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Le esequie si sono svolte nella chiesa degli Artisti

Ultimo saluto ieri alle ore 12.00 a Mario Maini, scomparso a Roma lunedì 4 gennaio. La cerimonia di commiato si è svolta a Piazza del Popolo presso la chiesa degli Artisti.

Roma per l’occasione ha riscoperto il sole e molte sono state le persone intervenute, tanti amici, per lo più tutta “gente di cavalli”.

Alla fine della cerimonia la signora Maria Luisa De Leoni, compagna del cavaliere in questi ultimi anni, ha reso omaggio alla memoria di Mario, leggendo quanto negli ultimi giorni il cavaliere aveva detto di se stesso.

Una fedele testimonianza di una vita vissuta a pieno, sempre vicino, fino all’ultimo istante, ai suoi cavalli e agli amatissimi cani.

Vi riportiamo il testo di quanto letto durante la cerimonia per condividere il ricordo di uomo di cavalli talmente innamorato di questi animali, da dimenticarsi come sarebbe potuta essere la vita senza di loro.

“Io sono e resterò sempre Mario Maini. Ho amato i cavalli e da loro sono stato sempre ricambiato. Li ricordo tutti indistintamente e non ne citerò uno in particolare per non far torto a quelli che potrei dimenticare. Per me l’equitazione è come l’arte, un fluido magico e speciale mi lega a questi splendidi animali. Non me ne sono accorto subito, ma montando ho capito di avere tra le mani un talento innato, venuto da chissà dove, capace di creare fiducia, un feeling unico, una confidenza che riporta a me anche l’animale più confuso e spaventato.  Affidandosi completamente al mio sentire, l’amico cavallo si rinnova e dimentica il lavoro maldestro e superficiale che lo aveva rovinato quasi senza speranza.”

"Questo - ha aggiunto la signora De Leoni - è il miglior modo di descrivere l’essenza e lo spirito equestre di Mario Maini, attraverso le parole dei suoi ultimi giorni a quanti gli chiedevano ricordi o memorie della sua carriera dall’alto della sua esperienza di vita.

Uomo leale, schietto, coraggioso, onesto, orgoglioso ma dotato di grande senso dell’ironia, odiava la falsità, la finzione ed il compromesso. Mario era persona di profonda sensibilità e tenerezza, la cui dolcezza dell’anima ‘a volto scoperto davanti agli animali’, si celava alla massa per svelarsi solo ai più intimi tra gli esseri umani.

Cavaliere, fantino, controfigura, allenatore e maestro Mario Maini mentre insegnava al binomio, induceva alla riflessione e plasmava coscienze. Istruttore sempre disponibile per coloro che con umiltà e spirito di sacrificio, prendevano parte alle sue lezioni. L’amarezza della solitudine lo ha accompagnato negli ultimi anni; tuttavia la presenza oggi della dirigenza federale e di tanti amici, induce a ritenere che il suo ricordo nella storia dell’equitazione italiana e nelle persone che la rappresentano, resisterà nel tempo.

Mario ha giocato molte volte “a scacchi con la morte”. L’ultima partita, lunedì scorso, gliel’ha lasciata vincere; la stava aspettando ed invocando con ansia e timore.

A noi non resta altro oggi che augurargli di ricevere pace in cambio di tutto l’amore che ha donato ai suoi amici, agli allievi, ai cavalli ed a tutti i suoi adorati animali.”

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