Valerio Pontarolo, rinomato imprenditore e cavaliere di salto ostacoli in forze all’equitazione del Friuli Venezia Giulia ha vinto la Ambassador Small Tour sui terreni del prestigioso Csio Roma 2022. Il segreto? Lavorare con una strategia al diapason
Tre netti a Piazza di Siena: il sogno di ogni cavaliere di salto ostacoli. L’impresa è riuscita a Valerio Pontarolo, cavaliere del Friuli Venezia Giulia classe 1955, in sella a Vive La Vie nella finalissima Ambassador Small nell’ambito dello Csio Roma 2022.
Quella messa a segno da Pontarolo è sicuramente una vittoria molto importante nella carriera di un cavaliere che ama definirsi amateur, e che si divide tra il suo ruolo di imprenditore di successo e la sua grandissima passione per lo sport equestre.
Ma lo diventa ancora di più se si approfondiscono i valori che lo stesso cavaliere vi riconosce.
Valori che parlano di sport ma anche di impegno, determinazione, precisione e strategia.
«Vincere è sempre bello ed emozionante. Ma nel mio caso ho solo il 25% del merito. L’altro 25% va sicuramente al cavallo e il 50% è tutto del mio coach, Andrea Ferro. Questa vittoria è solo l’atto finale di un lavoro che è cominciato all’inizio dell’anno. Insieme abbiamo costruito il percorso per arrivare ad essere tra i primi 10 Ambassador italiani della mia categoria. E già questo non è facile... Abbiamo scelto le gare a cui partecipare e come prepararci. Ferro ha perfino studiato i percorsi del direttore di campo per proporci il lavoro più idoneo alla preparazione atletica».
Un vero stratega quindi, un Ancelotti dell’equitazione, che ha saputo portare il proprio binomio dritto alla meta...
«Sono un ingegnere – prosegue Pontarolo – e la meticolosità fa parte del mio Dna. Con Ferro ho trovato una gestione manageriale della preparazione, del cavallo e delle gare che risponde perfettamente alla mia proverbiale pignoleria. La strategia alla fine ha pagato. Questa vittoria ha un sapore ancora più piacevole proprio perché non è stata casuale, bensì il frutto di un programma sul quale ci siamo impegnati a lungo».
In uno sport dove tanto viene accreditato alla fortuna/sfortuna, Pontarolo tira dritto...
«Einaudi diceva che non c’è fortuna dove non c’è merito. Naturalmente con i cavalli l’incognita è dietro l’angolo. Le barriere sono rotonde, come si dice nell’ambiente... Ma se si lavora per creare i migliori presupposti, anche la fortuna è ‘facilitata’».
Il compagno di gara di Valerio Pontarolo in questa bella impresa si chiama Vive La Vie Ciwino, ha 17 anni e solo da due è sotto la sella del cavaliere del Friuli Venezia Giulia.
«È un cavallo d’esperienza, con un brillante passato alle spalle. Con lui c’è un feeling incredibile che non so neppure spiegare come sia nato. È stato istantaneo e incredibile. Basta che io pensi una cosa e lui la fa. Ovviamente la sua gestione è al diapason. E anche in questo Andrea ferro è stato molto accurato».
Rappresentante dei cavalieri-proprietari per il Comitato regionale Fise Friuli Venezia Giulia, Valerio Pontaro guarda avanti.
«Il prossimo obiettivo è sicuramente Fieracavalli di Verona. Sempre preparandoci per tempo e curando al massimo ogni dettaglio».