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MARCELLO CARRARO CAMPIONE D’ITALIA: E TRE!

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com

2020.09.13 – Sabato 12 settembre 2020, Asd Etrea a Busto Arsizio (Varese): Marcello Carraro, 60 anni compiuti lo scorso 21 luglio, sale sul gradino più alto del podio del Campionato d’Italia riservato ai concorrenti Ambassador… Medaglia d’oro! Terzo titolo tricolore nella carriera del cavaliere padovano: una carriera che prima di svilupparsi all’interno del settore Ambassador lo ha visto protagonista in passato di magnifiche e indimenticabili esperienze agonistiche, con sette presenze in Coppa delle Nazioni e partecipazioni a Gran Premi di Coppa del Mondo e di Csio in concorsi di altissimo livello internazionale.

Tre volte campione d’Italia… ! Come considera questa sua ultima medaglia d’oro?
«Beh, la prima è stata a Narni, eravamo all’epoca pochissimi, e vinsi con Tresor de Fremis… La seconda a Cervia con Claudia, lo scorso anno sono arrivato secondo con Carmen e quest’anno vittoria con Nutmeg. Probabilmente l’ultimo successo piace sempre e comunque di più, ma a prescindere da questo devo dire che come livello di agonismo e partecipazione a Busto Arsizio la gara è stata molto combattuta. Siamo arrivati a sabato mattina che eravamo in cinque con doppio zero dopo le prime due prove, poi siamo rimasti in due ancora a zero e quindi abbiamo dovuto fare un barrage… insomma, è stata un’edizione particolarmente combattuta».

Il segno di un’evidente crescita del settore, probabilmente.
«Sì, è vero, mi ha fatto molto piacere vedere gente nuova, che si sta avvicinando per le prime volte, e che abbiamo cercato di coinvolgere facendo riunioni e incontri… L’idea adesso è comunque quella di fare in qualche modo dei momenti di raduno, magari durante i concorsi oppure organizzando degli stage… perché ci sono persone nuove, che io non avevo mai visto, magari persone che hanno da poco compiuto i 45 anni, per cui vedo un movimento in crescita. E che proprio per questo bisogna aiutare a crescere….»

Nutmeg non è da molto sotto la sua sella…
«È un cavallo che già l’anno scorso ha saltato la Coppa delle Nazioni a Lisbona e ha vinto un Gran Premio di Csi a due stelle a Madrid. Durante il periodo della quarantena del Covid mi ha telefonato Alberto Chincherini dicendomi di avere alcuni cavalli interessanti: e tra questi Nutmeg con il quale mi sono trovato subito molto bene, tanto che con lui mi verrebbe anche voglia di fare qualcosa di più. Vedremo… magari a fine stagione, perché il regolamento degli Ambassador prevede che entro l’anno solare non si possano saltare gare da 1.40 altrimenti si perde la qualifica».

Nella sua storia di cavaliere ci sono anche delle grandi gare in grandi concorsi internazionali: come si sente adesso nel valutare retrospettivamente quel tipo di esperienze?
«Beh, io penso di essere stato molto fortunato, dico la verità. Ho avuto una carriera che è stata sicuramente al di sopra delle mie possibilità tecniche. Ho incontrato sulla mia strada cavalli che mi hanno fatto fare gare enormi, quindi sono stato un privilegiato… Con alcuni di loro ho trovato un’intesa che mi ha concesso di saltare delle gare un po’ al di sopra della mia portata… penso ad alcune Coppe delle Nazioni, al Gran Premio Roma a Piazza di Siena… sono esperienze impagabili per un dilettante. Io devo ringraziare sempre i cavalli della mia vita… ».

Però non è stato un solo cavallo, non è stato un exploit isolato come è capitato nella carriera di molti cavalieri i quali finito quel cavallo non si sono più ripetuti…
«No, è vero, sono stati tanti e credo che Nutmeg sia tra i migliori cinque tra quelli che ho montato in vita mia. Un cavallo che ha una mentalità e un coraggio e dei mezzi straordinari, nonostante sia piccolino. Diciamo che forse ho avuto un po’ di occhio nel comperare i cavalli, ecco, forse questo è un merito che posso riconoscermi, l’essere spesso riuscito a trovare il tipo di cavallo adatto a un dilettante che potesse funzionare con me».

La medaglia d’oro del Campionato d’Italia Ambassador si è decisa con un barrage a due: lei è entrato dopo il suo avversario…
«Sì, e c’è stato anche un attimo di suspance perché in barrage secondo i piani avrei dovuto fare una girata ma invece non l’ho fatta, cioè mi sono allargato di più, e quindi poi sull’ultima linea sono andato rischiando moltissimo. E Nutmeg è stato geniale: erano sei falcate corte e quello era il programma, ma io ho chiuso gli occhi, l’ho mollato e ne ho fatte cinque… E lì c’è stata la differenza tra me e il mio avversario Herbert Franchin: ci ha diviso a mio vantaggio solo un secondo e due centesimi!».

Che programmi ci sono adesso per il settore Ambassador? Il Campionato d’Europa è stato cancellato a causa della pandemia…
«Esatto, e anche la Coppa delle Nazioni in Francia che avrebbe dovuto essere proprio in questi giorni. Il desiderio sarebbe quindi quello di fare qualche gara tutti insieme magari a San Giovanni in Marignano, se si riesce a organizzarle. Speriamo».