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EQUIPE E CONSUELO: E UNA SELLA SPECIALE

di Umberto Martuscelli

2023.02.24 – Martedì 21 febbraio 2023, Valdagno, in provincia di Vicenza: un gruppo di persone si ritrova nella grande ed elegante sala riunioni di Selleria Equipe. Un gruppo di persone felici. La più felice tra queste persone felici è lei, Consuelo Santi, 16 anni: è felice perché ha appena ricevuto un dono particolare da parte di Selleria Equipe con la collaborazione del comitato regionale Fise del Veneto. Il dono consiste in una sella, una sella speciale: si tratta infatti di un esemplare unico, realizzata appositamente per lei, sulle sue misure, per le sue esigenze. Una fuori serie, insomma. Ma perché tutto ciò? Perché una sella fuori serie? E quali sono le esigenze di Consuelo?

Per rispondere a queste domande bisogna partire da un presupposto. Questo: i cavalli hanno il potere di cambiare la vita delle persone. La vita di Consuelo è iniziata in modo tremendo: lei è infatti nata il 22 novembre del 2006 vittima di una malattia terribile, la sindrome da deficit di Glut 1, detta anche malattia di De Vivo (Darryl C. De Vivo, professore di neurologia in pediatria presso l’Irving Medical Center della Columbia University di New York, ne è stato lo scopritore negli anni Novanta). Così viene descritta sulle pagine elettroniche dell’Istituto Superiore di Sanità: «La sindrome da deficit del trasportatore di glucosio di tipo 1 è una malattia rara dovuta a un’anomalia del gene SLC2A1 che causa alterazioni del funzionamento del sistema nervoso durante lo sviluppo neuronale (periodo compreso tra la nascita e l’adolescenza). Il gene SLC2A1 è responsabile della produzione di una proteina specifica coinvolta nel trasporto del glucosio a livello delle cellule del cervello (cellule cerebrali). A causa della mutazione del gene SLC2A1, tale proteina non è prodotta in quantità sufficiente; ciò compromette il metabolismo cerebrale causando una serie di disturbi a carico del sistema nervoso quali disabilità intellettiva di grado variabile e disturbi neurologici (come i disturbi del movimento ed epilessia) già dai primi mesi di vita».

Consuelo vive i primi tre anni della sua esistenza in un ospedale: «Quando è nata era l’unico caso in Italia di questa malattia… adesso ne hanno scoperti altri», racconta Manuela Motta, la mamma di Consuelo. «Per tre anni lei ha sentito e visto solo camici bianchi, un dolore fisico continuo e infinito, il suono dei macchinari e il pianto degli altri bambini».

Come se non bastasse, Consuelo presenta un’ulteriore problematica: non assimila alcun farmaco. Una situazione talmente eccezionale da indurre niente di meno che lo stesso scopritore della malattia, il professor De Vivo, a lasciare New York per raggiungere Padova e visitare Consuelo personalmente. La malattia infatti è talmente rara da essere tuttora in fase di studio: bisogna dare ancora molte risposte alle domande che suscita una sindrome tremenda come questa.

«I medici in ospedale ci avevano detto che Consuelo non avrebbe mai camminato, che non avrebbe mai parlato, che non sarebbe mai stata in grado di alimentarsi da sola», racconta Manuela Motta. «Così a un certo punto abbiamo detto basta… basta costringerla in un contesto come quello… Abbiamo portato Consuelo a casa per farla vivere con noi, in campagna, a contatto con gli animali. In breve tempo ci siamo accorti che il solo fatto di vivere questa nuova realtà, ma soprattutto di mettersi in relazione con gli animali, generava in lei una serie di stimoli talmente forti da aiutarla a migliorare in qualsiasi ambito della sua realtà quotidiana».

Naturalmente sulla base di questa premessa è stato poi quasi… naturale arrivare ai cavalli: «Abbiamo contattato un maneggio che in quel periodo per lo sviluppo di un progetto con il comune di Padova doveva avere un certo numero di bambini speciali con disabilità diverse. Era il 2011, Consuelo aveva 5 anni, io ero incinta di Carlotta che sarebbe poi nata l’anno seguente. In questo modo ci siamo accorti di quale importanza i cavalli avrebbero potuto avere per Consuelo… Siamo arrivati a fare periodi di esami davvero difficili e pesanti con ricovero la sera, sedute mediche la mattina e dimissioni nel pomeriggio quando in precedenza gli stessi esami avevano richiesto perfino una settimana di ospedale… solo per abbreviare il tempo di distacco dai cavalli, solo grazie alla voglia di Consuelo di ritornare in maneggio al più presto!».

Poi accade un fatto determinante. Consuelo e i suoi genitori incontrano Gianmaria Salvò… o meglio, lo incontrano nuovamente, dopo averlo incrociato una prima volta in precedenza. Salvò è il titolare dell’associazione Il Cuore Oltre l’Ostacolo, il cui centro dedicato ai bambini, anche a quelli con disabilità di vario tipo, si trova ad Albignasego, alle porte di Padova. Un incontro determinante perché – come si è detto – i cavalli hanno il potere di cambiare la vita delle persone. In questo caso non cambia solo quella di Consuelo grazie al potenziamento della sua attività in sella, ma anche quella di sua mamma… Manuela Motta infatti avvia una importante collaborazione con Salvò nella gestione del centro di Albignasego: lui si occupa ovviamente dell’aspetto tecnico e delle lezioni ai bambini, lei di tutta la parte organizzativa e pratica, oltre che della comunicazione con le famiglie e con i bambini («I genitori li capisco molto bene ovviamente, e loro capiscono altrettanto bene me sapendo che vivo la loro stessa problematica»). L’impegno di Gianmaria Salvò e lo stato di benessere che la vita in maneggio garantisce a Consuelo diventano elementi fondamentali per rafforzare in lei la memoria e l’attenzione: imparando il tracciato delle riprese in rettangolo, per esempio, o quello dei percorsi in campo ostacoli…

Ma con il passare del tempo e con il potenziamento dell’attività di Consuelo risulta evidente che per lei sarebbe stata necessaria per non dire indispensabile una sella personalizzata, che rispondesse alle sue precise esigenze. Dunque suo padre, con l’aiuto di Gianmaria Salvò e dell’amico Moreno Zuin, costruisce una sella più o meno adatta allo scopo: ma si tratta ovviamente di un ‘prodotto’ non particolarmente sofisticato… Ed ecco che entra in scena a questo punto il comitato regionale della Fise: essendo a conoscenza della situazione, dagli uffici di Padova si stabilisce un contatto con Selleria Equipe: «Quando ho sentito Roberta Zorzi», racconta Davide Fante, responsabile commerciale per l’Italia di Selleria Equipe, «le ho detto che ne avrei parlato con i titolari, ma che conoscendo bene la loro disponibilità e soprattutto la loro sensibilità circa problematiche del genere ero praticamente certo che non ci sarebbe stato alcun problema».

Infatti così è. Tania Rigon, Ivano e Doriano Dalle Mese – per l’appunto i proprietari di Selleria Equipe – si dichiarano assolutamente disponibili alla realizzazione del progetto. Se ne occupa Francesca Bertinato, del settore progettazione: «Consuelo è venuta da noi, abbiamo provato varie sedute, poi sulla base della sua staffatura abbiamo inserito gli appoggi, poi una maniglia anteriore, quindi una specie di cintura di sicurezza imbottita che va da un lato all’altro della seduta e apribile anteriormente con un sistema in velcro», spiega Francesca. «Inoltre l’arcione è scavato, ha un’imbottitura con un sistema di memoria all’interno con una cucitura che crea una specie di scodella in modo da avvolgere Consuelo e farla sedere in tutta comodità e sicurezza».

Dice Manuela Motta: «Sono stati tutti fantastici, meravigliosi… Il comitato regionale della Fise con la presidente Clara Campese e Roberta Zorzi, i proprietari di Selleria Equipe, i loro tecnici, tutti i ragazzi che si sono presi a cuore questo progetto… la mia gratitudine nei confronti di tutti loro è incalcolabile… Questa sella sarà fondamentale per permettere a Consuelo di partecipare alle sue prime prove agonistiche. Fino a oggi lei è stata impegnata solo in categorie ludiche, ma adesso l’abbiamo iscritta alla classificazione paralimpica, dovrebbe entrare nel Grado 1 ma non c’è ancora nulla di ufficiale, siamo in attesa della conferma. In ogni caso si tratta di qualcosa che contribuirà ad aumentare enormemente in Consuelo la qualità degli stimoli nel praticare lo sport e nel vivere il rapporto con i cavalli: e sarà un segnale importante anche per tutti quei ragazzi che pensano di non potercela fare a causa della disabilità».

E così eccoci a questo martedì 21 febbraio 2023. Le persone che si ritrovano nella ampia ed elegante sala riunioni di Selleria Equipe sono davvero felici: Consuelo riceve la sua sella nuova di zecca e l’espressione dipinta sul suo volto è eloquente più di mille parole, i suoi genitori la baciano e la coccolano pieni di gioia, il suo istruttore Gianmaria Salvò la aiuta a prendere contatto con il nuovo gioiello, Clara Campese e Roberta Zorzi sono commosse, Tania Rigon e i fratelli Dalle Mese sono consapevoli di aver compiuto qualcosa di importante e di aver regalato la realizzazione di un sogno, Davide Fante e Francesca Bertinato e Nicolò Manente (lui dell’ufficio tecnico) si godono il momento davvero speciale, Moreno Zuin riprende tutto con il telefono… Perché in questo martedì 21 febbraio 2023 il presupposto di partenza diventa anche il punto di arrivo: i cavalli hanno il potere di cambiare la vita delle persone.

(ph. UM)da sinistra: Tania Rigon, Ivano Dalle Mese, Consuelo Santi, Doriano Dalle Mese, Francesca Bertinato, Davide Fante e Nicolò Manente