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AURORA PELLIZZARO: CAVALLI E DIVISA, IL SOGNO SI AVVERA

di Umberto Martuscelli

Dunque: dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti a una ragazza nata nel 2000 che in occasione della prima edizione del Campionato d’Italia a squadre indoor disputato a Pontedera all’inizio di febbraio 2019 aveva vinto il Master individuale per la classe young rider con un magnifico doppio percorso netto in sella alla sua Sakkado, contribuendo così in modo determinante alla vittoria tricolore del Veneto nella competizione riservata agli under 21.

Subito dopo quella splendida affermazione, questa giovane ragazza ci diceva: «Mi piacerebbe che l’equitazione potesse rimanere parte della mia vita. A dire il vero spererei proprio di lavorare, con i cavalli. Adesso devo prendere decisioni importanti, sto finendo il liceo scientifico e devo valutare le varie possibilità… ».

Ebbene, la giovane ragazza ha poi fatto l’esame di maturità (anche se lei matura, e molto, lo era già da prima senza bisogno di un diploma che lo certificasse… ), ha quindi riflettuto sul da farsi, ha fatto le sue scelte, preso le sue decisioni e… oggi Aurora Pellizzaro veste la divisa dell’esercito italiano nell’arma di cavalleria in forza al Centro Militare di Equitazione di Montelibretti!

Serve ricordare cosa abbia rappresentato – e tuttora rappresenti – per lo sport equestre italiano quel luogo straordinario? Di certo no: «E a parte tutte le implicazioni e connessioni di carattere tecnico e storico, c’è da dire che il Centro è un luogo di una bellezza straordinaria, è un paradiso meraviglioso», dice Aurora Pellizzaro con voce emozionata.

Quindi dopo l’esame di maturità cosa è accaduto?

«È successo che nell’autunno del 2019 ho fatto il concorso VFP1 e… ».

Sì, d’accordo: ma come è arrivata a prendere la decisione di fare questo concorso?

«Perché speravo, come spero tuttora, di tenere i cavalli per sempre nella mia vita, e una carriera militare, in quel momento solo ipotetica, mi era sembrata la via migliore per realizzare il mio sogno».

Ma la cosa è partita da una sua iniziativa oppure qualcuno l’ha aiutata ad andare verso questa decisione?

«No, nessuno, è stata una mia idea. Ho sempre guardato al mondo militare con grande interesse. Mi sono sempre chiesta se sarebbe mai stato possibile per me arrivare a vestire l’uniforme lavorando con i cavalli… È una cosa a cui ho sempre pensato. Così ho raccolto le informazioni necessarie e ci ho riflettuto un po’ sopra… Mi ha molto aiutato in tutto questo la mia istruttrice Antonella Canova, lei è sempre stata il mio punto di riferimento sulle cose di cavalli».

E al concorso come si è avvicinata? Aveva paura di non farcela? Qualche timore?

«Beh, un po’, sì… ma nei mesi precedenti mi ero molto allenata per le prove fisiche. Mi preoccupavano un po’ i colloqui con lo psicologo, erano un po’ un’incognita… però poi per fortuna è andato tutto bene nei tre giorni di prove».

Quindi superato il corso cosa è successo?

«All’inizio di dicembre 2019 sono partita per l’addestramento militare: marciare, sparare, una cosa proprio militare… a Capua, per tre mesi».

E le è piaciuto?

«Sì, una bella esperienza, molto formativa secondo me. Molta disciplina, molto ordine… ».

Ma i suoi genitori cosa hanno detto di questa sua scelta?

«Mi hanno sempre appoggiato e sostenuto, sanno bene che la mia passione più grande sono i cavalli e quindi se quello poteva essere il percorso che poi mi avrebbe portato a fare quello che mi piace, beh… loro ne sarebbero stati felici».

In effetti è molto bello percepire questa determinazione, volontà e capacità di pianificazione in una persona così giovane…

«Grazie… dipende dalla passione, direi, che ho sempre sentito molto forte dentro di me».

Quindi finisce il corso. Però non aveva certezza di potersi effettivamente dedicare poi ai cavalli, no?

«Ci speravo, ovviamente. Potevamo indicare una preferenza durante l’addestramento. Ho mandato il curriculum con tutti i miei risultati sportivi e per fortuna sono stata assegnata al Centro Militare di Equitazione a Montelibretti».

Quali passi la attendono adesso?

«Dovrò fare un anno di servizio con la possibilità di raffermarmi per due volte, arrivando così a tre anni. Poi dovrò fare un altro concorso, il VFP4, che invece rafferma per quattro anni per poi passare in servizio permanente tramite varie graduatorie, punteggi eccetera. Per adesso quindi il mio obiettivo è questo secondo concorso».

Ma l’idea di passare in servizio permanente è una sua prospettiva oppure no?

«È certamente una mia prospettiva, sì. Vorrei poter fare questo nella mia vita. Lo spero, cioè».

Da un punto di vista equestre, di lavoro, di cavalli… come funzionano le cose per lei al Centro Militare?

«Io sono nella sezione agonistica del salto ostacoli. I cavalli vengono divisi tra varie persone e si fa tutto, dai box alla toelettatura… Poi chi ha delle competenze specifiche e sa montare monta. Io per fortuna adesso monto tantissimo».

Seguita da qualcuno?

«Sì, io lavoro con il caporale maggiore capo scelto Filippo Martini di Cigala, dall’inizio di quest’anno. Quando monto sono quasi sempre con lui e mi trovo benissimo, lui è un uomo di cavalli magnifico, mi trasmette un grande insegnamento… Mi piace anche solo accompagnarlo in gara, aiutarlo con i suoi cavalli, è molto formativo anche questo per me. Un altro riferimento importante per me è il tenente colonnello Andrea Mezzaroba, il direttore tecnico del Centro, un uomo molto risoluto e carismatico, eccellente cavaliere che riesce a trasmettere le sue grandi competenze equestri nelle preziose occasioni in cui segue le nostre attività a cavallo».

E la sua cavalla Sakkado?

«È qui con me dal settembre dell’anno scorso, quindi anche con lei riesco a essere seguita e a uscire in gara».

La presenza femminile è consistente al Centro Militare?

«Sì, ci sono tante ragazze. Quelle che montano e che fanno gare non molte, però che lavorano in scuderia sono tantissime, sì».

Non le manca un po’ il Veneto?

«Beh, quando posso torno a casa, però non mi lamento assolutamente».

Prospettive agonistiche adesso?

«Quest’anno ho fatto solo un paio di gare con la mia cavalla, per fortuna sono andate tutte e due bene. Sakkado ha fatto una pausa abbastanza lunga, ma adesso ha ripreso bene. Dovrei fare il Campionato d’Italia amazzoni a Cervia e poi si vedrà… ».

foto: Marco Proli