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Equitazione di Campagna

CACCIA A CAVALLO: LA TRADIZIONE DIVENTA MODERNA

Alla scoperta di territori straordinari, in un viaggiare nella natura a caccia di emozioni, gusti, sapori. Parte da qui il nuovo look della caccia – rigorosamente simulata - a cavallo, con il sostegno del Comitato regionale Fise FVG e di appassionati organizzatori.

Domenica 27 novembre in Friuli Venezia Giulia, grazie alla Caccia a Cavallo nei Magredi, si sono riaccesi i colori caldi autunnali della tradizione della caccia alla volpe. Quella in cui cavalli, segugi, uomini e donne che vi partecipano riguadagnano il contatto con il territorio e con la natura. Una tradizione molto ‘british’, che parla di vestigia lontane nel tempo e che tuttavia ha saputo arrivare fino ai nostri tempi grazie alla capacità di rinnovarsi e trovare un modo per ottenere la propria approvazione sociale.

Fondata su una moderna concezione del rispetto degli animali (la caccia è rigorosamente simulata...) e su una prossimità ai temi del ‘green’ come pochissime altre pratiche sportive sanno esprimere, la caccia alla volpe vanta in Friuli Venezia Giulia una vera eccellenza. E questo in virtù di un territorio che si presta in maniera esemplare alla sua pratica e grazie a un gruppo di autentici cultori della disciplina che si dedicano con energia alla realizzazione di eventi di grande qualità.

Ma che giornata è stata quella della caccia di domenica 27 novembre nelle terre dei Magredi?

Lo chiediamo a due protagonisti dell’evento, Gelindo Trivisanutto di Gelindo dei Magredi e Giorgio Bon, del Centro Ippico Palmanova Hunt Club nonché responsabile presso il Comitato regionale Fise Friuli Venezia Giulia del dipartimento caccia alla volpe.

«È stata una giornata stupenda»! È questa la prima risposta, genuina e di impulso di Gelindo Trevisanutto, deus ex-machina a Gelindo dei Magredi, field master e host eccezionale per questo evento.

«È arrivata gente da tutto il Triveneto e la buona adesione ha gratificato quello che per noi è diventato oramai un appuntamento classico. Il tempo ci ha sicuramente aiutato e in una meravigliosa giornata abbiamo potuto festeggiare anche il Memorial dedicato al nostro grande maestro Franco di Giusto. Alla caccia di domenica, oltre a me, c’erano diversi suoi allievi... Marino Oniga e Beppe Cesaro... Insieme abbiamo condiviso un ricordo gioioso, bello per tutti. Trasversale e, nonostante si parli di tradizione, rivolto ai giovani. La parola caccia, nella nostra attività, rimane... Ma la verità è che l’unica vera caccia che pratichiamo è quella alle emozioni. E queste sono un arricchimento per tutti».

Nell’appuntamento di domenica scorsa un altro tema importante è stato l’inclusione. Nella terra dei Magredi, accanto ad amazzoni e cavalieri hanno potuto seguire la caccia anche coloro che al posto di montare in sella sono saliti in carrozza, o meglio sugli attacchi messi a disposizione da Gelindo dei Magredi. Che dopo il successo novembrino già pensa a un prossimo appuntamento. «Sì, a marzo. La prima settimana...» racconta Gelindo Trevisanutto, con un entusiasmo che farà volare il tempo da qui al prossimo appuntamento.

Auspici per un futuro estremamente luminoso arrivano anche da parte di Giorgio Bon che, all’insegna della personale radicata passione per il mondo della caccia a cavallo, è riuscito a tessere una modernissima rete di sinergie positive tra il territorio e questa perla tradizionale degli sport in sella.

«Con il Circolo Ippico Palmanova Hunt Club, una realtà attiva fin dal 1890, mettiamo abitualmente a disposizione un calendario di cacce simulate che prevede 1-2 meeting al mese» spiega Giorgio Bon, già impegnato il 2 ottobre a Sala Bolognese, il 1° novembre ad Ariis di Rivignano Teor e in procinto di chiudere la stagione, dopo i Magredi, il 18 dicembre a Palmanova.

«Nel percepire il livello di gradimento da parte di cavalieri e amazzoni italiani e stranieri, ci siamo guardati intorno... E abbiamo fatto il famoso ‘uno più uno’... Oltre a una lunga tradizione nella caccia a cavallo, il Friuli Venezia Giulia dispone di un territorio meraviglioso. Di eccellenze agro-alimentari. Di dimore storiche che meritano di essere scoperte e ammirate. Il come è ovvio: a cavallo! Ecco perché le nostre cacce in regione compongono un calendario che non manca mai di essere attrattivo e attraente. Sicuramente un modo estremamente moderno e rispettoso della natura di promuovere uno sport che è tradizione nella sua stessa essenza. La caccia di domenica scorsa è stato l’esempio calzante della nostra offerta ‘equestre’ regionale. Una festa di sport, cavalli e territorio».