Con enorme dispiacere condividiamo la notizia della scomparsa di Alessandro Argenton. A 86 anni, ieri ci ha salutato un pezzo insostituibile della storia equestre del nostro paese. Campione di sport, appassionatissimo completista, uomo di cavalli come pochi altri ne abbiamo avuti, Argenton ha vestito i colori azzurri in completo alle Olimpiadi di Roma 1960, Tokyo 1964, Città del Messico 1968, Monaco 1972 e Montreal 1976.
La sua preparazione equestre e la sua capacità di trasmettere a molte generazioni l’amore per il completo e, più in generale, per l’equitazione sono valori che mettono d’accordo chiunque nel nostro mondo. Eppure la sua statura equestre, già di per sé gigantica, non è che uno degli aspetti di un uomo che ha avuto una caratura capace di lasciare il segno in chiunque lo abbia conosciuto.
Umile, gentile, sicuramente non amante delle luci della ribalta, Alessandro è stato un uomo che della sua normalità e umanità ha fatto l’altra faccia delle sue medaglie sportive.
Il prossimo 11 febbraio avrebbe compiuto 87 anni. Da tempo non stava bene e viveva una vita ritirata. Ma almeno idealmente ha avuto vicini i tantissimi allievi e ‘colleghi’ dei cavalli. Quelli che come lui – che era già un campione – si alzavano presto e ‘camminavano’ il percorso con qualsiasi tempo. Quelli che, in questo triste momento, si stringono intorno a lui nel ricordo di mille episodi di vita.
Ci piace pensare che Alessandro Argenton, che se ne va con discrezione, così come ha sempre vissuto, in realtà continui a rimanere tra noi. Con tutti i bei valori umani, imperituri, che ha portato e regalato anche al mondo dello sport.
Photo Umberto Martuscelli