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QUATTRO CHIACCHIERE CON ... Giacomo Martinengo Marquet

di Umberto Martuscelli

2024.04.27 - In famiglia è circondato. Sorella (Marianna), genitori (Riccardo e Raffaella Caropreso), zii (Giulia e Stefano Cesaretto) e nonna (Nella Errera) sono tutti donne e uomini di cavalli. Lui – Giacomo Martinengo Marquet – è il… ‘piccolino’ del gruppo (nato il 28 ottobre 2010) ma si sta facendo valere da vero grande. Per dire: lo scorso 20 aprile nella Coppa delle Nazioni children dello Csio giovanile di Compiegne, in Francia, Giacomo è stato messo dal commissario tecnico Piero Coata come quarto a partire. Quarto: quello che deve fissare il risultato della squadra, quello che deve eventualmente tentare di rimettere a posto la situazione se qualcosa fino a quel momento non è andato per il verso giusto. Una responsabilità il cui peso Giacomo ha portato molto bene sulle sue ancor giovani spalle… A Compiegne i nostri azzurrini sono stati bravissimi: l’Italia ha conquistato il 2° posto, e il percorso netto di Giacomo e Lemato Price nella seconda manche è stato determinante per permettere alla nostra rappresentativa di conquistare la piazza d’onore a pari merito con la Gran Bretagna e alle spalle dell’Irlanda (mentre nella stessa giornata a Cervia zia Giulia vinceva il suo terzo titolo di campionessa d’Italia).

«Nel primo percorso della Coppa delle Nazioni a Compiegne tutti i miei compagni hanno fatto zero, così io sono entrato giusto per far vedere il campo al mio cavallo, ho fatto quattro salti e mi sono ritirato».

Invece la situazione nel secondo percorso è stata un po’ diversa…
«Sì, se io avessi fatto un errore non saremmo saliti sul podio… ».

E tu ne eri consapevole prima di entrare in campo ostacoli?
«In verità non del tutto… Nessuno ha voluto dirmelo nel timore di farmi agitare, però io l’avevo ben intuito lo stesso. Ho cercato di rimanere calmo e tranquillo e di fare del mio meglio».

Perché tu di natura sei un tipo emotivo?
«No, non tanto. Forse poco prima di entrare in campo un po’ di emozione la sento, però come prendo il galoppo per andare verso il primo ostacolo passa tutto. Poi bisogna anche tener conto del fatto che Lemato Price è un cavallo a dir poco fenomenale».

Il cavallo montato in precedenza anche da tuo papà Riccardo: lui ti avrà dato di certo degli ottimi consigli…
«Certo, certo, assolutamente. Mio papà ha fatto fare una bellissima carriera a Lemato Price. Poi a Compiegne c’era praticamente tutta la famiglia: mia mamma e mia sorella erano fisicamente presenti, ma da casa mi seguivano anche la nonna, gli zii e il papà».

Quindi questo è un bel momento: sei contento della tua situazione sportiva?
«Sì, molto. Molto contento. Anche perché ho visto quello che ha fatto mia sorella Marianna negli anni scorsi, e mi è venuta moltissima voglia di tentare di fare come lei… Per non dire di quello che hanno fatto e stanno facendo mia zia, mio papà, mia mamma: la loro carriera e i loro risultati mi danno una forte determinazione per impegnarmi al massimo e cercare di dare a mia volta un piccolo contributo alla storia sportiva della mia famiglia».

Quali obiettivi ti poni nella tua carriera di cavaliere?
«Allora. Diciamo che prima di tutto ci tengo a finire gli studi perché mia mamma mi ha sempre detto che grazie allo studio io potrò montare a cavallo… ».

Adesso che classe stai facendo?
«La terza media».

E quando avrai finito che scuola farai?
«Il liceo linguistico, mi appassionano molto le lingue, farò francese, spagnolo e inglese».

Ma tornando ai cavalli cosa ti aspetti dal tuo futuro in sella?
«Vorrei fare un percorso anno per anno, progressivo, studiando bene le varie fasi… Di certo vorrei mantenermi nella tradizione di famiglia non tanto per dovere, ma proprio per passione. I miei genitori non mi hanno mai forzato nel montare a cavallo quindi io lo sto facendo perché è una cosa che mi appassiona tantissimo».

E hai dei modelli a cui ispirarti, qualche cavaliere che ti piace particolarmente?
«Direi che in famiglia ho molti motivi di ispirazione… ! Ma a parte questo, certamente Steve Guerdat e Martin Fuchs».

A parte il montare a cavallo, ti piace lo sport? Segui i grandi concorsi, ti piace vedere le grandi gare internazionali?
«Sì, moltissimo, infatti la app che uso di più sul mio telefonino è ClipMyHorse perché così posso vedere tutto».

Quali sono i tuoi programmi agonistici per l’immediato futuro?
«La prossima settimana parto per andare allo Csio di Linz, in Austria, sempre in squadra, con una cavalla di 7 anni della zia e dello zio. Poi successivamente ci sarebbe lo Csio a Busto Arsizio che spero di poter fare… Ma ovviamente come obiettivo di quest’anno avrei il Campionato d’Europa: ci tengo molto, diciamo che i risultati di questi concorsi e dei prossimi dovrebbero servire per poi arrivare lì».

Come cavaliere come ti senti?
«Devo migliorare in tantissime cose… ».

Ma il tuo punto debole quale sarebbe?
«Forse le mie gambe: diciamo che si muovono un po’ troppo… !».

E invece il tuo punto forte?
«Eh… non lo so, sinceramente non lo so».

Bravo Giacomo: ottima risposta!