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GIORGIA BALDON, ORO TRICOLORE: LA SORPRESA E LA GIOIA

di Umberto Martuscelli

Tre percorsi senza nemmeno un errore. Due manches e poi il barrage. Sì: domenica 17 ottobre sul campo ostacoli dello Sporting Club Paradiso a Sommacampagna è stato necessario il barrage per determinare l’assegnazione delle medaglie del Campionato d’Italia Centrosettentrionale nella categoria seniores. Un barrage a sei. Un duello difficile: tensione ed emozione. Di questi sei finalisti, due hanno chiuso con un errore. Quattro ancora a zero. Tra questi anche lei: che però è riuscita a tagliare il traguardo con un tempo fenomenale, due secondi esatti in meno rispetto al più diretto rivale. In sella a un cavallo il nome del quale non poteva non essere percepito come un segnale di qualcosa: Audace… ! Giorgia Baldon – 30 anni – ha vinto così il titolo e la medaglia d’oro: con una prestazione perentoria e… audace, senza tradire la benché minima ansia o emozione nel momento decisivo.

Una freddezza e un autocontrollo ammirevoli in una situazione non certo facile!

«Penso che questa mia freddezza sia il risultato della fiducia che ho nei confronti sia del mio cavallo sia del mio istruttore. In ogni caso io non sono una che si agita: cerco sempre di rimanere controllata, ovviamente mi impegno per dare il mio meglio in qualsiasi situazione ma non parto mai con aspettative troppo grandi. Il mio vero obiettivo è comunque quello di mettere i cavalli a loro agio, di fargli fare le cose in modo sereno e collaborativo».

La sera di domenica 17 ottobre che pensieri ha fatto prima di andare a dormire?

«Sono arrivata distrutta senza rendermene quasi conto… ancora non ci credevo, mi sembrava una cosa impossibile perfino dopo averla effettivamente realizzata. Certo, non si è trattato della vittoria di un campionato internazionale o di un campionato assoluto… però per me è… tanto. È tanto davvero».

Non si aspettava di poter ottenere un risultato del genere?

«Assolutamente no! Abbiamo detto sì dai, proviamo ad andare a fare questo campionato vista la possibilità di partecipare anche con la patente di 1° grado oltre che con il 2°… ma proprio per questo sapevamo che il livello sarebbe stato alto per cui non avevo alcuna aspettativa di risultato. Quindi già il mio primo posto dopo la prima manche mi sembrava una cosa incredibile… tuttavia mi sono costretta a tenere i piedi ben piantati a terra. Poi la seconda manche… e poi anche il barrage… no, proprio non me l’aspettavo, e proprio per questo le mie sensazioni sono state ingigantite al massimo. È stato meraviglioso, davvero».

Ha usato un plurale prima, dicendo abbiamo detto: quindi lei e… ?

«Silvano Favetto. Il proprietario di Audace. Il mio istruttore. Lui alleva cavalli, li fa nascere in casa, proprio come Audace».

Quindi lei monta con lui, nel suo centro?

«Sì. Tra l’altro da due mesi abbiamo aperto un posto nuovo, si chiama Centro Ippico Campagnon, ad Arre, vicino a Conselve, quindi nella zona di Padova».

Allora la vittoria a Sommacampagna è stato un bel modo di festeggiare l’inaugurazione…

«Esatto! Proprio così».

Come nasce la sua storia con Audace?

«Sua mamma, Lady Iris, una figlia di Heartbreaker, da molto giovane era piuttosto difficile e problematica da montare, così Silvano Favetto ha deciso prima di tutto di farle fare un puledro con Lohengrin di Villa Emilia. Ed è nato Audace, nel 2011. Poi Lady Iris ho cominciato a montarla io e in effetti le cose sono migliorate tantissimo: lei ha trovato il suo equilibrio, insieme abbiamo vinto tante gare, e poi a un certo punto ho cominciato a montare anche Audace mentre montavo anche lei… così li portavo in concorso entrambi. Adesso Lady Iris ha 19 anni e quindi fa solo la mamma, ma per me è stata fondamentale, il mio cuore è sempre con lei».

Lei quindi monta i cavalli allevati da Silvano Favetto?

«Sì, noi li domiamo e li prepariamo all’attività agonistica anche in una prospettiva di vendita. Solo che da due mesi a questa parte abbiamo un impegno molto grande con il nuovo centro ippico e io mi devo dedicare a seguire anche la scuola. Di tutta la gestione ci occupiamo Silvano e io. Abbiamo appena cominciato, quindi per il momento siamo un po’ nel piccolo con solo dieci box a disposizione, ma pian piano cresceremo».

Quando e come ha iniziato a montare a cavallo?

«A 9 anni in quello che a suo tempo si chiamava Centro Ippico Due Cavalli, di Nicola Rango. Ho cominciato con i pony, con Giampietro Zorzi, poi sono passata a Nicola. Una volta finite le scuole superiori ho cominciato a lavorare lì e quindi ho abbandonato gli studi, poi sono stata sette anni da Matteo Zamana».

Questo era il suo progetto di vita, dedicarsi al lavoro con i cavalli?

«Sì assolutamente. Un mondo che mi ha sempre affascinato, non mi vedo a fare nient’altro… Anche quando ero piccola: la mattina andavo a scuola, ma poi pomeriggio e sera stavo sempre e solo in scuderia. I miei genitori a un certo punto hanno dato per scontato che la mia strada sarebbe stata quella».

Infine c’è stato l’incontro con Silvano Favetto…

«Sì, l’ho conosciuto e mi è piaciuto subito tantissimo il fatto che lui gestisse personalmente i cavalli dalla nascita fino alla gara. Così a un certo punto sono andata da lui e ho imparato anche io a lavorare con i cavalli dalla doma allo sport, fino a una possibile vendita. Un conto infatti è avere un cavallo già costruito, già fatto; altra cosa è vedere un cavallo nascere, crescere e poi insegnargli tutto fino ad arrivare allo sport. Silvano Favetto mi ha aiutato a valorizzare questo mio piacere. Lui mi ha insegnato tanto e mi ha fatto crescere».

La vittoria di Sommacampagna cambia qualcosa nelle sue prospettive agonistiche?

«Beh, diciamo che a gennaio vorrei ritirare il 2° grado. I punti li ho già, ma non mi era mai capitato un cavallo del valore di Audace con il quale fare quel buco in più. A parte questo, la vittoria di Sommacampagna ha avuto anche una conseguenza bella e brutta nello stesso tempo… ».

Cioè?

«Cioè che Audace ci è stato chiesto da un sacco di persone… ».

Quindi è verosimile pensare che il cavallo possa essere venduto?

«Onestamente spererei di no… Lo stesso Silvano gli è molto affezionato, e quindi gli dispiacerebbe. Anche perché Audace ha 10 anni, è nel culmine della sua maturità sportiva, ci piacerebbe a questo punto provare a fare con lui qualcosa in più… Però non si può mai dire. Intanto abbiamo anche due suoi figli di 7 anni, nati ovviamente prima che lui a 6 anni fosse castrato».

La storia quindi continua…

«Sì: e tutto è cominciato da Lady Iris, una cavalla che rimarrà per sempre nel mio cuore».