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Il Friuli Venezia Giulia e il suo campione

Quattro chiacchiere per conoscere più da vicino Michele Facchin. La sua storia equestre e le sue idee

La notizia che Miche Facchin è il neo-laureato campione di salto ostacoli del Friuli Venezia Giulia è già quasi storia... In un mondo equestre che gira molto velocemente, ogni obiettivo, ogni vittoria dura sempre meno. E a volte non si fa neppure in tempo ad assaporarne il gusto, a incontrarne i protagonisti.

Eppure, spesso ne varrebbe la pena. Anzi, questa volta di sicuro...

Perché ci si trova di fronte a una persona che riesce ad apprezzare il senso di una vita tra i cavalli. Una vita piena del lavoro (duro) che si è scelto. Nella rara e preziosissima sintesi che incontra chi riesce a unire professione e passione.

«Mi ritengo una persona fortunatissima. Lavorare nel settore che è anche la propria passione credo che sia il massimo» racconta Facchin, classe 1962.

«Sono praticamente nato in scuderia. La mia prima gara l’ho fatta a 10 anni e ho sempre montato a cavallo. Sempre per proprietari e sempre con grande entusiasmo. Per me è davvero difficilissimo immaginare una vita diversa da così».

Facchin ha avuto la fortuna, come tutti quelli della sua generazione, di vivere i concorsi e il mondo del salto ostacoli quando tutto aveva un ritmo e una dimensione più ‘raccolti’. Quando ci si trovava una volta al mese per i concorsi nei luoghi iconici della disciplina. Predazzo, Cervia...

«Ecco, Cervia... Proprio adesso sto andando là – racconta – e monterò dei cavalli giovani. Il nostro sport nel tempo è cambiato tanto. Faccio un esempio. Una volta i percorsi erano un po’ meno tecnici ma si portava a casa il netto con più impeto. Oggi prevale la tecnica e la strategia. In più, fatto fondamentale, con meno gare, c’era il tempo per essere più rispettosi verso i cavalli giovani e preparare meglio il lavoro a casa».

Ma indietro non si torna. Lo dicono le leggi del mercato equestre... «Il consiglio che mi sento di dare ai giovani (Facchin è, oltre che cavaliere, istruttore Fise di terzo livello, ndr) è di avere pazienza. Lavorare i cavalli con calma perché solo se ci sono basi di lavoro molto solide si può aspirare ad avere buoni risultati».

Chiediamo a Michele di parlarci del cavallo che l’ha portato al vertice del podio del massimo Campionato del Friuli Venezia Giulia, Conte Watz AM, italiano del 2009 di proprietà della AM Team di Andrea Martini.

«Conte, in scuderia lo chiamiamo così, è un cavallo di grossi mezzi. E non finirò mai di ringraziare abbastanza Andrea Martini per avermelo messo a disposizione. Lo monto da solo un anno e ha un carattere da simpaticone. È giocherellone e ama il paddock, ma quando è in gara fa capire subito di cosa è capace».

La base operativa di Michele Facchin è la sua scuderia, la FG Associazione Sportiva Dilettantistica di San Giovanni al Natisone, in provincia di Udine, dove non passa giorno che nell’espletamento del lavoro quotidiano Michele Facchin non abbia modo di accarezzare un ricordo molto caro... «Io ho iniziato a montare con il Conte. È stato il mio istruttore e il mio maestro. Oggi avrebbe avuto 102 anni e non c’è stato giorno nella mia vita con i cavalli in cui non lo abbia ricordato». Il Conte, ironia della sorte, stesso nome del cavallo che gli ha regalato il titolo regionale, è naturalmente Alberto Tommasi di Vignano, uno dei nostri ‘grandi’...

E anche in questo ricordo si ha modo di apprezzare la stoffa di Facchin.

In merito a cosa non gradisce dell’attuale mondo equestre, Michele Facchin ha le idee chiare. Chiarissime. «Non trovo che la moltiplicazione dei titoli renda merito alla qualità di un campionato. Pur comprendendo la necessità di allargare la base, ritengo sarebbe meglio differenziare i veri campionati da quelli di promozione. Detto ciò, tengo a sottolineare che il Campionato è stato organizzato in maniera eccellente. Contesto meraviglioso, bel parco ostacoli, bei percorsi. È stato tutto molto bello».

In merito ai progetti futuri, c’è un po’ di estero nel calendario del cavaliere del Friuli Venezia Giulia. «Ho quattro cavalli buoni che devono girare un po’. Quindi l’idea è partecipare a qualche Csi2* in Austria. Ma sempre con tutta la calma e la pazienza che meritano i nostri compagni di gara».

Il Conte sarebbe stato molto contento di questo allievo. Ne siamo certi.