images/veneto/Endurance/medium/sorelle_coppini.jpg

JAMES COPPINI: UN PADRE FELICE

di Umberto Martuscelli per Fiseveneto.com

2020.11.05 - Due sorelle – venete – sul podio del Campionato d’Italia di endurance: Camilla Coppini medaglia d’argento e Caterina Coppini medaglia di bronzo, sabato scorso a Carovigno (provincia di Brindisi), rispettivamente in sella a Qualità by Hercules e ad Aron. Figuratevi la gioia: vincere una medaglia tricolore è di per sé un’emozione grande, farlo insieme alla persona con la quale si condivide tutto praticamente dalla nascita è un’emozione grande due volte. Però forse c’è un essere umano che in quel momento si è emozionato ancor più delle stesse Camilla e Caterina: il loro trainer. Non tanto perché un tecnico non può che essere ovviamente felice dei risultati positivi dei propri allievi, ma soprattutto perché il… trainer in questione altri non è che James Coppini, cioè il papà di Camilla e Caterina!

«È stata una bellissima e fortissima emozione. Un’emozione cercata, devo dire, perché il background che ci contraddistingue e dal quale proveniamo aveva fatto sì che in noi ci fossero delle aspettative. I risultati ottenuti negli anni passati hanno sempre confermato la bontà del lavoro svolto: adesso queste due medaglie ne sono ulteriore riscontro».

Quindi siete arrivati a Carovigno con la convinzione di poter fare un buon risultato?
«Sì, avevamo ovviamente valutato sulla carta la qualità dei binomi presenti a questo Campionato d’Italia ed eravamo convinti di poterci inserire tra i primi dieci che avrebbero potuto ambire al podio».

Alla fine sul podio ci sono arrivate addirittura entrambe le sue figlie…!
«È stato di certo un risultato frutto del lavoro portato avanti nel tempo con tutti i criteri necessari per arrivare a un obiettivo di questo tipo… dall’alimentazione, all’integrazione, alla mascalcia, all’allenamento… Soprattutto direi la serietà di due amazzoni che si sono dedicate con la massima applicazione, lavorando duramente con costanza e impegno. Ma c’è un lavoro di squadra dietro a tutto ciò, un lavoro che nel corso degli anni ci ha insegnato a valorizzare una serie di componenti fondamentali: mi riferisco alla parte veterinaria, a quella della mascalcia… Insomma, devo davvero ringraziare tutte le figure a noi vicine che ci hanno supportato in vista di questo traguardo».

Cosa direbbe delle prestazioni di ciascuna delle sue figlie? Hanno confermato quanto lei si aspettava da loro, oppure sono andate oltre le sue aspettative?
«Sono andate assolutamente oltre! Sono due amazzoni… beh, Camilla certamente ha un’esperienza più importante alle spalle, ha 22 anni, sono otto anni che corre a livello internazionale, ha già partecipato a due Campionati d’Europa e due Campionati del Mondo juniores, ha avuto convocazioni importanti in nazionale… si porta dietro una bella esperienza, insomma. Quella di Caterina è stata una grande prova di carattere perché lei è molto fresca e molto giovane, basti pensare che sabato mattina alla partenza era la più giovane in gara, ha appena compiuto 18 anni, è ancora junior, e dunque conquistare il podio da seniores al cospetto di binomi di così grande qualità è un grande risultato».

Se dovesse descrivere le sue due figlie cosa direbbe?
«Camilla è molto pragmatica, è un computer, è un calcolatore. Caterina è molto più istintiva e dinamica. Ecco sì, istintiva è il termine che la contraddistingue al meglio».

E lei è un papà felice… evidentemente!
«Molto felice. Contentissimo di un risultato ottenuto in una stagione che ha presentato tutte le difficoltà che conosciamo bene ma che alla fine ci ha dato un grande risultato sportivo e quindi chiudiamo in bellezza».

Lei ha fatto qualcosa per avviare le sue figlie a questo sport oppure è stata una conseguenza naturale?
«Direi una conseguenza naturale. La passione che ha sempre contraddistinto la nostra famiglia le ha portate certamente ad avvicinarsi molto a questa disciplina perché fin da piccole a 4 anni montavano già entrambe… L’imprinting è stato dato, ma loro hanno trovato nei loro geni questa passione che abbiamo sia io sia mia moglie e che portiamo avanti da tantissimo tempo».

Voi componete il Garda Endurance Team…
«Sì, il Garda Endurance Team è stato fondato da noi. È un’associazione sportiva per la quale corriamo e con la quale organizziamo anche eventi».

Quando è nato?
«In realtà inizialmente avevamo un’altra associazione: con il Garda Endurance Team l’attività sportiva è iniziata nel 2010».

Quindi voi avete una scuderia a casa…
«Sì, i nostri cavalli sportivi stanno a casa da noi. È un hobby che grazie alla nostra grande passione si è trasformato in una specie di seconda attività… ».

Camilla e Caterina praticano anche altre discipline dello sport equestre?
«No no, enduriste pure! Anche perché direi che l’endurance è proprio il nostro stile di vita, più che un hobby».

I due cavalli che hanno montato Camilla e Caterina sono vostri?
«Sì, tutti i cavalli che montiamo sono di nostra proprietà. Oltre ai cavalli impegnati nello sport abbiamo anche fattrici e facciamo un po’ di allevamento. Al momento in tutto abbiamo circa una trentina di cavalli».

Lei come si è avvicinato a tutto questo?
«Fin da ragazzino ho sempre avuto cavalli in casa, anche se non sportivi. Da lì è nato tutto… Ho iniziato a montare a 12 o 13 anni in passeggiate e trekking, poi mi sono avvicinato al mondo dell’endurance che mi ha appassionato tantissimo. Ho avuto il piacere di montare anche in gara in qualche competizione internazionale, ovviamente ero qualche chilo di meno, oggi sono un po’ appesantito… Però in passato mi sono divertito molto e oggi sono felicissimo di vedere come sia riuscito a trasferire questa mia passione alle mie due figlie, molto dedite alla disciplina».

Quali sono adesso i programmi per l’immediato futuro?
«Riposo! Ci sarebbe stato un internazionale a Barcellona la prima settimana di dicembre ma non ci andremo. Troppo complicato e impegnativo vista la situazione attuale. Più che altro sarebbe uno stress eccessivo per i nostri cavalli tenerli in allenamento e poi magari rischiare di non poter nemmeno correre… No, meritato riposo. Anche perché sono rimasti in allenamento da inizio stagione fino a oggi: le gare sono state davvero poche ma i cavalli i chilometri li hanno fatti quindi adesso è bene farli riposare e poi ne riparleremo a febbraio 2021 sperando che tutto possa riprendere nel migliore dei modi».