di Umberto Martuscelli
2024.07.06 - Eleonora Sanna, allieva di Stefano Nogara, è nata il 6 novembre del 2007 dunque non ha ancora compiuto 17 anni: ma nonostante la giovane età la sua è un’organizzazione sportiva da far invidia a molti dei più affermati professionisti del circuito agonistico internazionale… Gran parte del merito di questo spetta a suo padre Giorgio, una carriera da manager di alto livello nel mondo dello sport sebbene non quello equestre, almeno fin tanto che sua figlia non ha scoperto la passione per i cavalli. Eleonora Sanna è stata convocata dalla Fise nella squadra azzurra che prederà parte al Campionato d’Europa juniores di salto ostacoli a Kronenberg, in Olanda, nella settimana compresa tra il 14 e il 21 luglio. Quindi tra pochissimi giorni…
«È il primo campionato d’Europa, non so ancora come funzionerà il tutto: so che inizieremo di martedì, cosa che non mi è mai capitata prima… ! È tutto un po’ nuovo per me… ».
Come è cominciata la sua vita di amazzone?
«A 5 anni facendo i pony games a Bologna, io infatti sono di Bologna. Ho continuato con i pony games per qualche anno poi ho deciso di fare uno sport un po’ più agonistico e mi sono dedicata al salto ostacoli».
Sempre a Bologna?
«No, ho lasciato l’Emilia Romagna e sono andata a montare in Toscana; poi dopo c’è stato l’incontro con Stefano Nogara, il mio attuale istruttore, e quindi ci siamo spostati da lui a Vicenza».
Sua attuale base, quindi…
«No, adesso mi sono trasferita in Olanda dove ho spostato i miei quattro cavalli. Continua a seguirmi Stefano Nogara, però».
Ma… non è un po’ complicato?
Risponde Giorgio Sanna, papà di Eleonora: «In teoria lo sarebbe, in pratica non lo è perché questo trasferimento corrisponde a una vera e propria scelta di vita. Noi genitori ci siamo trasferiti con Eleonora: lei da settembre frequenterà in Olanda una scuola internazionale che le permetterà di studiare e di montare partecipando a un numero di concorsi che sarà sempre più elevato. Siamo ben consapevoli del fatto che per praticare questa disciplina ad alti livelli è necessario spostarsi nel nord dell’Europa: stare lì offre un maggior numero di opportunità in ogni senso. Stefano Nogara mantiene la direzione tecnica e il coaching di Eleonora, e tutto questo fa parte del percorso di crescita di nostra figlia».
Una vera e propria squadra, quindi…
Continua Giorgio Sanna: «C’è anche il mio coinvolgimento professionale sul fronte cavalli, anche se in questo momento preferisco non mescolare la mia attività con quella di Eleonora».
Eleonora, nel suo futuro vede quindi cavalli e sport equestre?
«Sì, diciamo che tutto quello che stiamo costruendo è per il futuro, ma a me piacerebbe molto avere anche una seconda scelta. Sempre nel mondo dell’equitazione, perché credo che la mia vita si baserà su questo sport: mi piacerebbe moltissimo anche l’attività di organizzazione di eventi. L’idea di organizzare è sempre stata una mia passione».
Interviene Giorgio Sanna: «Eleonora adesso ovviamente porta avanti la carriera di atleta che è la priorità numero uno, ma al tempo stesso non abbandonerà lo studio e all’università seguirà materie che le consentiranno di avere quelle basi per cui quando l’agonismo sarà meno prioritario, spero per lei il più tardi possibile, avrà la possibilità di trasformare la sua passione anche in un lavoro. Questo è importante. Manteniamo sempre i piedi ben piantati per terra. Siamo consapevoli che abbiamo ottime opportunità per il futuro agonistico, ma al tempo stesso è bene avere le idee chiare su quello che si vuole fare a lungo termine».
Una pianificazione che non si vede molto di frequente su ragazzi così giovani…
Prosegue Giorgio Sanna: «Cerchiamo di fare del nostro meglio come genitori. Per me è importante che Eleonora si impegni nello sport perché lo sport è una scuola di vita. Adesso per esempio (l’intervista è stata registrata il 6 luglio 2024, durante lo Csi a cinque stelle di Montecarlo, tappa del Longines Global Champions Tour, n.d.r.), nel preciso momento in cui noi stiamo parlando, lei è pronta per andare in palestra con il preparatore atletico: nonostante questa sia una giornata di gara lei si allena perché questo fa parte del suo programma di avvicinamento al Campionato d’Europa, è semplicemente disciplina e metodo di lavoro. Alla base ci deve essere la passione ovviamente, che dà la forza e l’entusiasmo per alzarsi ogni giorno consapevoli di fare ciò che si ama. Se poi si ha la fortuna, come è capitato a me, di trasformare la propria passione in lavoro prima a livello agonistico e poi manageriale… beh, è un traguardo certamente importante: ma va ricercato, non arriva di sicuro per caso».