostri punti deboli. La programmazione sportiva del vivaio veneto è in stretta relazione con le indicazioni della Fise nazionale: cerchiamo quindi di proporre una visione più organica tendente a confrontarsi di più e meglio con l’attività nazionale della quale seguiamo regolamenti e calendario, logicamente con accenti diversi e ben definiti da parte nostra su quelli che possono essere i circuiti più utili. Noi abbiamo indicato a nostro modo di vedere gli appuntamenti più importanti, e in queste occasioni Gianluca Palmizi sarà sempre presente: quindi per lui e per i ragazzi saranno momenti importantissimi non solo in funzione della selezione di una squadra, ma anche come confronto continuo circa l’evoluzione dello stato delle cose. E inoltre saranno occasioni preziosissime per mantenere il rapporto con gli istruttori».

Come ha reagito la base di fronte ai nuovi progetti per il 2022?

«Beh, forse è un po’ presto per rispondere a questa domanda. Di certo c’è che stiamo chiedendo uno sforzo ulteriore agli istruttori, i quali da un punto di vista organizzativo e di trasferte da seguire hanno già il loro bel daffare… Però penso che tutti abbiano capito come la nostra volontà sia quella di offrire un servizio migliore alla base. Nella crescita degli atleti giovani bisogna rispettare i loro tempi e la loro evoluzione naturale, senza forzature: però l’abituarsi a condividere un po’ di più gli obiettivi era un punto che volevamo prima o poi introdurre. Io credo che questa visione comune e condivisa possa fare la differenza».

Una visione che parte dalla struttura direttiva, ovviamente…

«Certo, sì. Bisogna considerare che noi abbiamo istituito un dipartimento dedicato esclusivamente al settore giovanile di cui io sono referente. Per cui tutta l’attività giovanile si siede attorno allo stesso tavolo e discute degli obiettivi, degli aspetti formativi, dei punti di forza, dei punti di debolezza. Poi abbiamo il tecnico Gianluca Palmizi, il tecnico Roberto Rotatori per l’attività di base, abbiamo la psicologa dello sport Olimpia Guazzo che garantisce una presenza costante nei concorsi a rappresentativa veneta».

Sembra di capire che ci sia grande armonia nel gruppo.

«Tra di noi lavoriamo benissimo davvero. Cerchiamo di dare vita a un sistema, a un metodo. Ci vuole pazienza, questo sì. Ma se si è convinti di muoversi nella direzione giusta allora bisogna avere costanza e determinazione: e i segnali positivi sono già molti!».