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Vittoria Panizzon: Quando l’Inghilterra tifa ItaliaParliamo di completo, parliamo di una bambina di 4 anni che ha mosso i primi passi su un pony e non ha più smesso. Una bambina che, compiuta la maggiore età, ha deciso di abbandonare l’Italia per trasferirsi in Inghilterra, la patria ideale per l’attività di un completista. E’ forse questa storia, condita di talento, passione e serietà che fa dell’aviere capo Vittoria Panizzon, classe 1983, una beniamina del pubblico britannico. Pubblico che, certamente, non fa fatica a reperire campioni sotto la bandiera della Union Jack. Quando la nostra fuoriclasse azzurra ha fatto il suo ingresso nel campo olimpico di Londra, in sella a Borough Pennyz, per la prova del salto ostacoli, le tribune si sono infiammate di gioia. Ma gli spalti erano affollati di gente proveniente da tutto il mondo che condivideva un’unica cosa: la passione per il completo. E allora non importava di quale nazione fosse Vittoria, ma solo che lei e la sua grintosa grigia fossero in finale, meritando così l’incitazione da parte del pubblico e l’approvazione di quest’ultimo dopo il suo doppio netto e l’undicesima posizione nella classifica finale.

Nulla è cambiato, successivamente, a Badminton (CCI 4* HSBC Fei Classics 2013), quando l’aviere capo Panizzon e Borough Pennyz hanno calcato l’arena del jumping, conquistando il 7.mo posto nella classifica finale, sotto lo scroscio di calorosi applausi, questa volta di un pubblico prevalentemente britannico, pronto anche ad accettare che la nostra portacolori divorasse piazzamenti a danno dei completisti nazionali.    

“Borough Pennyz, in effetti – dichiara Vittoria Panizzon – riscuote molto successo in Inghilterra, per vari motivi. Primo fra tutti, il fatto che lei sia nata qui (Cevin Z/Sovereign Flight/Dutch Gold). E forse perché, dopo tanti anni, gli inglesi mi hanno un po’ adottata. C’è da dire poi – prosegue l’aviere capo – che lei è una cavalla molto appariscente, tutta bianca, che agita la coda mentre si impegna al 100% durante la gara. Questo esercita sicuramente un grande fascino agli occhi di chi la segue”.

Un fascino che trascina sempre una flotta di giornalisti britannici al suo cospetto, appena lei esce dal campo, come se fosse un’amazzone di casa. Un’ammirazione che ha portato molti cavalieri del salto ostacoli ad avvicinarsi all’amazzone chiedendo se fosse in vendita. Ma, nulla da fare, fortunatamente per la Panizzon e per l’Italia del completo. “La cavalla è come una figlia per la sua proprietaria (ndr: la britannica Sally Bullen) ed è stata sempre montata da me, sotto la direzione tecnica costante della mia istruttrice (ndr: Sarah Bullen, cognata di Sally)”.

Un vero e proprio team, dunque, quello che lega l’attività equestre di Vittoria alla sua patria ospitante. Nella carriera di Pennyz, nulla è lasciato al caso e tutto è condiviso, tra l’amazzone, la proprietaria e l’istruttrice. “Un quartetto tutto al femminile – incalza l’amazzone azzurra - se comprendiamo anche Borough Pennyz. Lei, fin da subito, si è dimostrata onesta e qualitativa. Per questo, nell’allenamento di ogni giorno, ho fatto le cose per gradi, rispettando sempre il suo morale. Abbiamo ritardato il lavoro, concedendole di crescere serena fino a 6 anni. Credo che questo lo abbia apprezzato, dimostrando di poter affrontare a soli 9 anni, i Giochi Olimpici di Londra. Posso spingermi più in là dichiarando che io e lei ci divertiamo proprio in gara. L’ultima sfida, quella di Badminton – conclude – è stata davvero forte. L’ho sentita molto concentrata sulle mie richieste, energica e volenterosa. Degna atleta del massimo concorso di completo. Badminton è nei sogni di tutti”.

Tra i fan di Borough Pennyz, c’è anche il fuoriclasse britannico del salto ostacoli Nick Skelton. Pure lui ha capitolato davanti alla qualità della cavalla, esprimendo i suoi apprezzamenti alla proprietaria e all’amazzone.



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