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ROBERTA RAVELLO E GLI EQUINI SALVATI DALL’INFERNO

di Umberto Martuscelli

2020.12.10 – Qualche tempo fa il comitato regionale Fise Veneto ha donato 600 euro sotto forma di dieci balloni di fieno alla scuderia Ippokampo di Giulia Pulcini che si trova a Borgosatollo, in provincia di Brescia. Perché? Cosa c’è dietro questo gesto particolarmente significativo? Ebbene, questa è una storia che va raccontata perché al suo interno contiene una eloquente dimostrazione di quanto possa esistere di buono e di cattivo nell’animo umano e nelle azioni degli uomini. È una storia che in molti già conoscono, probabilmente, perché ha avuto ampio risalto mediatico.
Tutto comincia alla fine dell’estate sulle montagne della Valle d’Aosta, quando al sindaco del piccolo borgo di Etroubles e alla corrispondente Asl veterinaria giungono alcune segnalazioni circa la presenza in un alpeggio di numerosi equini in stato di abbandono e di deperimento – e in più in zone dove non avrebbero dovuto trovarsi – oltre alla presenza di carcasse di animali morti. Partono dunque gli accertamenti del caso e quando risulta evidente che gli animali non sono né vigilati né alimentati adeguatamente scatta il sequestro di autorità da parte della Guardia Forestale: l’intera mandria viene fatta scendere dall’alpeggio e sistemata in un’area recintata provvisoriamente con barriere mobili. Sono in tutto 129 soggetti tra asini, muli, pony e un cavallo Haflinger.
A questo punto Marco Calchera, il sindaco di Etroubles, si rivolge all’associazione Horse Angels, presieduta – e fondata nel 2009 – da Roberta Ravello: «Calchera ci ha raccontato tutto e ci ha chiesto sostegno», racconta Roberta Ravello, «perché lì la neve sarebbe arrivata molto presto, e se fosse accaduto non ci sarebbe stata salvezza per gli animali che non avevano alcun riparo o ricovero in una zona tra l’altro molto esposta ai venti, essendo ovviamente già molto deperiti e in difficoltà».
Il compito non è affatto semplice: gli animali devono essere nutriti, abbeverati e sorvegliati senza interruzione date le condizioni fisiche in alcuni casi molto critiche. Marco Calchera quindi si attiva con la massima celerità per fare in modo che la custodia giudiziaria degli equini possa passare in capo a Horse Angels con la possibilità per l’associazione guidata da Roberta Ravello di poterli anche affidare a terzi. «Dal momento in cui abbiamo ricevuto la custodia giudiziaria della mandria», racconta Roberta Ravello, «abbiamo fatto in modo di collocare tutti gli animali il più rapidamente possibile, ma c’è stato comunque bisogno di una decina di giorni: per tutto questo tempo una volontaria che è la nostra referente per la Valle d’Aosta, Andreina Casalini, ha vissuto lì notte e giorno dormendo in macchina, per dieci giorni. Senza mai allontanarsi, visto l’obbligo di vigilanza».
La solidarietà per fortuna si manifesta veloce e calorosa: i ricollocamenti vengono stabiliti con sufficiente sollecitudine. Però è ovvio che nel momento in cui c’è possibilità di scelta tutti optino per gli animali in migliori condizioni di salute e soprattutto di sesso femminile… Alla fine ne rimangono una trentina: quelli più malmessi e maschi. «Non potevamo far passare altri giorni aspettando gli ultimi affidi: stava arrivando il freddo, quello forte, e anche la nostra volontaria non avrebbe potuto resistere tanto più a lungo. Gli ultimi li dovevamo spostare tutti in un luogo meno gelido, confortevole e sicuro dove poi attendere gli affidi senza mettere a rischio la loro vita… ».
Ecco allora che Giulia Pulcini, referente di Horse Angels per la Lombardia, prende l’iniziativa: va a Etroubles, carica i trenta soggetti rimasti e se li porta nella sua Ippokampo Stable a Borgosatollo, in provincia di Brescia; e lì pian piano tutti vengono curati (le spese veterinarie fin dall’inizio le ha sostenute Horse Angels, mentre quelle per l’acquisto dei farmaci dall’affidataria), nutriti e – pian piano – affidati, mentre la stessa Giulia Pulcini alla data di oggi (10 dicembre) ne ha ancora sette in affidamento. Lei, Giulia, solo recentemente si è stabilita in Lombardia: prima stava in Veneto, a Bibione, dove gestiva il Cicolo Ippico Papeete (così battezzato dal nome del suo primo cavallo di proprietà che aveva adottato da Horse Angels), ecco da dove nasce il collegamento con la nostra regione.
Quindi: Marco Calchera, Roberta Ravello, Andreina Casalini, Giulia Pulcini più tutte le persone che sono intervenute in soccorso dei poveri equini… ecco i buoni. E i cattivi? Ci sono i cattivi? Certo, uno solo: il ‘cattivo’ è la persona responsabile di tutti questi poveri asini, pony e muli, e che li ha abbandonati in tali condizioni… Ma perché l’ha fatto? Semplice: per incassare i fondi che l’Europa eroga a favore di chi si occupa di ‘gestire’ i pascoli… e si parla di centinaia di migliaia di euro…
«L’indagato è un allevatore che opera nel bresciano, non nuovo a vicende giudiziarie legate alla sua attività. Nel 2019 la Corte di Cassazione ha respinto il suo ricorso contro una sentenza del Tribunale di Cuneo riguardante l’abbandono di animali, per aver avviato a monticazione 63 asini, 12 dei quali con evidenti difficoltà di deambulazione per le unghie eccessivamente lunghe, che necessitavano delle cure di maniscalco, ed un asino che non era in grado di reggersi in piedi e, perciò, di affrontare il viaggio. Ad Aosta, invece, oltre all’indagine per maltrattamenti, l’allevatore bresciano è coinvolto in un fascicolo denominato Pascoli d’Oro a proposito della percezione indebita di contributi dall’Unione Europea attraverso la compilazione non veritiera di dichiarazioni di pascolo, con le accuse di truffa aggravata e induzione al falso», racconta Roberta Ravello. «Io non so esattamente come funzioni il meccanismo dell’erogazione dei fondi europei a tale proposito, in ogni caso è probabile che la misura del finanziamento sia correlata al numero degli animali utilizzati per la monticazione o transumanza».
Fine della storia? Non esattamente… Adesso è ancora in svolgimento una battaglia legale che va avanti tra corsi e ricorsi e controricorsi… (a proposito: è tutto molto ben documentato in internet, basta solo fare una ricerca usando le parole chiave ‘animali abbandonati a Etroubles’, e si possono leggere cose molto interessanti da questo punto di vista… ). In ogni caso quello che più importava nell’immediato era salvare questi poveri animali e dare loro una sistemazione adatta e sicura, oltre che confortevole, cosa che è accaduta grazie all’intervento di tutte le persone già nominate. Per il resto… difficile pensare che dai tribunali possano uscire sentenze favorevoli a chi in nome del denaro non ha esitato a mettere a rischio di vita più di 120 creature…